19 maggio 2021

Padania Acque, l'assemblea deve riaggiornarsi per il nuovo Cda: sconfitta per la politica. Il 48% dei sindaci si è detto “non informato”

Nulla di fatto per la nomina del nuovo Cda di Padania Acque e pessima figura per la politica locale, incapace di fare sintesi e trovare un accordo per la governance di una delle più importanti società partecipate del Cremonese. L'assemblea dei 111 soci di Padania si è riunita oggi (19 maggio) per l'approvazione del bilancio e per il rinnovo del Consiglio. E' su questo secondo punto che sono emerse le fratture politiche tra i sindaci (che compongono l'assemblea), al punto che è stato necessario riaggiornare la seduta alla prossima settimana.

Tutto nasce dalla richiesta di Michel Marchi (primo cittadino di Gerre de' Caprioli), che ai sensi di una norma del Codice civile (art. 2374) ha chiesto il riaggiornamento della seduta proprio nella parte in cui si doveva nominare il nuovo Cda. Per passare, la richiesta necessita del 30% dei consensi. Si è quindi andati alla conta, effettuata sulla base di una semplice domanda volta a conoscere se i componenti dell'assemblea siano “informati” o “non informati” circa il percorso per il rinnovo del Cda (che è di fatto di nomina politica e pertanto deciso dai partiti). Recita la normativa: “I soci intervenuti che riuniscono un terzo del capitale rappresentato nell'assemblea, se dichiarano di non essere sufficientemente informati sugli oggetti posti in deliberazione, possono chiedere che l'assemblea sia rinviata a non oltre cinque giorni”.

Ebbene, alla domanda il 52% dei sindaci ha dichiarato di essere informato, mentre il 48% si è detto “non informato”. Tra i sindaci “non informati”, quelli di Cremona e Crema e il presidente della Provincia. E sì che la convocazione dell'assemblea risale al 19 aprile e di incontri per definire la linea sul nuovo Cda ne sono stati fatti più di uno tra partiti ed esponenti politici. Eppure, niente da fare, la politica ha mostrato i suoi limiti e sulla base di quella percentuale ben superiore al 30% richiesto dalla legge, non si è potuto far altro che riaggiornare la seduta, sancendo così l'incapacità della politica locale di fare squadra e trovare intese a beneficio del territorio.

Quanto al bilancio, l'assemblea si è aperta alle 17.30 con l'intervento del presidente uscente, Claudio Bodini e un ricordo delle vittime del Covid. Presenti quasi tutti i sindaci, a rappresentare il 99% del capitale sociale (assente un solo componente, arrivato nella seconda parte della riunione). A seguire, gli interventi dei sindaci, tra i quali Filippo Bongiovanni, Gabriele Gallina, Gianluca Galimberti, e del presidente della Provincia, Paolo Mirko Signoroni. Sul bilancio della società, a differenza del rinnovo del Cda, si è registrata condivisione pressoché totale da parte dei sindaci, al punto che poco prima delle 19 il bilancio è stato approvato all'unanimità.

Si è poi passati alla parte spinosa, la nomina del nuovo Cda. Su questo punto si è registrata la proposta di Signoroni, che, dichiarando di puntare a tenere unito il territorio, ha chiesto di rinviare la votazione per il rinnovo del Consiglio. Alla proposta di Signoroni si è però opposto il sindaco di Casale Cremasco – Vidolasco, Antonio Grassi, preannunciando il suo voto contrario al rinvio. E' stato questo l'intervento che, nei fatti, ha costretto l'assemblea a proseguire sino al suo amaro epilogo.

La seduta è infatti continuata con un nuovo intervento del presidente uscente, che ha illustrato le opzioni, a partire dalla scelta tra un Cda a 3 o a 5 componenti. A ruota, la lettura delle linee di indirizzo da parte di Gallina (Forza Italia) e breve sospensione della seduta a seguito di richiesta del vicesindaco di Corte de' Frati, per poi riprendere (non senza qualche tono acceso qua e là) e terminare nel nulla di fatto rappresentato dalla necessità di riaggiornare la riunione.

Va ricordato che la seduta è stata preceduta, nei giorni scorsi, da fitti contatti e interlocuzioni tra le forze politiche. Ne era emersa l'intenzione da parte del centrodestra di puntare su Fabio Grassani (coordinatore provinciale della Lega) come successore di Bodini. Contrario il centrosinistra, che puntava invece a un nominativo in grado di tenere insieme sia il centrodestra che il centrosinistra. Di qui, con tutta evidenza, il tentativo di Signoroni in assemblea di rinviare la nomina del cda in nome di quel richiamo a “tenere unito il territorio”. Ma le cose sono andate diversamente e se ne riparla la prossima settimana.

Federico Centenari


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