29 settembre 2021

No di Rifondazione all'incorporazione di LGH in A2A e stigmatizza il "soccorso rosso" a Forza Italia

Interviene anche Beppe Bettenzoli per la Segreteria di Rifondazione Comunista del Cremasco, ribadendo il "no" del suo partito all'incorporazione di Lgh in A2A che è stato uno dei motivi della rottura con l'Amministrazione Bonaldi. E poi stigmatizza la preoccupazione avanzata dal centro sinistra per le divisioni dentro Forza Italia, quasi "un soccorso rosso" a Forza Italia di Crema. Ecco l'intervento di Rifondazione.  

"Ho letto sulla stampa locale e cremonese che il consigliere Laura Zanibelli di Forza Italia, ha chiesto la convocazione della commissione di garanzia per discutere la questione della fusione di LGH con A2A.  Meglio tardi che mai. Ho letto, inoltre, anche l’intervento di Simone Beretta, anche lui consigliere comunale di Forza Italia, che difende a spada tratta l’operazione con alcune inesattezze che un politico di lungo corso come lui e possibile candidato sindaco della città di Crema, come da lui stesso dichiarato, non dovrebbe commettere.

Beretta sostiene che la decisione di avallare la fusione è stata presa con il consenso dei sindaci del territorio, affermazione quanto meno azzardata.  La cessione del primo 51 per cento è stata comunicata ai sindaci soci di Scrp dal Presidente durante un’assemblea a decisone già presa, con la precisazione che la decisone era di competenza del Cda e che se ne prendeva tutte le responsabilità, salvo poi accantonare 695 mila euro nel bilancio per eventuali contestazione legali.

Durante quell’assemblea il Sindaco Pd di Agnadello aveva sollevato la questione di una mancata gara pubblica, ma era stato tacitato.  Aveva però ragione a preoccuparsi. L’ANAC chiamata in causa si è pronunciata dicendo che la gara pubblica doveva essere fatta.   Scrp è ricorsa contro tale pronunciamento al TAR del Lazio con l’avvocato Lanzalone, peccato che il TAR abbia respinto tale ricorso. Ora, probabilmente, se verrà coinvolta la Corte dei Conti, ne risponderanno coloro che hanno avallato l’operazione. Non certo i sindaci soci di Scrp che mai hanno approvato l’operazione.

Per la cessione del restante 49 per cento i sindaci sono stati esclusi totalmente, in quanto essendo Srcp in liquidazione la decisione spetta al commissario liquidatore.

Unico Comune coinvolto è quello di Crema per la sua quota diretta in LGH che non ha nulla da spartire con quella indiretta che detiene, come tutti gli altri comuni, attraverso Scrp. 

Ma la questione più curiosa che la minoranza si divide sulla questione e la maggioranza che dovrebbe evidenziare questa rottura, si dice preoccupata. 

Non riesco a comprendere le motivazioni della presa di posizione dei capigruppo del PD e delle liste civiche che fanno parte della maggioranza, che dicono di essere “rimasti basiti di fronte al loro battibecco”. Come sono rimasti basiti, addirittura preoccupati?  Le forze di maggioranza che si preparano ad affrontare le prossime elezioni amministrative, il dopo Bonaldi, si preoccupano delle divisioni nelle file della minoranza, invece che lavorare per far scoppiare le contraddizioni tra le stesse.

La verità è che sulla questione delle aziende partecipate, sulla progressiva privatizzazione delle stesse, con impoverimento del nostro territorio che non controlla più nulla rispetto a quanto costruito negli anni, con esiti certamente non brillanti (si pensi alla distruzione di SCS Servizi Locali, alle vicende preoccupanti della gestione privata della piscina, dei parcometri e all’aver rinunciato a realizzare una azienda pubblica cremasca per la gestione della pubblica illuminazione, permettendo al privato di fare business senza alcun reale controllo del suo operato).

I motivi che avevano portato Rifondazione Comunista a rompere con la giunta Bonaldi sono ancora tutti validi, non abbiamo accettato e non accettiamo il fatto che A2A incorpori LGH, altro che fusione si tratta solo di annessione, per questo, per la strenua difesa delle aziende e dei servizi pubblici, per il ritorno alla gestione pubblica della piscina, contro la svendita della struttura di Finalpia, abbiamo deciso di non partecipare alla futura coalizione di centrosinistra, per costruire una alternativa di sinistra, per combattere inciuci, lavorando per invertire la tendenza liquidatoria di tutto ciò che è pubblico nel nostro territorio".

Per la Segreteria di Rifondazione Comunista del Cremasco

Beppe Bettenzoli


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