Matteo Piloni: ecco perché sostengo Bonaccini alla guida del Partito Democratico
Perché tra i tanti motivi, ce n'è uno in particolare che ho toccato con mano in questi anni e questi mesi: entrare in sintonia con le persone.
Si chiama "empatia", e anche in Politica è importante. In Bonaccini trovo quella capacità di stare in sintonia con le persone e i problemi reali del paese. E lo fa con un linguaggio semplice, chiaro e netto. Comprensibile. Un linguaggio che non tende a parlare solo "dentro" ma che è soprattutto rivolto a più persone.
Anche nella campagna elettorale appena conclusa ho sentito l'esigenza da parte delle persone di avere politici che parlino un linguaggio semplice, popolare, in grado di farsi comprendere, a partire dal conoscere i problemi e poter dare un'idea di come risolverli. Un linguaggio conseguente al comportamento e alla capacità di stare tra la gente.
Nel mio piccolo è un po' lo stesso modo con cui ho provato ad interpretare il ruolo di consigliere regionale in questi anni. Un modo che ritrovo in Bonaccini e che, come molti mi stanno segnalando, potrebbe essere replicabile facendolo diventare il modo di fare politica del nuovo PD. Iniziando anche già a pensare alle prossime elezioni della Lombardia tra 5 anni. Un percorso fatto di territorio e relazioni.
Domenica prossima, 26 febbraio, si terranno le primarie che eleggeranno il nuovo segretario.
L'invito è quello di partecipare in tanti, per contribuire a far forte il principale partito di opposizione senza il quale non si potrebbe costruire quel campo progressista che parte del Paese chiede e di cui la nostra idea di società e di "mondo" ha bisogno.
Così postò via social Matteo Piloni, consigliere regionale d’opposizione eletto con ben 5566 voti e per Bonaccini alla guida del Pd
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