Paolo Losco da Crema, attivista di Sinistra, non ci sta: “Eccellenza Lombardia un par di...”
“Partiamo da un presupposto: sono fortunato. Ho una moglie al nono mese di gravidanza in salute, non soffro di patologie, in due abbiamo un reddito dignitoso e un’istruzione e strumenti che ci consentono di muoverci agevolmente tra la burocrazia e gli assurdi ostacoli che oggi la sanità pubblica pone.
Tuttavia non è possibile che un medico di base sia contattabile due ore un giorno e poi, se sbaglia qualcosa che rischia di diventare un problema (nello specifico l’attivazione della maternità un mese prima rispetto a quanto programmato, il che si ripercuoterà nei mesi a venire con gestione del figlio, del nido, della maternità facoltativa con relativo taglio del reddito) non risulta reperibile nelle 48 ore seguenti, a fronte di norme che ne danno la metà per poter risolvere la questione.
Questo arriva dopo mesi in cui, manco fossimo Giuseppe e Maria alla ricerca di una capanna, abbiamo vagato per la bassa lombarda alla ricerca di ecografie obbligatorie (Cremona, Lodi, Brescia, Bergamo), perché la frase più quotata è non c’è posto nei termini, ma se vi rivolgete a privatista nella struttura pubblica, pagando, il posto lo si trova.
Così non va bene. Così non è diritto alla salute. Così non è giustizia.
E, come dalle premesse, ci sentiamo privilegiati nella nostra condizione sociale ed economica. Le difficoltà che abbiamo affrontato e stiamo affrontando in questi mesi, ci rendiamo conto, sono niente a confronto di quelle che deve affrontare chi non ha i nostri strumenti.
Questo incide sul quotidiano di ognuno, e se alle ultime elezioni regionali sono stati eletti gli stessi che hanno generato questa situazione, un problema, evidentemente, c’è”.
Così postò via social Paolo Losco da Crema, attivista di Sinistra, per la serie: “Eccellenza Lombardia un par di palle”
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