Toni accesi sulla mancata presenza nel Cda di a2a. Bergamo non ha votato con Cremona. Perché?

Si sono alzati i toni della polemica sulla mancata rappresentanza cremonese (e di altri territori minori) nel Cda di a2a. L'ultimo documento della maggioranza in consiglio comunale (Pd, Sinistra Italiana e Fare nuova la città) in cui si parlava di "becera arroganza e insopportabile supponenza" da parte dei consiglieri di Forza Italia e Forza Cremona, non è piaciuta a Luigi Lipara, ex consigliere comunale Pd e attualmente impegnato nel comitato BiometaNO, che su facebook ha stigmatizzato i toni usati. "Pur non ricoprendo più alcun incarico né politico, né amministrativo, mi sento di prendere le distanze da questo comunicato che, personalmente trovo insopportabile nella forma e nello stile. Non entro nemmeno nel merito del contenuto. Mi limito a dire che anche l’argomento più valido, se espresso in sfregio di chi si fa portatore di critica perde ogni valore". Ma mentre la maggioranza afferma che la mancata elezioni di un rappresentante dei territori è stata una questione tecnica, in realtà pare che nè Pavia (che ha una maggioranza di centrodestra) né tantomeno Bergamo (che ha una maggioranza di centrosinistra) hanno votato la lista delle ex municipalizzate. Quindi se Pavia potrebbe aver avuto un problema di omogenità politica con Cremona, altrettanto non si può dire di Bergamo governata da un sindaco di centrosinistra come Gori. E' probabile che sia mancata la capacità di mediazione politica, perdendo così l'occasione di far sentire il peso dei territori in seno alla multiutility. Probabilmente Milano e Brescia (anche loro governate dal centrosinistra) che esprimono la maggioranza hanno preferito spendersi per avere assicurazioni e fondi bancari come "minoranza" anzichè i rappresentanti dei territori. Certo, dice la maggioranza a Cremona, stringeremo alleanze per i prossimi Cda. E nel frattempo quanto peserà Cremona in a2a? Se la risposta fosse nel numero dei consiglieri...niente.