Virgilio entra nel merito del programma: “Tra le parole chiave, la nostra identità. Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre eccellenze”
Cinque parole chiave per illustrare la Cremona dei prossimi anni. Così il candidato del centrosinistra, Andrea Virgilio, riassume i punti cardine del suo programma elettorale. Identità, creatività, sostenibilità, cura e relazione sono le parole.
”Identità – spiega approfondendo il primo punto – è la prima parola chiave, il primo valore, attorno a cui ruota la mia visione di città per i prossimi anni. Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre eccellenze e della nostra storia. Compito di un'amministrazione è quello di generare consapevolezza e dare valore a ciò che ci rende unici agli occhi del mondo”. Prosegue Virgilio: “La liuteria è il timbro identitario della città. Il sostegno all'artigianato liutario passa anche attraverso la costruzione del Piano di salvaguardia del patrimonio immateriale Unesco, che guarda con attenzione alla qualità della produzione, alla conoscenza come chiave di sviluppo della comunità e dell'impresa, alla formazione dei professionisti, alla trasmissione dei saperi, all'interazione tra ricerca scientifica e attività artigianale, all'incontro tra musicisti e liutai. L'obiettivo per il futuro è creare un'ecosistema, con il Comune a fare da regia, che sia capace di generare conoscenze mettendo insieme tutte le risorse presenti sul territorio”.
“L'identità di una città – incalza – parte anche dal suo patrimonio storico e architettonico. Il primo ci permette di rafforzare le nostre radici e il nostro senso di appartenenza alla comunità, attraverso proposte culturali in grado di trasmettere i valori del nostro passato. Il sistema museale cittadino deve fare da volano nel valorizzare chi siamo e da dove veniamo. Fondamentale sarà la collaborazione con le associazioni del territorio, per approfondire tematiche centrali della storia della nostra città. Inoltre, lavoreremo per la creazione della Casa della Memoria, un punto di riferimento per lo studio della Resistenza e della nostra Costituzione”.
“Ma identità è anche la valorizzazione del nostro centro storico – aggiunge il candidato –, attraverso il recupero di palazzi di pregio che dovranno essere restituiti alla cittadinanza. Ci sono progetti già in fase di realizzazione, come il vecchio ospedale, l'area Frazzi, palazzo Grasselli, piazza Lodi e piazza Giovanni XXIII. Ma, guardando al futuro, nostre priorità saranno anche gli interventi su palazzo Cittanova e piazza Roma, e un nuovo quartiere della Cultura capace di ampliare l'utilizzo di palazzo Affaitati insieme a palazzo Soldi. La tutela del centro storico deve tradursi anche in un maggior decoro di strade e piazze cittadine: occorreranno un maggiore presidio da parte delle forze dell'ordine, una miglior programmazione delle manutenzioni e piccole azioni di rigenerazione urbana in grado di risaltare le bellezze della nostra città. Dobbiamo rendere il centro storico più accessibile, facilitando gli interventi edilizi e l'efficientamento energetico degli edifici e ripensando il sistema dei parcheggi per i residenti”.
In relazione agli esercizi commerciali e ai negozi di vicinato, aggiunge, “risorsa imprescindibile per i nostri centri urbani, occorre rivedere la governance del Distretto Urbano del Commercio, in modo da favorire la trasformazione del Duc in un vero organismo autonomo, che garantisca una più coprogettazione nel disegno di sviluppo della città. Il ruolo dei distretti è fondamentale non solo per valorizzare i centri storici ma anche per proiettare le nostre eccellenze produttive, gastronomiche e culturali in una dimensione più territoriale”. Conclude dunque Virgilio: “Identità è la storia delle nostre eccellenze produttive. Il sistema che si è costituito attorno al settore agroalimentare e che ha visto lavorare insieme imprese, categorie economiche, Camera di Commercio, ordini professionali, università ed enti locali, dovrà dare origine a un 'cluster agroalimentare' e a un'alleanza tra territori, come Lodi, Mantova e Brescia. In ultimo, identità è il nostro fiume. Per valorizzarlo servono infrastrutture, investimenti sulla navigazione fluviale e un migliore collegamento con il centro storico. Ma vogliamo che Cremona sia sempre più baricentrica anche attraverso una nuova proposta culturale: un Festival del Fiume che dia voce a tutte le realtà che gravitano attorno al Po”.
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commenti
Manuel
3 maggio 2024 20:07
Meglio sentire la badante: concretezza e serietà.
L’enunciazione di Virgilio è uno splendido esempio di aria fritta! In pratica il programma di Portesani, un po’ più cesellato in alcune parti e più limato in altre.
I due rampanti candidati sindaco, non potevano mettersi insieme, così da evitare il copia-incolla politico, favorendo vieppiu’ una disputa elettorale più autentica?
ANTONIO SIVALLI
4 maggio 2024 06:56
La realtà supera di gran lunga la fantasia del trio Galimberti-Pizzetti-Virgilio
Con grande interesse ho seguito gli slogan e i progetti proposti durante i dieci anni di amministrazione Galimberti della nostra città. "Fare Nuova la Città" e "Cremona, si può!" sono stati messaggi che hanno suscitato speranza e fiducia nei confronti del futuro di Cremona. Tuttavia, è evidente che le promesse fatte non siano state mantenute e che la situazione attuale della città si discosti notevolmente da quelle prospettive di miglioramento.
Dopo un decennio di mandato, è giunto il momento di guardare con lucidità ai progressi compiuti, ma anche alle sfide ancora irrisolte. Cremona ha fatto notevoli passi indietro , non bastano due poli tecnologici e i Campus universitari ( fatto da privati), per migliorare la città.
Ci sono aree critiche che richiedono urgenti interventi.
La mancanza di una piena copertura dei servizi, l'evidente carenza di infrastrutture, la necessità di un piano di rigenerazione urbana che sia in grado di garantire uno sviluppo sostenibile e armonioso della città: questi sono solo alcuni dei problemi che necessitano di soluzioni immediate.
Le strutture ricettive, che potrebbero contribuire in modo significativo all'economia locale, sono ancora troppo scarse, e la manutenzione delle strade, dei marciapiedi e del verde pubblico è trascurata.
Ma ciò che più preoccupa è il declino del centro cittadino a favore dei grandi centri di distribuzione. Cremona ha bisogno di un centro vibrante e attrattivo, che sia il cuore pulsante della vita cittadina e che non possa essere sacrificato a vantaggio di realtà esterne.
È necessario un impegno concreto e tangibile della prossima amministrazione per affrontare queste sfide e per garantire un futuro migliore per la nostra città. Cremona merita di più e noi cittadini dobbiamo essere pronti a lottare per il suo benessere e il suo sviluppo.
Stefano
4 maggio 2024 07:26
E da quando in qua siamo così ingenui da credere non solo alle promesse dei politici ma anche ai loro slogan?
alfredo
4 maggio 2024 09:21
“La liuteria è il timbro identitario della città."......timbro?
" Il sostegno all'artigianato liutario passa anche attraverso la costruzione del Piano di salvaguardia del patrimonio immateriale Unesco, che guarda con attenzione alla qualità della produzione.." quale sostegno e quale qualità?
".. all'interazione tra ricerca scientifica e attività artigianale.." quale interazione e quali ricadute ci sono state ?
Ma chi gli ha insegnato questa poesia? ( complimenti per la mimica) ,che racconta di un mondo presente nella fantasia di chi non vuole rendersi conto della realtà
Antonio
4 maggio 2024 13:35
Una minestrina riscaldata diventata indigesta.
Daniro
6 maggio 2024 07:23
Per carità, tutto condivisibile, Cremona deve continuare a migliorare e sviluppare le proprie eccellenze, chi farebbe il contrario? Chi vorrebbe obliterare l'identità di un luogo? Qui però i problemi da affrontare sono ben altri e ruotano in gran parre sulle questioni ambientali non risolte o rimandate negli anni ed hanno a che fare, sia con la qualità di vita dei cittadini e con la loro salute, sia con la qualità stessa dell'ambiente che ci circonda, con la qualità dell'aria, del suolo, delle acque. Facciamo pure il Festival del Po nel Parco del Po e del Morbasco, dove però la variante al Pgt appena approvata ne destina una parte cospiqua a Parco dell'economia circolare in contrasto con le direttive del Parco stesso sulla salvaguardia paesaggistica, ma per far cosa? Con quali progetti di risanamento? Con quale visione di sostenibilità? La città è un organismo complesso che non può prescindere dallo stato del proprio territorio e ogni progetto da cantierizzare dovrebbe guardare al complessivo e possibilmente portare a miglioramenti complessivi. Un esempio, magari banale, ma ieri nel "Parco" non si poteva quasi muoversi, tutto intasato, parcheggi stracolmi e auto parcheggiate anche sul verde, una coda di auto durata ore a passo d'uomo sulla via del Sale dalle Colonie Padane al semaforo di via Giordano, aria irrespirabile, emissioni di produzione locale e non derivanti dal "catino padano". É questo il modello di città a cui ispirarsi? Non sarebbe ora di puntare a un modello diverso che metta al centro il miglioramento della qualità di vita dei cittadini? Certo le manifestazioni sono importanti, muovono persone ed economia, producono forse cultura, ma se tutti i modelli che hanno puntato sulla quantità sono in crisi, forse puntare sulla qualità sarebbe un modello a cui ispirarsi, qualità ambientale in primis.
Manuel
6 maggio 2024 15:57
Applausi!
Questo è argomentare senza il paraocchi (e paraorecchi) elettorale... non faccio nomi, ma chi legge Cremonasera, mi capisce.
Marco
7 maggio 2024 20:17
"modello diverso che metta al centro il miglioramento della qualità di vita dei cittadini" mi piace molto ma ha due criticità: la inveterata abitudine a muoversi in automobile( non sempre per necessità ma molto spesso per comodità) e l'idea che a Cremona non si faccia nulla per fare arrivare turismo e per il divertimento dei cittadini .
Non so' se la Sua teoria del fare meno ma di qualità incontrerebbe i favori dei commercianti.
In ogni caso condivido il Suo pensiero.