29 aprile 2021

Sorpresa in Consiglio: la piattaforma delle riunioni online è obsoleta e non consente il voto a scrutinio segreto. Malumore tra i consiglieri

Quasi un anno e mezzo da quando la pandemia ha confinato tutti in casa, eppure l'amministrazione comunale ancora fatica ad adeguarsi. E, soprattutto, a mettersi al passo con i tempi e con la tecnologia. Accade infatti una vicenda curiosa e al tempo stesso emblematica delle carenze che caratterizzano Palazzo Comunale, che dal punto di vista tecnologico sconta ancora un increscioso gap.

Il Consiglio Comunale è convocato per oggi pomeriggio. All'ordine del giorno, tra i vari argomenti, la votazione per la nomina del nuovo presidente dei revisori dei conti del Comune. In pole position, per quell'incarico, c'è il commercialista Quinto, ma non è questo il punto: il fatto è che per passaggi di questa natura è prevista la votazione a scrutinio segreto. Ergo, il Consiglio viene convocato in presenza, a differenza di quanto avviene da un anno a questa parte, con le sedute rigorosamente in collegamento online. La presenza dei consiglieri è infatti l'unico modo per consentire la votazione a scrutinio segreto. Perché? Semplicemente perché la piattaforma online che il Comune utilizza per le sedute del Consiglio non è sufficientemente “smart”. In altre parole, non consente votazioni a scrutinio segreto. Anno Domini 2021. La piattaforma è di quelle semplici, forse pure obsoleta e non concede spazio a voli pindarici e “amenità” quali il voto segreto. E sì che si parla del Consiglio Comunale della città capoluogo, non di qualche lontana frazione.

Ma tant'è: qui si viaggia al minimo sindacale e la piattaforma è quella che è. Peccato che tra i consiglieri ce ne sia qualcuno impossibilitato a partecipare alla seduta in presenza, poiché confinato a casa in quarantena fiduciaria. Allo stesso modo, altri consiglieri, contando sul fatto che da un anno a questa parte le sedute si tengono online, si sono organizzati e non sono in città, o non hanno la possibilità di recarsi in Comune, mentre potrebbero benissimo partecipare alla seduta da dietro un pc o un tablet.

Non a caso, la vicenda ha sollevato il malcontento di parecchi consiglieri (per non dire dell'imbarazzo di altri, costretti a prendere atto dell'inadeguatezza del Comune dal punto di vista tecnologico). Tra i primi a contattare il presidente del Consiglio Comunale, Paolo Carletti, ci sono Santo Canale (Pd) e Livia Bencivenga (gruppo misto). A loro, ben presto, si aggiungono il consigliere Luca Nolli (5 Stelle), Roberto Chiodelli (Lega) e Saverio Simi (Forza Italia). A quanto si apprende, sono tutti del parere di tenere la seduta aperta sia alla partecipazione in presenza che a quella a distanza. E non sfugge che l'orientamento è trasversale e interessa quasi tutte le forze presenti in Consiglio.

Il presidente Carletti replica che non è possibile, che la seduta deve tenersi in presenza per consentire il voto a scrutinio segreto per nominare il nuovo presidente dei revisori dei conti. Sacrosanto. Non fosse che qualche consigliere decide di andare un po' più a fondo ed ecco la sorpresa: anche volendo, il Consiglio non si può tenere a distanza perché la piattaforma in uso da parte del Comune non è adeguata. Insomma, è cosa basilare e tanta manna che fino ad oggi ha funzionato. Per le votazioni a scrutinio segreto, chi c'è c'è. Chi non può (ad esempio causa quarantena) si arrangi: il Consiglio si riunisce comunque e vota chi c'è.

Inutile ricamare attorno al malcontento che serpeggia tra molti consiglieri: è decisamente palpabile. Ma al di là del malcontento e delle legittime rimostranze da parte di chi oggi non può partecipare alla seduta, resta il dato di fatto. Quello di un comune capoluogo che in un anno e passa non ha saputo adeguarsi se non lo stretto indispensabile. Anche perché, ci si domanda, cambiare piattaforma per le riunioni online non sarà certo un problema di costi. Si tratta di un banale software, in fin dei conti. Ma se a mancare è la volontà di tenersi al passo coi tempi...

 

Federico Centenari


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commenti


Mauro Tironi

29 aprile 2021 18:27

Ma...chiedo per un amico...
Non sarebbe il caso di abolire voti segreti e astensioni?
Se hai un incarico pubblico (che hai scelto di avere, non ti hanno obbligato) non sarebbe più etico avere quella trasparenza che ti consenta di fare vedere a tutti quali scelte assumi ed esserne responsabile?

Gianni Bassini

30 aprile 2021 07:11

il voto segreto online?
forse leggere un contributo del prof. Zanero (Politecnico di Milano) sarebbe utile
https://twitter.com/raistolo/status/1086987022898741248

Mattia

30 aprile 2021 18:30

L’avvocato ne sa una più del diavolo... ma si alla fine finirà a pane e salame