23 dicembre 2022

Valeria Patelli, sindaca di Calvatone, scrive a Rossoni: "Area omogenea, percorso virtuoso. Avanti anche con quella cremonese e quella casalasca"

Dal Casalasco arriva un’importante presa di posizione sulla necessità di costituire nella nostra provincia altre due aree omogenee, oltre a quella cremasca.

A schierarsi a favore di questa soluzione è Valeria Patelli, sindaca di Calvatone e consigliera provinciale, la quale ha inviato una nota a Gianni Rossoni presidente dell’Area Omogena Cremasca. 

Dopo avere ricordato l’articolo 9 dello statuto della stessa Provincia e avere dato atto al Cremasco di essersi già mosso in questa direzione,  sostiene la necessità di suddividere il territorio in tre Aree omogenee, la sindaca precisa: «Lo spirito non deve essere divisivo ma, a mio parere correttamente, bisogna rendersi conto che ogni area, ed io in questo momento penso in particolare a quella Casalasca, ha le proprie specificità e caratteristiche sociali, economiche e di relazione e che vadano quindi riconosciute e come tali e sviluppate».

La sindaca cita il recente Protocollo d’Intesa per l’accordo quadro di sviluppo territoriale. tematico (AQST) sottoscritto da 40 Comuni, dalle Province di Mantova e Cremona, dai due Gal e dal Parco Oglio Sud con Regione Lombardia, esempio di coesione territoriale e di pianificazione, finalizzato alla realizzazione di obbiettivi assai precisi.

«Sono convinta – sottolinea Valeria Patelli - che per poter avere un dialogo maggiore e più puntuale con gli enti superiori Regionale e Provinciale il territorio casalasco debba andare in questa direzione, costituendo per il futuro la propria area omogenea sulla scorta dell’esempio a mio parere virtuoso dell’area cremasca, e debba iniziare concretamente a parlare con un’unica voce di quelle che sono le esigenze dei nostri sindaci e soprattutto dei nostri cittadini. La voce quindi deve essere quella di un territorio unito e coeso».

Valeria Patelli rafforza la sua tesi con una semplice osservazione: «E’ inevitabile, per comunanza di caratteristiche e per condivisione di servizi – per primo quelli legati all’ambito socio-sanitario - che il Casalasco guardi verso i Comuni mantovani con i quali peraltro il casalasco ha già dato prova di dialogo e condivisione di strategie».

Poi evidenzia: «La stessa Regione Lombardia ha rivalutato l’importanza ed il ruolo delle Aree Omogenee, riconoscendole come volano e possibilità di rilancio non solamente del singolo territorio ma dell’intera area Provinciale».

La sindaca di Calvatone non manca di osservare. «Allo stesso modo penso che il medesimo percorso debba essere portato avanti dai comuni afferenti all’area Cremonese. Lo strumento esiste, si tratta di dargli esecuzione».

La sindaca non lascia spazio a dubbi sull’interpretazione del suo pensiero. Dice: «Infine da Consigliere Provinciale, penso che debba essere la Provincia - quale casa dei comuni - a proporsi come attore principale e super partes, ed aiutare i territori in questo processo “virtuoso”».

Valeria Patelli conclude con un appello a tutti coloro che sono parte in causa in questa operazione «Abbandoniamo quindi i campanilismi e facciamoci interpreti di un’azione comune».

Gianni Rossoni, ringrazia la sindaca e consigliera provinciale per la sua chiara e precisa presa di posizione e nel condividere le sue considerazioni, commenta: «Per la provincia di Cremona è il momento del coraggio, indispensabile per cambiare e creare un territorio di tre aree omogenee che non siano divisive, ma che sappiano  valorizzare  ed esaltare le articolazioni territoriali.   E’ questo infatti l’unico modo per tenere unito il territorio provinciale»,

 


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