16 ottobre 2025

"Da che parte stai?", ieri sera la prima assoluta del film sulla vita di Giuseppe Morandi. Il mondo dei Paisan del Vho nei filmati e nelle immagini del fotografo scomparso lo scorso anno

Il Falchetto, la Motta, l'Oglio e le strade di Vho e Piadena e poi Mario Lodi e la Lega della Cultura col "Micio" Gianfranco Azzali: la costante sempre loro, i paisan, i braccianti agricoli della bassa, gli uomini e le donne della civiltà contadina che hanno rappresentato un'epoca storica ormai chiusa con i loro volti e mani segnati dal lavoro e dalla fatica. Accanto a loro, Giuseppe Morandi con la sua macchina fotografica e la cinepresa per immortalare quelle anime e cristallizzare i momenti di un mondo e di una civiltà che stava lentamente ma inesorabilmente scomparendo, svuotando cascine e borghi. Un grande fotografo che ha saputo fare della sua arte un manifesto politico, dando voce a quegli ultimi che nessuno avrebbe mai raccontato; un uomo impegnato politcamente e culturalmente, anima di quella Lega della Cultura che a Piadena vide la luce negli anni '80.

"Non sono stato un artista, sono stato un politico", le ultime parole di Morandi all'amico Micio, il suo testamento spirituale che ieri sera, al Cine Chaplin, ha accompagnato la prima assoluta del film sulla sua vita, "Da che parte stai", per la regia co Alessandro Scilitani.

Un film che arriva ad un anno dalla morte di Morandi e che ne traccia la figura storica all'interno del contesto piadenese e cremonese; l'uomo, l' artista e fotografo, ma anche scrittore e più in generale uomo di cultura, fondatore della Lega di Cultura di Piadena nel 1967 insieme all'amico fraterno Gianfranco 'Micio' Azzali. Un docufilm dove trovano spazio materiali d'archivio, come foto e filmati, ma anche le interviste di intellettuali e amici, come Mario Lodi, registrare e conservate nell'Archivio Video Territoriale Oglio Po. 

Davanti ad una sala gremita, la professoressa Olivia Barbieri ha tratteggiato la figura di Morandi come "fotografo e scrittore. Impossibile parlare di Morandi solo come fotografo, perchè lui era anche un politico, nel senso che stava tra la gente, lottava per e tra gli ultimi. Parlava con le persone, si faceva raccontare prima di fotografare. La sua è stata un'analisi sociologica di vita e di un'epoca, che Morandi diceva spesso che era finita nel momento in cui avevano iniziato a sparire le scritte dai muri. Scrivere sui muri era una comunicazione semplice e fatta per persone semplici, una comunicazione diretta che non ha un padrone"

Pierluigi Bonfatti Sabbioni ha poi spiegato come la progettazione sia stata work in progress "perché Scilitani ha dovuto immergersi in Morandi e nel suo mondo. Mario Lodi ha messo la macchina fotografica in mano a Morandi, che con il suo occhio ha saputo poi raccontare la fine della civiltà contadina"

Parole di elogio e di stima anche dal Presidente della Provincia, Roberto Mariani: "Morandi è patrimonio della cultura cremonese e in generale, per questo la Provincia, come ente pubblico, ha deciso di promuovere questo film, in quanto va nella direzione della promozione del territorio, che abbiamo il dovere di valorizzare"

Quindi le luci si sono spente e l'attenzione è passata allo schermo per la proiezione del cortometraggio "Da che parte stai?", con le suggestive immagini del Vho, delle vecchie aie, dei volti dei bergamini e dei paisan, della gente comune nei giorni di festa e nei drammi, come la morte del giovane Delio annegato a soli 16 anni nell'Oglio. E poi negli anni lo sviluppo di quel mondo verso la sua fine, quei vecchi muri sempre più scrostati, quelle scritte che sbiadivano e venivano cancellate, ma anche l'arrivo di nuove realtà culturali da paesi esteri, a prendere il posto dei lavori nelle stalle e nelle cascine. Una testimnianza preziosa di un passaggio epocale, vissuto dalla Lega della Cultura e raccontato spesso a tavola davanti ad un salame ed un bottglione di vino rosso, tra canti popolari e quella generosità che caratterizzava chi non aveva molto da condividere se non la sua povertà e semplicità.

 

Michela Garatti


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