Padania Acque, la bufera è tra le fila Pd, spaccato tra area cremasca e sindaci vicini a Signoroni. E per la presidenza spunta Chizzoli (Lega)
Da classico contrasto centrodestra-centrosinistra a battaglia tutta interna al Pd. In attesa dell'assemblea di quest'oggi (lunedì 24 dalle 17.30), la saga per il rinnovo del Consiglio di amministrazione di Padania Acque si arricchisce di nuovi capitoli. E se fino ad oggi a mostrarsi divisi sono stati il territorio e i partiti in generale, adesso la questione si sposta quasi esclusivamente tra le fila dei democratici.
Giusto in mattina sembra essere stato raggiunto un accordo di massima tra le forze politiche in vista del riaggiornamento di quest'oggi dell'assemblea (composta dai sindaci dei comuni del cremonese). In base alle intese, precedute dai numerosi contatti telefonici intercorsi in questi giorni, il nuovo Cda di Padania sarà composto da cinque componenti più l'amministratore delegato. E se l'orientamento iniziale vedeva una spartizione a favore del centrosinistra, cui sarebbero andati tre consiglieri più l'amministratore, l'accordo raggiunto ora segnerebbe un significativo ribaltamento delle posizioni, con tre componenti del Cda in quota centrodestra e due al centrosinistra. Centrosinistra al quale andrebbe anche la nomina dell'amministratore delegato della partecipata.
E fin qui, tutto sommato, l'accordo pare reggere. Non fosse che è in seno al Pd che sarebbe scoppiato il bubbone, con l'area cremasca che rivendica uno dei due consiglieri e il gruppo di sindaci vicini al presidente della Provincia, Paolo Mirko Signoroni, che rivendica l'altro consigliere. Peccato che l'area di primi cittadini vicina a Signoroni sia al tempo stesso quella vicina a Fabio Bertusi e Simone Beretta, esponenti di primo piano di Forza Italia. Insomma, un discreto caos, politicamente parlando. Caos che trae le sue origini dalla pasticciata e incredibile vicenda che ha portato Signoroni, a suo tempo, alla presidenza dell'amministrazione provinciale, con quel gioco ad incastro tra centrodestra e centrosinistra che ancora oggi risulta difficile comprendere.
Ad ogni modo, dei due consiglieri in quota al centrosinistra, uno lo rivendica il Pd cremasco, l'altro lo rivendica quella fetta di Pd in linea con Signoroni. Il resto del Pd? Mugugna. Neanche troppo sommessamente, dal momento che voci di una nuova seduta dell'assemblea al calor bianco si rincorrono da stamattina.
Una cosa, fino a stamane, sembrava assodata: in vista della riunione dei sindaci in agenda per oggi (il riaggiornamento della seduta di mercoledì scorso), anche per evitare di ripetere la figuraccia di una settimana fa con il territorio spaccato e la politica in affanno, si punta a non andare nuovamente alla conta. Anche perché, è forse il caso di ricordarlo, è proprio a seguito di quella “conta” alla quale si è ricorsi nella seduta di mercoledì scorso che si è registrato il nulla di fatto sul rinnovo del Cda, con conseguenti polemiche e richiesta di dimissioni al presidente della Provincia da parte del centrodestra, per via di quel “non sono informato adeguatamente sulla vicenda” di fatto pronunciato da Signoroni in compagnia del 48% dei sindaci presenti.
Si capirà stasera fino a che punto è in grado di reggere la linea del dialogo e della coesione, viste le spie di malcontento che ammiccano dal Pd.
Quanto ai componenti del nuovo Cda, filtra qualche indiscrezione ma l'unica a circolare con una certa insistenza è quella che vede in Cristian Chizzoli della Lega il possibile successore di Claudio Bodini alla presidenza di Padania Acque. Già commissario provinciale della Lega cremasca e già sindaco di Capergnanica, Chizzoli di fatto andrebbe a sostituire, nel totonomi, Fabio Grassani, commissario provinciale della Lega e in origine papabile per la successione a Bodini.
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