24 febbraio 2025

"Vai col liscio" e il Cesena passa allo Zini. Adesso bisogna trovare un "Mudo" per venirne fuori

“Abbiamo fatto una partita eccezionale sotto tutti i punti di vista, agonistica, tecnica e con un approccio diverso rispetto all’ultima in casa. Non posso assolutamente dire alla squadra che ha avuto l’atteggiamento sbagliato o che la qualità del gioco sia stata inferiore ad altre volte. Posso solo recriminare per il risultato”. -Cit. Giovanni Stroppa-

Questo è il succo della conferenza stampa post-partita della gara di sabato allo Zini persa con un Cesena decisamente alla portata, che ha fatto due soli tiri nello specchio della porta grigiorossa, partoriti da due ‘sfortunati’ errori di Antov e Fulignati, che sono costati l’ennesima beffa nelle ultime due stagioni, a tempo ampiamente scaduto, ed il quarto posto in classifica.

Manca solo di sciorinare le statistiche della superiorità nel possesso palla, nel numeri di tocchi della palla, dei tiri verso la porta ecc. ecc. per deprimere ulteriormente i tifosi grigiorossi, per una stagione che è iniziata male e, considerando che mancano una decina di partite di cui la metà in scontri diretti, potrebbe finire anche peggio.

Classifica e risultati alla mano, è tanto doveroso quanto difficile essere ottimisti, a maggior ragione se andiamo ad analizzare non tanto le prestazioni dei singoli, ma quella dell’intera squadra intesa come determinazione, fame di vittoria e cattiveria agonistica.

ANTOV E LA NUVOLETTA DI FANTOZZI: mannaggia alla ‘nuvoletta di Fantozzi’ che staziona a ridosso dell’area di rigore grigiorossa e che fa scivolare lo ‘stangone bulgaro’ nel bel mezzo del ‘Tiki-Taka’. Buon per La Gumina, che riesce a fare la sola cosa buona nell’intera partita, servendo l’assist a Calò che prende la mira e fa secco Fulignati. Nel secondo tempo stessa posizione e stesso risultato, con il Var che gli annulla il gol di testa, con il pallone già al centro del campo.

ERRARE È UMANO, PERSEVERARE È DA ARBITRI: dando per scontato che l’arbitraggio di Santoro sia stato di stampo ‘etico e professionale’, rimane l’ennesima conferma che la classe arbitrale italiana ha parecchi problemi da risolvere. Se così non fosse, ne ha altrettanti se non di più, di cui farsi assolvere.

IMPOTENZA TATTICA: l’assenza di Vazquez, certifica la dipendenza di questa squadra dal ‘Mudo’ e che non ha, nè in termini di giocatori nè in soluzioni tattiche, una alternativa valida.

CLIMA PENITENZIALE ALLO ZINI: che tristezza lo Zini mezzo vuoto, ammutolito e scolorito, con Stroppa che dopo il pareggio di Azzi, quasi si inventa ‘lanciacori’ verso la Curva Sud, per alzare il livello dei decibel di uno spicchio di tifosi volenterosi.

ENTUSIASMO "ALLE STALLE": la lista è lunga: da un mercato incompleto e poco convincente, ad una cavalcata che presto si è trasformata in una rincorsa; dal ‘doppio carpiato’ Stroppa-Corini-Stroppa, fino ad un lento ed inesorabile rallentamento in classifica e uno Zini sempre più vuoto. Robe da fare girare la testa e non solo...

PANCHINA AD IMPATTO ZERO: va detto che la Cremonese, dopo il Sassuolo, è la seconda squadra per gol di ‘subentrati’ dalla panchina, ma è un gioco è ormai tanto rischioso quanto scontato e non sempre paga.

CI SIAMO ‘PULIGNATI’ ALLE SPALLE: sul secondo gol del Cesena, Fulignati ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare: dalla barriera con soli 2 uomini, alla valutazione della traiettoria della palla. Errore da circolino rosso che fa saltare il banco.

CATA-KLINSMANN: ancora una volta un portiere della squadra avversaria, si improvvisa fenomeno tra i pali delle porte dello Zini. Poi c’è chi va a cercare il portiere fenomeno ad impostare l’azione dal basso.

1 RIGORE IN 27 GIORNATE. E’ UNA SENTENZA: vedersi assegnato un solo rigore su 27 giornate di campionato, è una riprova su come il gioco ed il reparto di attacco proposto da questa squadra, manchi di soluzioni efficaci per mettere in difficoltà i difensori avversari nella loro area.

Daniele Gazzaniga


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