31 agosto 2024

La Bertolina (è pure un gelato), Pop grazie a Risari e Bonetti. Crema è più Spongarda e punti sulle Pesche!

La torta Bertolina, a base di Uva Fragola (ma non solo) è un dolce tipico di Crema, ma pure della Bassa. Ogni famiglia cremasca custodisce gelosamente la sua ricetta. Tramandata nel corso delle generazioni, non esiste un'unica torta Bertolina ma se ne possono trovare tante versioni e varianti; e proprio questo è il bello delle ricette tradizionali! Se qualcuno la fa di pane qualcun altro la presenta come una crostata ripiena oppure come una vera e propria torta. Si narra che la Bertolina, o Bertulina in dialetto cremasco, prenda il nome da due contadini – padre e figlio – di nome Bertoldo e Bertoldino. Ma un'altra leggenda molto accreditata è quella di due sorelle di Trescore Cremasco (patria della "Bertulina"?) che venivano soprannominate "Benedète" e che nessuno voleva prendere in moglie. Non avendo un marito che potesse mantenerle, le Benedète decisero di provvedere alla propria sussistenza aprendo un negozio dove vendere pane e dolci fatti in casa. Fra le tante golosità preparate c'era anche la torta Bertolina che divenne uno dei dolci più apprezzati. In molti provarono ad ottenere la ricetta dalle due sorelle, ma esse non ne fecero mai parola mantenendo così salda la loro fortuna. Antonio Bonetti da Trescore, cuoco appassionato, ricercatore, inventore e "Mister Gnocca Cremasca", alla torta del suo paese (Trescore Cremasco), un anno fa ha dedicato i seguenti passi:

"A proposito di Bertoline. Ai tempi, ero allora bimbo riccioluto e biondo, con il ferragosto o quasi, nella panetteria dei miei, mamma Ines, figlia di Angiulì del Fulmine, e papà Francesco detto Bistek, partiva la stagione delle Bertoline, classiche, tradizionali, con la pasta del pane e tanta, tanta uva. Ai tempi, nel cortile di casa, dove ora c'è il parcheggio del ristorante, un grosso pergolato di uva fragola, correva imponente lungo la proprietà di 'Pepo da Chile', e impegnava tutti noi nella produzione di ''Bertoline' da vendere poi nel negozio di famiglia. Con la nonna Marieta e la zia Gina, io ero impegnato a 'sgranare' l'uva, salvando dal raspo i chicchi maturi; poi nel pomeriggio, a negozio in pausa, mia madre con l'impasto di pane lievitato in mattinata da 'tugneto di Vailate', preparava le torte. Sottili sfoglie di pane che nelle rotonde teglie avvolgevano abbondante uva condita con zucchero semolato. Veloce passaggio nel forno del pane ed erano poi nella mattinata sul banco di vendita, a fette abbondanti, un tanto al chilo.
Poi la storia continua ... gli anni passano veloci, e al posto del pergolato ecco ampio parcheggio al servizio delle tante auto in sosta al Bistek. Poi la storia continua... e ora, con la chiusura dell'attività e la 'meritata pensione', ecco riemergere dalla siepe incolta la pianta di uva fragola della mia infanzia. Riemergono anche ricordi e fantastiche emozioni, il lento scorrere delle calde giornate estive, il petulate via vai di mamme e nonne, bimbi dispettosi, rari, burberi uomini a disagio nella gioiosa confusione della bottega, mamma e papà perennemente impegnati a dosare, pesare confezionare "tutto quanto", tutto non confezionato da vendere a etti, a chili.  Immagini di un mondo ormai perso, sepolto da anni di vita frenetica, speranze e follie, attimi felici e delusioni, cambiamenti epocali e incertezze future".

In piazza Duomo a Crema, nel weekend in corso è tempo di "Sagra della Bertolina", intuizione Pop di Gianni Risari: giornalista, ex parlamentare (è un politico illuminato), maestro, presidente della Fondazione Benefattori Cremaschi, pioniere della radiofonia (ah... che tempi magici il suo interregno a Radio Antenna 5), ma Crema, capitale del Granducato del Tortello, forse, in tema di dolci tipici è più Spongarda: dolce realizzato da un guscio di pasta frolla al vino e un cuore cremoso di frutta secca, spezie e miele. Deve la sua origine a uno storico cremasco Pietro Terni che la portò nel 1526 a un banchetto: fu amata a tal punto da diventare un dolce tradizionale. È inserita nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Lombardia con il nome di Spongarda di Crema. C'è poi il dilagante e coinvolgente caso del "Popolo delle Pesche", vale a dire i turisti, provenienti da tutto il mondo, nel Cremasco, ammiratori del filmone di Luca Guadagnino "Call me by your name" (la mistica scena della pesca segna il momento in cui sia Elio che Oliver si arrendono ai loro sentimenti), appunto sulle tracce dei protagonisti del filmone che ha portato il mondo a Crema e viceversa. Ergo, creare un dolce, una portata, un qualcosa da dedicare, al frutto (Elisa Tadini, cuoca del Bistek ha tante idee in merito, come le ha Bonetti) reso sensuale dal geniale regista Guadagnino, non sarebbe male, no? Dulcis in fundo una news: alla storica e premiante Gelateria Rosa di via Mazzini (Crema), la Bertolina è un gelato tutto da ... provare.

 

 


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