Movimenti per le regionali. Stefania Bonaldi si fa avanti. Cottarelli bruciato dal voto. Per Fratelli d'Italia ci sarà Borghetti?
Ci siamo lasciati alle spalle da quattro giorni le elezioni politiche e già si guarda alle elezioni regionali. Per la Presidenza è tornato prepotentemente il nome di Letizia Moratti. Secono i rumors di palazzo le avrebbero offerto un ministero di peso ma la vicepresidente della Regione avrebbe detto di no. "Se il centrodestra mi appoggia bene, altrimenti lancio una lista civica" sarebbe il suo ragionamento per la corsa alla presidenza. E Fontana? La Lega, dopo la batosta elettorale in Lombardia, pensa a un nome forte per la regione dov'è nata anche se formalmente ripete il refrain: il nostro candidato è Fontana. A livello locale per la Lega il nome più gettonato come consigliere è quello dell'ex parlamentare Simone Bossi. E Fratelli d'Italia dopo il boom di voti chiederà il presidente? Il partito della Meloni deve anche scegliere anche candidati di peso sul territorio per il ruolo di consigliere. A livello cremonese uno dei primi nomi che circola è quello del medico Maurizio Borghetti, già candidato a sindaco di Crema. E il Pd? Bruciato Carlo Cottarelli (al Senato ma è stato battuto a Cremona con oltre 20 punti di scarto dalla Santanchè e quindi difficilmente potrà correre in Lombardia come presidente), si fa avanti Majorino.
L’europarlamentare milanese Pierfrancesco Majorino, pezzo da novanta del Pd lombardo, dalla sua pagina social, nei giorni scorsi ha lanciato la riscossa, o meglio, la campagna Dem per tentare la conquista della Regione Lombardia, da anni guidata dal centrodestra. Ecco il suo post…
“E voi, per il futuro della Lombardia, da cosa partireste?Parlo non tanto di quali nomi ma di cose da fare, visioni, proposte, idee, necessità, alleanze? Se vi va di rispondere poi vi leggo.
Se ritenete la cosa inutile o la domanda poco interessante, semplicemente, non scrivete nulla!
Insomma è una domanda incuriosita, per la ricostruzione e per vincere. Non per l'autoflagellazione..
Abbiamo poco poco tempo e la destra si presenta in vantaggio. Ma io resto convinto di una cosa: tutti assieme e poi a sostegno della persona che avremo individuato (lo ribadisco: mi auguro con le primarie) possiamo farcela.
E per voi?
Ecco, la socialrisposta di Stefania Bonaldi, ex sindachessa di Crema e candidata, non eletta, al Senato, alle ultime elezioni Politiche, andate malaccio per il centrosinistra…
“Pierfrancesco Majorino, allora partendo dal metodo, un sano "lavoro di strada" da subito e in mezzo alla gente. A Milano, nella bassa e in cima alle valli. Nei mercati siamo percepiti come alieni, non ci puoi andare tre mesi prima del voto e poi sparire dai radar. Abbiamo bisogno di tornare a stare in mezzo alla gente e non vuol dire fare il banchetto e il gazebo e mettercisi dietro/sotto aspettando che le masse oceaniche ci vengano a cercare. Dobbiamo uscire dalla nostre zone di comfort e affrontare le persone e dialogare costantemente con loro.
Sempre sul metodo: coinvolgere immediatamente terzo settore, volontariato, cooperatori, associazionismo, sindacati. Mondi che diamo per scontato siano "nostri" ma così non è e anche qua servono bagni di umiltà, di ascolto e di empatia.
Terzo (ma anche qui prioritario): tutto il civismo che è la "seconda gamba" che regge le nostre affermazioni a livello locale, nei capoluoghi così come nelle città medie e in tante realtà anche medio piccole. Si dà per scontato ci sostenga alle regionali e al nazionale e invece vediamo come va a finire: non è un mondo subalterno, esige di esserci da pari, con la propria dignità e sensibilità. Ci arricchisce e ci completa, dobbiamo studiare la formula per valorizzarlo, al centro e nelle periferie.
Punto quattro, appunto, le periferie: guai a confondere Milano col resto della Lombardia. Voi milanesi, permettimi l'osservazione critica, lo fate spesso, ed è purtroppo un atto di presunzione che costa poi caro. Se viveste un pò in provincia ci capireste di più (lo dico con affetto, voglio ribadirlo).
Sul tema contenuti: in primis Sanità pubblica e territoriale, il modello ospedalocentrico lombardo con la sua curvatura aziendalistica spinta lede in profondità il diritto alla salute e alla cura dei lombardi, specie dei meno abbienti che non possono affidarsi alla sanità privata. Non c'è più prevenzione e non c'è assolutamente programmazione né visione. E la gestione lombarda della pandemia è stata pessima (ricordate la prima fase di vaccinazione, con la piattaforma regionale Aria, che mandava gli over 80 deambulanti a vaccinarsi anche a 90 km da casa?), Moratti in fase di vaccinazione è stata "salvata" dal passaggio alla gestione nazionale del programma vaccinazioni di Poste Italiane. Ma non ha portato alcun valore aggiunto, usa i denari del PNRR per riqualificare immobili regionali,poi cambierà un cartello, ci scriverà casa della comunità e non cambierà nulla... tanto lei professa l'equipollenza pubblico - privato. Ricordiamolo!
Secondo: il trasporto pubblico locale e in particolare quello su ferro. I treni lombardi in molti territori, anche qui in particolare nelle periferie e nel sud Lombardia sono indegni di una regione che si fregia (abusivamente) di essere eccellente. Chiedere ai pendolari per avere infiniti esempi dei disservizi, dei ritardi e della pessima qualità dei loro viaggi in treno, che sottraggono quotidianamente scampoli di vita preziosissimi. Occorre una potentissima cura del ferro e non dell'asfalto!
Terzo: una politica per la casa degna di questo nome. L'agenzia regionale ALER è un carrozzone che non si prende cura minimamente né degli immobili ERP che gestisce né delle persone che ci vivono: incuria, scarsissima manutenzione, assoluta mancanza di presidio rischiano di alimentare un ciclo vizioso di ghettizzazione che con fatica i comuni cercano di arginare.
Quarto: il Welfare. Ci sono modelli locali virtuosi di welfare di comunità e di prossimità e di coprogettazione sociale col terzo settore. La Regione può fare moltissimo per far fare loro un salto di scala e perché diventino proposte di lavoro sociale diffuso e metodo standard di lavoro. Il Terzo Settore Lombardo è avantissimo e in grado di completare e arricchire le prospettive del pubblico, la lettura dei bisogni sociali di oggi, la coprogettazione delle risposte.
Quinto: Formazione Professionalizzante e ITS. È un orizzonte importante e un volano di crescita, la Regione non deve solo "dirigere il traffico" in modo formale su questa partita ma fare in modo che questa opzione formativa decolli, con politiche che favoriscano lo scambio continuo fra imprese e istituti.
Mi fermo ma potrei andare avanti. Aggiungo solo che le primarie che anche tu hai proposto sono un perfetto punto di avvio se per esse intendiamo un percorso ampio, inclusivo, partecipato e il più aperto possibile”.
Questa la risposta di Majorino, interessatissimo al post della Bonaldi …
“Stefania Bonaldi qua si impone un tuo contributo…"
Quindi come i veri politici di razza, l’ex sindachessa, smaltita, anzi dimenticata la delusione (preventivata e annunciata) del 25 settembre, è pronta a ripartire con nuove sfide politiche e… sta già pensando alle elezioni regionali del 2023. E Piloni cosa dice?
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