4 luglio 2025

Crema merita più panchine senza braccioli o una politica sociale condivisa e, per così dire, più popolare e di strada?

"Alle panchine della Coop sono apparsi i braccioli. E sapete il perché!? Non certo perché vogliono farvi stare più comodi ma per impedire ai poveri clochard lasciati senza dormitorio di sdraiarsi la notte. Ci eravamo stupiti e avevamo gridato allo scandalo quando lo aveva fatto a Verona il sindaco Tosi, ora accade a Crema e a farlo sono i "compagni" della Coop. Cosa dovremmo fare: boicottare la Coop ma si sa che degli ultimi gliene frega a nessuno. Io credo che quando una città si riduce a non aver pietà di chi dorme su una panchina ha molto da riflettere. Una persona può aver fatto tutti gli errori che vuoi ma se non ha più un letto, non ha più una panchina, non ha un bagno (perchè a Crema un bagno pubblico non c'è) e ora non ha più nemmeno una fontanella dell'acqua (inaccessibili pure quelle mi segnalano i senza tetto) che deve fare? Come deve sentirsi? Crema resta una città escludente!"

Così postò, ed ha organizzato pure una raccolta firme contro le panche coi braccioli, via social Alex Corlazzoli: Maestro d'Italia, viaggiatore, giornalista, scrittore, provocatore intelligente, opinionista e persona propositiva, acuta. E dato ad Alex, ciò che è di Corlazzoli, a questo punto, sorge però un quesito, ed è il seguente: forse, a Crema, bella città (ma non per tutti, a quanto pare), mah, oggi servirebbe una politica sociale pragmatica, pratica, passo per passo, di strada, integrata, collegata  al cento per cento con le varie associazioni e istituzioni, religiose e sociali, che si occupano di questioni sociali. Dulcis in fundo: grande, magari ancora attrezzato, ma abbandonato da anni, l'ex Istituto delle Scuole Canossiane della capitale del Granducato del Tortello, riconvertito a centro di accoglienza, beh, magari potrebbe rappresentare uno spunto da studiare, approfondire e, nel caso, intraprendere, no?    

 


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