14 luglio 2021

Vi raccontiamo dieci anni di trattative sull'ex caserma Manfredini e come la "cittadella della sicurezza" è finita in via Sesto

Non c'è nessuna divergenza tra me e il sindaco Galimberti sul progetto per la cittadella della sicurezza e su quello per la cittadella universitaria. Anzi, tra me è Galimberti c'è stata un'intensa collaborazione in questi anni”. Chiamato in causa dall'ex senatore Marco Pezzoni nell'intervento in cui quest'ultimo evidenziava “due diverse narrazioni” sui progetti per la cittadella della sicurezza e dell'università recentemente approdati in Consiglio (qui l'articolo), il deputato Luciano Pizzetti ci tiene a fornire la sua ricostruzione. E lo fa ripercorrendo le tappe che hanno portato all'attuale impostazione della cittadella della sicurezza, che prevede lo spostamento di Questura e Polizia Stradale in via Sesto, nel comparto che il Politecnico lascerà libero. Proprio su quest'ultimo fronte, peraltro, si sono registrate le critiche del centrodestra, che considera il progetto “monco” e “di ripiego” dal momento che non prevede lo spostamento, sempre in via Sesto, della Prefettura e della sede dei Carabinieri.

LE TAPPE - Ecco, in base alla ricostruzione di Pizzetti, come sono andate le cose a partire esattamente da dieci anni fa, nel 2011, quando si registra l'atto di cessazione dell'ex Caserma Manfredini. “Nel 2012 – ricorda il parlamentare del Pd – il governo Monti pone la caserma nell'elenco dei beni da alienare”. Nel 2013, alla luce dell'intuizione avuta nel lontano 1997 dall'ex assessore all'Urbanistica Massimo Terzi (con il favorevole interessamento dell'allora presidente della Provincia Gian Carlo Corada) relativa al recupero delle ex caserme, “si pensa alla realizzazione di una cittadella della sicurezza, ipotizzando il trasferimento in un'unica sede di Questura, Polizia Stradale e Prefettura”. Non rientra nel discorso la sede dei Carabinieri perché all'epoca si pensava di spostare la sede dell'Arma nell'ex caserma “Marconi” di via Massarotti.

Nel complesso “questa era l'idea originaria – spiega Pizzetti – e le amministrazioni cominciano a lavorarci. Io stesso ho avanzato questa ipotesi e ci ho lavorato, solo che come si sa i tempi dello Stato sono biblici”Si arriva così al 2014 e dalla ricostruzione di Pizzetti emerge un particolare fino ad oggi inedito: “In quell'anno si ragionava all'operazione con il coinvolgimento di un privato per dare all'ex caserma Manfredini una funzione pubblico/privata. Il privato in questione era l'Ocrim, che avrebbe potuto occupare una parte del complesso con una sua sede di rappresentanza”.

Nel 2015, però, il progetto sfiora un radicale mutamento a seguito dell'incremento del flusso di immigrati che interessa il Paese e anche Cremona, al punto che si ipotizza di utilizzare l'ex caserma come hub per l'accoglienza. A questa ipotesi Pizzetti si oppone con l'intenzione di mantenere l'iniziale destinazione e salvaguardare il progetto “cittadella della sicurezza”. Si arriva al 2017 e tramite un'operazione condotta interessando l'allora ministro della Difesa, Roberta Pinotti (governo Gentiloni), si arriva “al trasferimento dell'immobile dal Demanio militare a quello civile”.

OGGI - Arriviamo così ai “giorni nostri e all'operazione su Santa Monica (il campus universitario realizzato dalla Fondazione Arvedi-Buschini; ndr). Contestualmente emerge la necessità di avere anche uno studentato al servizio della sede universitaria. Per lo studentato non emerge una sede adeguata e l'unica soluzione è la caserma Manfredini”. “Ma questo – prosegue Pizzetti – confligge con l'idea della cittadella della sicurezza, così mi faccio carico di affrontare la questione”.

Il dilemma è tra la realizzazione di una cittadella della sicurezza in tempi lunghi e quella di una cittadella universitaria. “Sono state valutate diverse opzioni – commenta il parlamentare del Pd –, compresa la promiscuità del complesso, ossia destinarlo in parte alla sicurezza e in parte all'università. Questo avrebbe comportato problemi a causa delle differenti esigenze, quindi si è aperto il dialogo con la Questura, il Ministero dell'Interno e il Demanio”. A seguito di alcune valutazioni, si decide che l'immobile più adeguato per il comparto della sicurezza è quello dove ha sede il Politecnico, in via Sesto. “Anche la Questura – precisa Pizzetti – fa le sue valutazioni e dice che la sede di via Sesto va bene. Pertanto si decide di agire sul Politecnico e si delinea l'operazione per trasferirlo nella Manfredini, portando Questura e Polizia Stradale in via Sesto”. Certo, questo lascia irrisolto il nodo relativo alla sede dei Carabinieri, attualmente nella caserma Santa Lucia in viale Trento e Trieste, ma dal momento che si libera la Caserma Marconi in via Massarotti, si valuta in parallelo l'ipotesi di spostare qui la sede dei Carabinieri. Quanto alla Prefettura, “l'attuale Prefetto ha preferito tenere la sede lì dove è ora”, spiega Pizzetti.

Fatti dunque salvi Carabinieri e Prefettura, “diverse esigenze a un certo punto hanno combaciato – dice Pizzetti –, e il cambio è nell'interesse della città, dal momento che consente il recupero di una buona parte degli ex Monasteri e la soluzione del problema relativo alle sedi della sicurezza”. Il tutto, come ampiamente noto, passa anche attraverso la Fondazione Arvedi-Buschini, “ma questo – osserva Pizzetti – non significa, come qualcuno sostiene, che il privato scavalca il pubblico. In questo caso si tratta di due soggetti autonomi e indipendenti che hanno trovato un punto di equilibrio. Il pubblico usa i soldi del privato per rilanciare la città e il privato contribuisce a questo rilancio, ferma restando l'autonomia del pubblico”.

Quanto a me e a Gianluca Galimberti – tiene a precisare Pizzetti –, non c'è stata nessunissima divergenza tra me e il sindaco, ma anzi un'intensa collaborazione. E lo dico citando date e fatti, come si può vedere”. “Questa – conclude il parlamentare – è una partita molto delicata che evidenzia un'azione di governo di elevato livello”.

Nelle immagini a scorrimento, la caserma Manfredini e la sede del Politecnico di Cremona. Foto Gianpaolo Guarneri - Studio B12

Federico Centenari


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