Portesani (centrodestra) agli abitanti di Bagnara e Battaglione: no soldi del Pnrr a A2A per il biometano, vadano agli agricoltori. Contrari a metodo Galimberti-Virgilio
“Come centrodestra riteniamo che i fondi del Pnrr a cui A2A ambisce ad accedere per l’impianto di biometano che vorrebbe costruire nella zona del Parco del Po e del Morbasco, siano in realtà fondi che debbano essere riservati alle aziende agricole del territorio che devono poter essere messe nelle condizioni di autoprodurre biometano dalle loro ‘risulte’ di lavorazione”. Lo ha affermato ieri sera Alessandro Portesani, candidato sindaco del centrodestra, nel corso di un incontro, organizzato dalla lista civica ‘Novità a Cremona’ con i cittadini dei quartieri di Bagnara e del Battaglione che sono direttamente interessati alla costruzione dell’impianto.
“Ho anche chiarito – ha chiarito Portesani - che la mia coalizione è contraria, in termini generali all’industrializzazione delle centrali biometano soprattutto se in capo a un soggetto come A2A che è una spa, non un azienda agricola, e che vuole solo pesantemente speculare sulla produzione di gas biometano; utilizzando le ‘risulte’ di aziende agricole del territorio”.
Ai cittadini che chiedevano ulteriori spiegazioni, il candidato del centrodestra ha ribadito la contrarietà alla legata alla collocazione della centrale di biometano nel parco del Po e del Morbasco. “Noi non condividiamo né il posizionamento né ancor meno il metodo utilizzato, in tutto questo tempo, dall’amministrazione Galimberti- Virgilio; soprattutto nel suo rapportarsi con i cittadini che hanno sempre chiesto lumi su questo tema; restando inascoltati”.
“L’incontro è stato molto produttivo perché abbiamo avuto modo di ascoltare i bisogni espressi dei cittadini. Abbiamo spiegato, anche come Lista Civica, la valorizzazione che intendiamo fare, in senso più ampio, del Parco del Po e del Morbasco . E le novità che vogliamo introdurre sul tema della situazione viabilista della parte sud della città. Faremo partire subito un’analisi dei flussi viabilistici e contestualmente creeremo misure immediate sui semafori per decongestionare il traffico”, ha concluso Portesani.
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commenti
Roberto Borsella
10 aprile 2024 09:45
Osservazioni interessanti. Mi pongo un paio di domande:
1) l'impianto verrebbe fatto su un'area del comune o privata?
2) che potere ha il comune sul pnr?
3) come fa il sindaco di Cremona ad indirizzare ill governo affinchè i soldi del pnr possano essere usati non per A2A , ma per gli agricoltori? (tra le altre cose in qso caso, Portesani sarebbe in vantaggio visto che il governo è di cdx). Se il sindaco afferma queste cose significa che ne ha già parlato.
Il guaio sarebbe se dopo essere stato eletto ne uscisse con la solita frase: "abbiamo fatto il possibile".
Io credo e ripeto per l'ennesima volta, che un candidato dovrebbe parlare di certezze. Di aria fritta il popolo ne ha abbastanza.
Alessandro Portesani
10 aprile 2024 13:43
Buongiorno Roberto,
Rispondo alle sue domande:
1) l’area individuata per la centrale di bio-metano è privata ed è già stata acquistata da A2A
2) il sindaco non ha alcun potere sulla destinazione dei fondi PNRR. Dalla lettura del bando ritengo che la candidatura di A2A per l’ottenimento dei fondi sia un forzatura rispetto alla ratio del bando.
3) la mia dichiarazione fa riferimento alla contrarietà ad impianti di produzione di bio-metano basati sull’industrializzazione e sulla speculazione. Il bando PNRR a cui A2A vuole accedere è pensato per le aziende agricole e di trasformazione, che dai loro processi produttivi ottengo sottoprodotti che possono essere utilizzati per la produzione di biometano. Come è noto A2A non è un’azienda agricola e per approvvigionare l’impianto di biometano enorme che vorrebbe costruire dovrebbe approvvigionarsi dalle aziende agricole del territorio, trasportando i sottoprodotti per chilometri, con mezzi pesanti.
Il processo di conferimento (ovviamente) genererebbe inquinamento e transito di mezzi pesanti su infrastrutture viabilistiche non adeguate a questo scopo.
Siamo invece favorevoli a tipologie di impianti più piccoli, che garantirebbero l’utilizzo dei sottoprodotti in loco.
Manuel
11 aprile 2024 16:05
Il candidato sindaco Portesani farebbe bene ad essere un po’ più preciso.
La produzione italiana di biogas e conseguentemente biometano, è sostenuta da imprese agricole, ma anche da società di capitale ed è per tale constatazione che non sarei così sicuro che A2A non possa accaparrarsi i fondi PNRR. Potrebbe delegare una controllata, come già fa SNAM (ovviamente spero abbia ragione Portesani).
In aggiunta sottolineo come negli impianti dedicati, finiscano sottoprodotti, ma specialmente prodotti, materie prime come mais, frumento, orzo, etc., ben più performanti degli scarti... di conseguenza porzioni cospicue di territorio vengono coltivate per riempire i biogas/metano.
paolo galante
13 aprile 2024 12:57
Concordo pienamente con Manuel, bisogna parlare chiaro e spiegare a chi non è addentro alle dinamiche del business del biogas, che è utopia lontana km dalla realtà pensare che in questi impianti ci finiscano solo i cosiddetti prodotti di risulta, quando è risaputo e ben verificabile facendosi un giro nelle nostre campagne deturpate, che i terreni vengono sempre più dedicati a coltivazioni che finiscono in toto negli impianti anziché nei nostri piatti
Vacchelli Rosella
19 aprile 2024 23:47
Certamente, è un dato di fatto ormai lo sfruttamento dei terreni e quindi il loro impoverimento per colture cerealicole destinate ad alimentare questa tipologia di impianti che peraltro sono sostenibili economicamente solo perchè finanziati con quote degli oneri di sistema addebitati nelle bollette delle nostre utenze. L'agricoltura è diventata di fatto industria ma non per la tassazione.