28 settembre 2025

E' morto il giornalista Carlo Sassi, un milanese grigiorosso convinto

E' scomparso Carlo Sassi, giornalista Rai e volto del mondo sportivo, avrebbe compiuto 96 anni mercoledì prossimo. 

Appassionato di calcio e gran tifoso della Cremonese, Sassi lavorò dal 1960 alla Domenica Sportiva, dove rimase per oltre 30 anni. Introdusse in tv la moviola, che nacque con il gol fantasma di Gianni Rivera nel contestato derby tra Inter e Milan del 22 ottobre 1967, quando il giornalista la usò per analizzare le immagini della discussa rete, offrendo agli italiani l'analisi e il commento delle immagini rallentate. 

Una vita dedicata al giornalismo televisivo e alla moviola. In seguito affiancò nella conduzione Sandro Ciotti programma "Quasi Gol", mentre Fabio Fazio lo volle in studio in "Quelli che il calcio". 

Carlo Sassi era un gran tifoso della Cremonese, appassionato dell'ambiente della Cremonese "pane e salame" appena poteva arrivava allo Zini per vedere i grigiorossi e per stare in compagnia di Luzzara, Miglioli, Favalli e Mondonico.

In occasione della pubblicazione del libro "Cremonese 1903-1993" per i novant'anni della società grigiorossa scrisse una sua testimonianza da titolo: "Un milanese grigiorosso convinto".

Questo il testo: "90 anni! 90 anni fa nasceva mio zio, Cecco Beppe regnava in Austria, la prima guerra mondiale era ancora lontana. La rivoluzione sovietica, il fascismo, il nazismo, la seconda guerra mondiale, la bomba atomica, la penicillina, la radio, la televisione: quante cose sono nate, altre scomparse, altre ancora dimenticate in 90 anni! Ma l'Unione Sportiva Cremonese è ancora lì, con tutta la sua forza giovanile che una società sportiva riesce sempre a sprigionare e a rinnovare. È ancora lì e festeggia questo suo compleanno con la promozione in serie A, a conferma di una vitalità, di una serietà e di un entusiasmo che hanno rari precedenti. E queste quattro promozioni hanno un unico punto di riferimento: Domenico Luzzara: un presidente, un uomo che, forse perchè legato al ricordo di un figlio sportivo, forse perchè primo tifoso della squadra, forse perchè profondamente cremonese, quindi legato alla sua terra, alla sua gente, alle sue tradizioni e alla sua cultura, lotta ogni giorno per far sopravvivere una società che, senza la sua voglia di fare, rischierebbe di rimanere nell'anonimato. In fondo, per oltre 80 anni, la Cremonese ha sempre svolto una parte di comprimaria. E a Cremona anch'io ho disputato una partita, proprio contro la Cremonese, un'amichevole. lo ero in prova nel Crema allenato da "Cina" Bonizzoni. Il mio amore per la Cremonese non risale comunque a quell'epoca. È più recente ed è legato proprio alla simpatia che sanno sprigionare Luzzara, Miglioli e Favalli. Anche Emiliano Mondonico influenzò la mia passione per questa squadra. Una domenica di qualche anno fa, mentre nel mio ufficio in RAI un gruppo di colleghi della Domenica Sportiva seguiva in diretta in bassa frequenza un incontro tra Milan e Inter, io seguivo "calcio minuto per minuto" alla radio per avere notizie della Cremonese. Mi ricordo che Alfredo Pigna disse "Se lo raccontassi in giro, non ci crederebbe nessuno". Anche perchè, essendo io milanese molti mi hanno identificato sempre come tifoso interista o milanista. Purtroppo il calcio è sempre più spregiudicatamente in mano agli affaristi. E soltanto le società ricche, e disposte a spendere, potranno aspirare alla conquista dello scudetto. Il mio sogno di sportivo: veder viaggiare lo scudetto da Trieste a Palermo, da Bari a Novara e perchè no, a Cremona, rimarrà quindi soltanto un sogno. Ma non importa; finchè esisteranno uomini come Luzzara, la Cremonese sarà sempre li: a dire la sua, a farsi valere e a farsi amare. Con tanto affetto".


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