16 luglio 2025

Un affresco di Campi lo ritrae, stregò Napoleone, "ispirò" miracoli: che storia bella, il mistico Bella Lodi Granone Lodigiano

Dalla pagina social dello storico Caseificio (Pozzali) Bella Lodi (Formaggi e raspadura), si legge quanto segue:

"Cremona, 1577: Nel celebre affresco di Antonio Campi (pittore, astorico e architetto cremonese nato nel 1524), una tavola imbandita racconta la storia di un territorio e tra i protagonisti spicca un formaggio dalla crosta scura, già simbolo di eccellenza lodigiana. Una testimonianza preziosa che attraversa i secoli e ci parla di tradizioni autentiche, sapori veri e storie da riscoprire".
Già è storia meravigliosa, intrigante, mistica, epica, gustosa e misteriosa, quella delBella Lodi Granone Lodigiano P.A.T. udite, udite: il Capostipite, di tutti i formaggi della sua categoria, formaggio a pasta dura, protagonista di un fatto curioso, alla fine del XVIII secolo, quando Napoleone Bonaparte inviò il suo scienziato Gaspard Monge a Parma per studiare le tecniche di produzione di quello che credeva fosse il formaggio tipico dell' Emilia. Sorprendentemente, Monge scoprì che a Parma il formaggio non era prodotto, venendo indirizzato invece a Lodi, in Lombardia, per apprendere le tecniche di produzione. Il 22 ottobre 1799, Monge inviò a Napoleone una descrizione dettagliata del processo di fabbricazione del formaggio lodigiano, che si rivelò corrispondere al metodo di produzione del Granone Lodigiano. Il Granone Lodigiano si differenziava, dagli altri grana, per la pasta con una lievissima venatura verde e per la goccia che usciva dalle molte occhiature, ovvero dalle piccole bolle di gas che si formavano all'interno del formaggio durante la lunga stagionatura. I formaggi grana non presentano questo fenomeno, essendo a pasta compatta. Pur appartenendo alla famiglia dei formaggi da grattugia, era spesso usato come formaggio da tavola dal sapore piccante e vivacemente salato. Sparito negli anni Settanta, oggi, grazie allo storico Caseificio Pozzali Bella Lodi di Casaletto Ceredano, il mistico Granone (nato coi monaci Cistercensi nel Medioevo), è tornato protagonista di una produzione elitaria, con le seguenti caratteristiche elitarie: 50 kg ciascuna forma, solo latte km zero, senza conservanti, stagionatura minimo 2 anni, con zafferano, con una produzione limitata è tornato protagonista. E per la serie, clamoroso nel Granducato del Tortello, nella millennaria storia del Granone Lodigiano c'è persino un miracolo, o meglio, i mistici misteri sarebbero due e la loro testimonianza è racchiusa nel piccolo Santuario della Madonna delle Fontane, vicino all'Abbazia del Cerreto, a Casaletto Ceredano, Borgo cremasco, laddove, si respira un'atmosfera densa dalla bellezza e dalla serenità dei tempi antichi. Ed anche la statua della Madonna, ospitata nel santuario è speciale. La Vergine è seduta infatti su alcune forme di Grana Nero e la stessa statua è spesso definita "La Madonna Nera" e la storia leggendaria, racconta che nel 1864 un carro trainato da cavalli e pieno di forme di Grana nero ebbe un terribile incidente sulla strada del mercato. Il carro si rovesciò, e i formaggi sbalzati dall'urto ricaddero addosso al conducente che tuttavia riuscì a rimanere miracolosamente illeso. In onore di questo miracolo, venne commissionata appunto la realizzazione di una statua della Madonna seduta sul caratteristico formaggio lodigiano a crosta nera. Ma il luogo di culto mariano e cremasco, trae origine da un altro evento ritenuto miracoloso avvenuto nel XVII secolo, quando un bambino sordomuto, Abele, venne ritrovato dopo una notte passata nelle paludi locali: eredità del mitico Lago Gerundo. Secondo le sue parole, una donna vestita da contadina gli avrebbe fatto bere da una fonte miracolosa. La devozione verso la Madonna delle Fontane prese così vita, con la costruzione di una statua in legno e una nicchia per il culto. L'attuale struttura del santuario risale al 1980, frutto della generosità e della fede della comunità locale. Questo luogo non è solo un punto di riferimento spirituale, ma anche un tassello della storia e della cultura del territorio di Cremona. Fu inaugurato dall'allora vescovo di Crema Monsignor Carlo Manziana, il progetto fu firmato dall'ingegner Giuseppe Parati".

Ah... lo stabilimento di Lodigrana, o meglio, Bella Lodi, (quelli di Bella Lodi, www.bellalodi.it) inaugurato nel 1958 aCasaletto Ceredano, beh è una sintesi mirabile di attaccamento alla tradizione e affidabilità della tecnologia alimentare e a più di cento anni, dopo vari ampliamenti e ammodernamenti negli anni più recenti, e oggi è una bellissima realtà che primeggia nel settore caseario italiano.

 


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