Ha ragione il Mandelli (il D'Agostino del Granducato), la Treccia d'Oro manca un sacco. Ma qualcosa si smuove per salvarla dall'oblio...
"La Treccia d'oro, noto come dolce tipico della città di Crema, fu inventata e brevettata alla fine del 1930. È un dolce a forma di treccia, il cui impasto è composto da farina, burro, zucchero, lievito di birra, arancio e cedro canditi e uva sultanina, zucchero a velo e un pizzico di sale, infine viene glassata in superficie e spolverata di zucchero a velo. Grazie alla lievitazione naturale rimane morbida per giorni e, grazie all'aggiunta del burro, si consiglia di gustarla calda in modo da renderla ancora più morbida".
Così riporta il sito internet di East Lombardy. Ebbene, chiusa l'omonima pasticceria della famiglia Maccalli, il dolce in questione, conosciuto a tanti vip, papi compresi, purtroppo non è più in produzione. Emanuele Mandelli, il Roberto D'Agostino del Granducato... blogger, giornalista, scrittore, attore, autore, musicologo, Dj, Sanremologo, sul blog Sussurrandom nei giorni scorsi ha lanciato l'appello: "Salviamo dall'oblio la Treccia d'Oro". E da allora, qualcosa a Crema si è mosso; merito della pasticceria Grello e (pare giustamente stimolati ad hoc da qualcuno) della Panetteria Gourmet Le Bontà del Borgo. E nei giorni scorsi, sulla pagina social della Pro Loco della capitale del Granducato del Tortello, insieme a una bella foto – ricordo, è stato postato quanto segue: "Ricordo di una serata del gusto di 10 anni fa con il cavaliere Maccalli della Treccia d'oro".
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