25 luglio 2025

"Oggi hanno sparato nella nostra scuola. Ecco il lato oscuro del nostro lavoro". Così Nicolò Govoni ha raccontato via social l'esperienza di ieri a Mathare, città dai grandi contrasti

Oggi hanno sparato nella nostra Scuola”. Così si apre il post di Nicolò Govoni pubblicato su Facebook. Nella giornata di ieri, un proiettile vagante ha perforato il soffitto della scuola Still I Rise di Mathare, una delle baraccopoli più sovraffollate e disagiate dell’Africa. Nessuno è rimasto ferito, ma l’episodio – il primo in cinque anni di attività – ha scosso profondamente la comunità che opera quotidianamente in un contesto tra i più difficili del continente.

Ecco il lato oscuro del nostro lavoro. Stiamo tutti bene.” si legge nel post diffuso da Govoni. Lo sparo è stato conseguenza degli scontri armati tra criminali e forze di polizia al di là del fiume. Il proiettile si è conficcato nel soffitto senza colpire nessuno.

Pur operando in una delle baraccopoli più disagiate del Continente, questo non è un avvenimento usuale. Anzi, è la prima volta in cinque anni che accade. Ma è accaduto.”

La scuola, che fa parte della rete internazionale fondata da Still I Rise, rappresenta un’eccezione nel cuore del caos. A Nairobi, città martoriata da proteste violente e tensioni politiche, la scuola offre possibilità a chi altrimenti avrebbe poco o nulla in cui sperare.

Lo dico sempre: se aprissimo una Scuola Internazionale Still I Rise in centro a Milano, avremmo comunque la fila di genitori desiderosi di iscrivere i propri figli fuori dal cancello. Questo perché noi non facciamo scuola per “poveri”. Facciamo Scuola d’eccellenza.”

L’organizzazione mette in luce un Paese segnato da una moltitudine di contrasti: da un lato, una nazione in rapida crescita economica, con un sistema sanitario tra i più avanzati dell’Africa e una forte espansione dell’accesso all’energia elettrica e all’istruzione superiore. Dall’altro, metà della popolazione vive ancora sotto la soglia della povertà, priva di servizi essenziali e vittima di violenze quotidiane.

“Noi viviamo tra l’altra metà. La metà che, ancora oggi, sopravvive sotto la soglia di povertà... dove statisticamente il 98,8% dei residenti è testimone di un atto di violenza ogni tre mesi.”

Nonostante tutto, l’organizzazione rilancia.

Questa pallottola non è un deterrente, è un’onorificenza. È la prova inconfutabile del fatto che ciò che stiamo facendo ha davvero dell’impossibile.

Il proiettile raccolto è diventato simbolo di resistenza, non di resa. Un messaggio potente in un luogo dove la speranza sembra utopia.

Fare Scuola è fare Pace. Fare Scuola è guarire l’odio. Fare Scuola è salvare la vita. Qui, il giubbotto antiproiettile, siamo noi.”

Mentre il mondo esterno esplode, Still I Rise continua a costruire. Dentro le sue aule, dove ora c’è un foro nel soffitto, si insegna non solo a leggere e scrivere, ma a sognare.

Ricordiamo inoltre che Il 25 agosto alle 21,30 all'Arena Giardino sarà possibile vedere il docufilm School of Life (2025): la storia di Govoni e della no-profit Still I Rise raccontata dai suoi protagonisti.

Filippo Generali


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