28 luglio 2022

Verso la candidatura della Bonaldi al Parlamento. Collegi uninominali certi, uno a Fdi (Ancorotti), l'altro alla Lega (Comaroli, Gobbato o Bossi?)

Dopo un incontro molto teso in campo neutro, alla Camera dei deputati, Giorgia Meloni ha ottenuto il sì alla sua richiesta di «mantenere la regola sempre adottata finora», secondo la quale chi arriverà primo avrà il diritto di nominare il candidato premier. Anche se resta qualche dubbio su quella formula «chi avrà preso più voti», che lascia qualche speranza a FI di far contare i propri voti assieme magari a quelli della Lega. Tesi che viene respinta da FdI: «Si intende “il partito” che avrà più voti». Per i partiti del centrodestra il difficile è stato mettersi d’accordo sulla ripartizione dei collegi uninominali. I freddi numeri parlano di 98 collegi per FdI, 70 per la Lega, 42 per FI e 11 per i centristi. Ma cosa succederà dopo l'accordo sul nostro territorio? Quasi sicuramente uno dei collegi uninominali (probabilmente al Senato) considerati sicuri dovrebbe andare a Fratelli d'Italia l'altro alla Lega. Con tutta probabilità in quello al Senato dovrebbe essere candidato l'imprenditore Renato Ancorotti. Da tempo Daniela Santanchè, responsabile regionale del partito, è al lavoro per convincerlo alla candidatura (d'altra parte Ancorotti è sempre stato legato al centrodestra). Più difficile la scelta della Lega che attualmente ha tre parlamentari (le prime due alla Camera, il terzo al Senato) espressione del territorio (Silvana Comaroli, Claudia Gobbato e Simone Bossi). E tra gli altri partiti? Ormai non fa più mistero della possibile candidatura l'ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi in una lista civica dei sindaci (ma in tanti si sono già defilati, da Sala a Gori, dal sindaco di Mantova a quello di Brescia). Nelle prossime ore si definiranno meglio i contorni dell'area del centrosinistra e poi sarà una corsa alla preparazione delle liste. Tra i 5Stelle invece si dovrebbe ricorrere alle primarie online.

"Mai come in queste elezioni il voto italiano sarà il più determinante di sempre nella storia europea. Il voto darà un risultato chiaro e andrà in una direzione o nell'altra, il pareggio non è contemplato. Non c'è pareggio, o vince l'Europa comunitaria o quella dei nazionalismi. La scelta è fra noi e Meloni (...)

Sui diritti, la differenza fra noi loro mai è stata così forte e marcata come oggi. Per noi è il momento, per loro non lo è mai. Mai come questa volta è in gioco il futuro della società italiana e di centinaia di migliaia di giovani che vogliono vivere in una società in cui si è liberi o sei messo dentro delle caselle costruite sul passato(...).

Forza Italia è un partito con cui abbiamo collaborato al governo Draghi, abbiamo lavorato bene. Poi, improvvisamente, questa scelta incomprensibile che gli sta portando una frana di consensi e dirigenti. FI ha deciso di sciogliersi dentro la Lega, ed è un punto di non ritorno, ma lì si è aperta una voragine, dentro il centrodestra. O noi convinciamo una parte degli elettori che hanno votato lì o sarà difficile giocarla solo sugli astensionisti. Dobbiamo parlare anche con chi ha votato FI alle ultime elezioni o le liste civiche. Abbiamo dovuto vedere Salvini pieno di Madonne, vedremo Berlusconi con le foto del 2002 e ascolteremo dalla Meloni le parole della peggiore destra sovranista, ma vinceremo noi".

Alcuni stralci dell'intervento di Enrico Letta, che si conferma una persona seria e risolta (e in politica non accade sempre!), alla direzione nazionale del Partito Democratico, in corso stamane. 

Molto bello anche il riferimento al "buonsenso popolare", un'ancora per chi fa politica e al "pacifico coraggio", mutuati da un bell'editoriale di Marco Tarquinio su Avvenire di sabato.

Così postò via social, recentemente Stefania Bonaldi, ex sindaca di Crema pronta a quanto pare, non a correre per la presidenza della Regione Lombardia (eventualità mai approfondita col Pd di Crema?), ma per le Politiche del 25 settembre. Tale eventualità è infatti qualcosa in più di un’ipotesi, soprattutto dopo l’apertura del segretario Pd Enrico Letta, alla candidatura di sindaci pesanti e pensanti Dem, in quel di Roma… Andrà veramente così? Mah … lo scopriremo anche via social 

Stefano Mauri e rc


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