Le Pesche (da Chapeau) al Forno di Elisa Tadini meritano di diventare il dolce di "Crema For Cmbyn"
Già, degustando, grazie alla preziosa intercessione del cuoco (ah ... come manca la cucina del Bistek di Trescore Cremasco!) Antonio Bonetti, nelle accoglienti sale del Rosary (la cuoca Elisa Tadini sa emozionare), un bel piatto di risotto mantecato con Salva Cremasco Dop e Peperoni Lombardi scottati nel burro (sì le Tighe non Tighe per intenderci) beh ho goduto. E che dire poi delle Pesche al Forno agli Amaretti Gallina del Rosary? Spettacolo assoluto che si meritano il seguente appello a Franco Bordo, inventore della Festa del Salame, ehm ... Nobile (che il salume di Crema giustamente può tirarsela) e assessore al Commercio e Ambiente: ebbene, considerando che Crema e il Cremasco, grazie al filmone di Luca Guadagnino "Chiamami col tuo nome" (Cmbyn) è diventata meta del "Popolo delle Pesche", vale a dire dei tanti turisti, provenienti da tutto il mondo, per vedere i luoghi del film, perché non eleggere, a Dolce del Granducato (sono pure meno inflazionate dei copiatissimi dolci a forma di tortello), proprio le "Pesche al Forno"? Chapeau all'autore delle foto: il fotografo gastronomo Lilluccio Bartoli da Cremona.
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commenti
Lilluccio Bartoli
27 giugno 2024 11:56
Fotografo dalla nascita, oste subito dopo, gastronomo e slifrucòon (avezzo all'attività mandibolare, goloso impenitente, gourmand, solleticatore di papille e -da fotografo- pupille) per essere più precisi. C'ero anch'io alla slifrucàada così ben resocontata. Ho ancora i denti che applaudono, mentre mi domando perché non mettano i pocia fìich (preparazione cremaschissima di fichi cipolle e aceto con polenta) all'ingresso come acquasantiera.