6 ottobre 2023

"Il progetto dell'ex Snum è stato approvato dalla Soprintendenza e il Comune non ha potuto farci nulla". Si tenterà di limitare l'impatto su via Ratti rendendola pedonale e attrezzandola con fioriere

Niente da fare. Niente giardino verticale. Nessuna modifica è possibile al muro lungo via Ratti che svilisce le case della strada. "Il progetto è quello del 2015, approvato dalla Soprintendenza, il Comune si è limitato a prenderne atto". Così hanno affermato in coro gli esponenti della Giunta (Sindaco, vice sindaco Virgilio e assessori Zanacchi e Manfredini) nell'incontro con il Comitato che ha raccolto le firme contro la costruzione in cemento sull'ex Snum alla presenza di due dirigenti dell'Eurospar. "Noi non possiamo modificare nulla se per la Soprintendenza è tutto a posto", hanno aggiunto. Dunque il Comune non poteva nemmeno intervenire sulla qualità della progettazione e sulla limitazione degli spazi? Qualche dubbio rimane anche sentendo il parere di alcuni tecnici. Il Comitato e Maria Cristina Arata, presidente del Quartiere, sono così rimasti senza parole dopo la presa di posizione dei rappresentanti dell'Amministrazione. Però, alla fine, hanno lanciato una proposta che, pur minimale, potrebbe quanto meno rendere meno impattante quel muro che opprime le abitazioni di via Ratti. Rendere la piccola strada che unisce via Giordano con via Cadore, tutta pedonale, attrezzandola con fioriere e vasi di alberi ad alto fusto (le piante non si possono piantare per la presenza delle fognature). La proposta sarà valutata attentamente dal Comune di Cremona che ha già predisposto un sopralluogo con tecnici, vigili urbani e agronomi per verificarne la possibile realizzazione contestualmente all'apertura del supermercato da 2750 metri entro la fine dell'anno. Il 30 ottobre ci sarà un nuovo incontro con Eurospar che si è detta disponibile a promuovere attività sociali e ambientali in favore del quartiere. 


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commenti


Manuel

6 ottobre 2023 17:38

Si scarica la responsabilità sulla Soprintendenza, come se l’amministrazione comunale nulla decidesse su progetti edili, estetica, paesaggio, PGT, etc. Dalle risposte si evince una posizione atterrita, terrificata della giunta innanzi al plotone di esecuzione preparato dalla Soprintendenza.
Immaginiamo però, che la Soprintendenza abbia acquisito tale e tanto potere, da emarginare amministrazioni, giunte, governi, avocando a se stessa poteri decisionali inappellabili: potrebbe non rivelarsi una brutta prospettiva per un Paese particolare e delicato come il nostro... purché non giungano a dirigere, dominare i Cettola Qualunque.
Una vicenda emblematica come l’ex SNUM fa riflettere ed anche correre un brivido freddo su per la schiena: ci sarà da preoccuparsi, un domani, anche per Duomo e Torrazzo?

Enrica

6 ottobre 2023 18:59

mi chiedo non lo potevano fare in mezzo all'area i parcheggi attorno almeno i condomini di via ratti non vedevano così vicino il muro!

Manuel

7 ottobre 2023 19:50

Fai conto che, poco distante, in via Flaminia, c’è un sito commerciale abbandonato che è stato parecchio tempo all’asta e, magari, lo è ancora. Che ci voleva ad orientare in quell’ambito la nuova struttura DESPAR? Avrebbe destabilizzato il traffico in quell’area, ma siccome c’era tanta urgenza di nuova distribuzione organizzata...

Massimo

7 ottobre 2023 09:26

Mi chiedo soltanto se in questi anni chi ci rappresenta non ha potuto Intervenire sul progetto, purtroppo viviamo in un mondo ridicolo,ci fanno sempre credere ciò che vogliono loro, finché noi italiani c'è ne stiamo a dormire, non saremo mai capace ad ottenere nulla.Questa purtroppo è l'Italia e la colpa di tutto ciò è nostra .....

Roberta pasini

7 ottobre 2023 10:00

È veramente un insulto al buon gusto

Michele de Crecchio

7 ottobre 2023 17:32

A mio modesto parere, nel vocabolario italiano, pur così ricco di espressioni, è rimasto forse un solo termine ancora "utilizzabile" per sintetizzare con efficacia la singolare vicenda urbanistica che vede l'antica "plataforma" (creata, a suo tempo, per rendere più difficile l'accesso in città attraverso la cosiddetta "porta Mosa"), "plataforma" che fu già a lungo decorosamente utilizzata dal servizio comunale per la nettezza urbana (S.N.U.M.), trasformarsi tra cento incertezze, nell'ennesimo supermercato cittadino. Dovendosi però, per ragioni di buona creanza e di decoro, evitare il ricorso al turpiloquio, l'unico aggettivo che sembra restare disponibile per definire l'ultimo infelice prodotto della attuale gestione urbanistica cittadina è forse quello di "decisamente inopportuno"!