"Identità confuse", la video-arte sposa il teatro al Museo Civico Ala Ponzone
«Installazione-in-movimento». E’ questa la definizione scelta dalla compagnia teatrale QU.EM quintelemento - che gestisce il NexTeatro di via Cadolini 20 - per descrivere la performance che in pochi mesi è già stata presentata in diversi luoghi della città (l’ultimo il Museo Archeologico), è approdata alla Casa degli Artisti di Milano e tra una settimana andrà in scena ad Ostra, nelle Marche, nel contesto della decima edizione di Tracce, lo Studio-osservatorio sul Teatro Contemporaneo a cura dell’Unione Italiana Libero Teatro, con la collaborazione e la presenza di alcuni docenti del DAMS di Bologna, il regista Gabriele Vacis e gli esperti di teatro inclusivo e ad interazione sociale dell’Università di Urbino.
L’installazione verrà proposta nel cortile del Museo Civico Ala Ponzone, che sarà aperto giovedì 28 agosto, dalle 20 alle 22. Ma quali sono le sue caratteristiche? “Si tratta di una performance multidisciplinare - ci spiega Danio Belloni - che unisce video-teatro e video- arte, movimento scenico e teatralità, musica e suono, proiezioni video e disegni, il tutto immerso in una atmosfera onirica e prettamente simbolista. Proprio per questo l’installazione video-artistica di base si evolve da una dimensione statica ad una proiezione dinamica, e quindi diventa, appunto, una installazione-in-movimento”.
Il tutto è nato dai suggestivi disegni di teste realizzati da Sara Cuttone, che qualche anno fa produsse un video che riproduce, rielabora e modifica le stesse immagini, al ritmo ossessivo e minimalista di una musica/suono rarefatta e avvolgente, opera del fratello Francesco Cuttone. Il titolo era “Le teste in barattolo”, perchè quei disegni sono appunto contenuti in barattoli di vetro... con esiti decisamente originali ed affascinanti.
A partire dal lavoro di Sara Cuttone (che oggi fa parte della compagnia QU.EM.), la regista Francesca Rizzi ha elaborato una drammaturgia teatrale ad hoc, basata su una serie di movimenti scenici per quattro/cinque performer, delineando anche una sceneggiatura centrata su suggestivi effetti cromatici, con una accurata scelta costumistica. Per quanto riguarda “il tema evocato dal titolo, cioè le identità confuse - precisa la stessa Rizzi - si tratta della precarietà della condizione umana e la difficoltà dei rapporti interpersonali, in un tempo, il nostro tempo, che ci riempie di tante, troppe informazioni. Orientarsi, scegliere, farsi la propria idea, diventa sempre più difficile, in una quotidianità ormai immersa in un clima di inquieto spaesamento: troppe cose da fare, troppe possibilità, troppi pensieri confusi”.
Questa versione della performance dura poco più di dieci minuti e verrà riproposta ogni mezz’ora, in modo che il pubblico che affluirà al Museo abbia la possibilità di seguirla e di coglierne i significati nella sua interezza. L’evento è stato concordato con l’Assessorato alla Cultura di Rodolfo Bona e con lo staff del circuito museale cremonese, e quindi verrà proposta con il patrocinio del Comune di Cremona. Ad andare in scena saranno cinque performer: oltre a Francesca Rizzi e Sara Cuttone, Clotilde Elena Caiazza, Marco Mastronicola e Roberta Schiavi, con la direzione tecnica di Danio Belloni.
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