14 marzo 2024

"Lettere al mio corpo": all'Auditorium MdV le arpe di Vincenzo Zitello a sostegno della "Staffetta Lilla"

Ieri sera, presso l’Auditorium del Museo del Violino Giovanni Arvedi a Cremona si è tenuto l’evento-concerto ‘Lettere al mio corpo’. Un appuntamento che si integra nella settimana della ’Staffetta Lilla’ e che si chiuderà domani 15 marzo ‘Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla’ dedicata ai Disturbi del Comportamento Alimentare.

Un evento ideato ed organizzato dal Professor Rinaldo Lampugnani, che ha accolto i presenti insieme insieme Dott.ssa Emanuela Spotti (psicologa e psicoterapeuta) e dalla Dott.ssa Michela Bulgari (biologa nutrizionista). La serata si è aperta con il saluto a tutti i presenti, all’Assessore alle politiche sociali ed alle fragilità Rosita Viola, allla Direttrice dell’ATS Valpadana Ida Ramponi, Virginia Villa e Stefano Prinzivalli coordinatori del Museo del Violino, l’associazione Soroptimist ed il gruppo di auto mutuo aiuto ‘Lady Tramp’, che ogni lunedì del mese offre supporto presso lo sportello di SpazioComune in piazza Stradivari.

Lampugnani ha sottolineato il significato ed il messaggio della serata: un gesto condiviso per dare priorità all’intento di lavorare, sia che si tratti di forme sanitarie private o pubbliche, tutti insieme al raggiungimento di un obbiettivo comune, che non è solo di fornire un aiuto ed un sostegno concreto ai malati ed alle famiglie, ma sensibilizzare in modo costante la comunità rispetto a questa malattia. Un evento non a caso fortemente legato alla musica, e che attraverso di essa possa fungere da cassa di risonanza in ambito sociale.

‘Lettere al mio corpo’ racchiude una serie di letture, curate da Erika Biazzi studente di filologia moderna, intervallate dalla musica delle arpe del compositore-concertista Vincenzo Zitello e del violinista Fulvio Renzi. Letture ovviamente legate alla problematica dei Disturbi del Comportamento Alimentare ed estrapolate dalle lettere di una giovane ragazza anoressica indirizzate alla sua terapeuta.

Dana (nome di fantasia) attraverso la sua esperienza, vuole raccontare, con un linguaggio aspro, forte e spietato, il dialogo interiore di una ragazza di 17 anni che, dopo essersi messa alla spasmodica ricerca di una perfezione esteriore, la porta ad una lenta rinascita, attraverso un percorso clinico e terapeutico, utile a ridarle quella consapevolezza e quell’amore per se stessa, in un momento cruciale della sua vita di ragazza che diventa donna.

Scusa tanto, non volevo ridurti così, non volevo farti soffrire così, non ti meriti un male così atroce, non ti meritavi di essere ridotto così: povero, fragile, privo di vita, spento. Ti ho distrutto con le mie stesse mani dal primo capello fino alla punta dei piedi, ti ho tartassato godendo del tuo dolore, ma cosa ho ottenuto: solo macerie, questo sei ora”.

A tanta sofferenza, si contrappone il suono delle arpe di Vincenzo Zitello e il violino di Fulvio Renzi: ancora una volta la musica sembra voler lenire le ferite dell’anima, zittire il dolore, scacciare la sofferenza, indurci all’ascolto ed alla riflessione. Zitello si alterna su due strumenti (arpa celtica ‘clarsach’ e arpa moderna popolare) diverse per tradizione, per provenienza, per la diversità del suono, ma che ritrovano le radici comuni nel momento esatto in cui il musicista le suona contemporaneamente.

Il compositore alterna musiche popolari a pezzi propri, ne spiega le origini ed i legami con il contesto storico e sociale, di questo strumento dal suono e dalle forme eleganti, che richiamano la bellezza e la complessità femminile. Alcuni brani hanno visto la compartecipazione dei violini di Fulvio Renzi, un omaggio alla nostra città, alla nostra tradizione, dal suono più malinconico, più graffiante e stridente, ma che trova l’equilibrio perfetto in uno spartito comune che ne valorizza l’insieme, come dovrebbe essere per il corpo e per l’anima.

Un lungo applauso, un bis, poi i saluti ed i ringraziamenti finali, per una serata il cui ricavato verrà devoluto a favore dei progetti volti a sostenere e per quanto possibile prevenire i Disturbi del Comportamento Alimentare sul territorio.

Daniele Gazzaniga


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