29 gennaio 2022

Pizzetti: "Mattarella ha preservato l'Italia dal fallimento della politica". E aggiunge: "Il centrodestra s'è dissolto, il centrosinistra non è nato"

Arrivano le prime reazioni, dopo la rielezione del Presidente Sergio Mattarella. Diretto, come sempre, Luciano Pizzetti, parlamentare del Pd.

"Noi possiamo gioire per Sergio Mattarella, l’uomo straordinario che ha fatto da rete di protezione dell’Italia preservandola dal fallimento della politica. È stato costretto a restare contro la sua volontà, si è indebolito il Presidente del Consiglio, si è inutilmente umiliata la Presidente del Senato, si sono sbeffeggiati eccellenti funzionari dello Stato, si sono usate e strumentalizzate donne di valore. Un capolavoro di stupidità politica che ha un responsabile principale, oltre ogni ragionevole dubbio. Matteo Salvini, inventatosi king maker senza merito e senza sostanza. Soprattutto senza titolo. Ha portato a spasso il Parlamento per giorni, cambiando candidato più volte al giorno. Facendo danni alle istituzioni, alla buona politica e travolgendo il centrodestra.  Purtroppo Giuseppe Conte in qualche occasione gli ha dato una mano. Ora occorre guardare oltre facendo tesoro di quanto accaduto per recuperare credibilità e la fiducia dei cittadini, messe a dura prova. Mi auguro che il Governo possa proseguire il suo cammino senza più scossoni e non ulteriormente strattonato nell’imminente campagna elettorale. E spero che si comprenda l’assoluta necessità di riforme istituzionali e di funzionamento del sistema politico che contempli la rifondazione dei partiti. Perché è chiaro che in questa prova il centrodestra si è dissolto e il centrosinistra non è nato. Sono grato, oltre che a Mattarella e a Draghi, a Enrico Letta per la costanza, la pacatezza, la determinazione, la trasparenza con cui ha contribuito a tenere la barra dritta sull’Italia, concorrendo ad evitare un forte rischio di deragliamento, anche evitando candidature del tutto inadeguate al prestigio del Colle.

Matteo Piloni, consigliere regionale per il Pd: "Sergio Mattarella va solo ringraziato per la disponibilità e l'ennesimo esempio di grande statura Istituzionale e morale che ha dimostrato anche in questo difficile passaggio. È sotto gli occhi di tutti lo spettacolo indegno che il centrodestra, a partire da Salvini, e nonostante la maggioranza relativa in Parlamento, hanno dato al Paese. Indebolendo il Governo e le Istituzioni del Paese, insieme ad altre importanti cariche dello Stato. La "lotteria dei rigori" attraverso la quale Salvini ha giocato la partita non ha solo indebolito la sua leadership e l'intero centrodestra ma, cosa ben più grave, ha messo a repentaglio le Istituzioni del nostro Paese. Al contrario, Letta e il PD, con numeri ben inferiori rispetto al centrodestra, hanno fin da subito puntato alla tenuta del Paese e ad una soluzione di alto profilo. La disponibilità di Mattarella va in questa direzione. Ora mi auguro che i partiti della maggioranza lavorino per rafforzare l'azione di Governo, sia per quanto riguarda la gestione della pandemia che il rilancio e lo sviluppo economico del Paese. La presenza di Mattarella, insieme a Draghi al Governo, sono, in questo senso, una garanzia".

Marco Degli Angeli, consigliere regionale per il Movimento 5 Stelle: "Grazie al Presidente Mattarella, che con alto senso di responsabilità ha accettato di succedere a se stesso coprendo l'incapacità dei partiti di trovare un altro nome condiviso e di alto profilo per il Paese. Come MoVimento 5 stelle abbiamo provato a proporre un cambio di paradigma. L’obiettivo è stato quello di trovare una volta tanto dei nomi trasversali e che non rappresentassero solo una parte politica. A maggior ragione, poiché l’Italia vanta classi dirigenti femminili di alto profilo, abbiamo provato a valorizzare non soltanto “un genere” (come paventato dal partito delle quota rosa), ma anche delle personalità con competenze importanti. Al contrario i parlamentari e i partiti hanno scelto la conservazione della specie, piuttosto che correre il rischio di un cambiamento e di dare un’immagine nuova e diversa al Paese. Purtroppo, anche chi aveva approvato o sostenuto dei nomi alternativi, ha preferito seguire le sirene Renziane, e per non spaccare il partito si è rimangiato la parola. Una scena imbarazzante che la politica ha dato di sé in questa settimana, preferendo l'equilibrio dei partiti al bene dei cittadini".


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commenti


michele de crecchio

30 gennaio 2022 17:44

Tre interessanti e sintetiche analisi di una vicenda che dimostra come, se a Cremona giustamente ci lamentiamo dei livelli indecorosi ai quali è ridotta la politica locale, la situazione della politica nazionale non è, ahimè. molto diversa!