16 aprile 2025

#segnalidiviolenza: il territorio fa rete contro la violenza di genere. Convegno in Cattolica alla presenza di istituzioni, forze dell'ordine, associazioni e studenti

Fare rete contro la violenza di genere per aiutare le ragazze e le donne a cogliere quei segnali che sono indice di relazioni tossiche, che possono sfociare in eposodi di abuso psicologico, violenza fisica e purtroppo anche femminicidi: se ne è parlato stamattina nell'aula magna del Campus Santa Monica dell'Università Cattolica durante il convengo #segnalidiviolenza.

Partire dai piccoli segnali quotidiani da capire e intercettare, da quei gesti che sembrano attenzioni ma in realtà sono strumenti di controllo, come vedere i messaggi sul cellulare, chiedere alla compagna di non vestirsi in un certo modo o di frequentare determinate persone; o ancora quelle insidiose frasi che fanno intendere che le botte ricevute sono state causate dal comportamente della donna e non dalla violenza dell'uomo.

Tanti esempi, anche nel concreto, di episodi di violenza fisica e psicologica, ma anche di revenge porn, che devono essere denunciati alle forze dell'ordine per far sì che Polizia e Carabinieri abbiano tutti gli strumenti per poter agire sia per prevenire l'escalation di violenza sia per mettere in sicurezza quelle donne che sono già vittime.

"Ma io non pensavo che mi potesse succedere", una delle tante frasi che gli uomini e le donne dell'Arma e della Polizia spesso si sentono dire, proprio perchè la percezione del pericolo spesso è errata o sottovalutata.

Al tavolo numerosi relatori appartenenti al mondo delle forze armate, delle associazioni, del mondo della sanità e delle istituzioni. Presenti il Presidente della Provincia di Cremona, Roberto Mariani, il Prefetto di Cremona Antonio Giannelli, l'assessore alla sicurezza Santo Canale e la Presidente del Comitato per le Pari Opportunità dallUniversitò Cattolica del Sacro Cuore, Raffaella Iafrate, che hanno portato i saluti istituzionali ed aperto i lavori. 

Presenti i giovani studenti del Torriani, impegnati in prima linea sul tema sia con lo striscione appeso alla cancellata dell'istituto (e imbrattato poi con scritte ingiuriose) e che ogni qualvolta la cronaca riporti la vicenda di un femminicidio, mettono in scena il 'rito civile' in memoria della donna uccisa per mano di un uomo; e così hanno fatto anche stamattina: 3 rintocchi di campana tibetana per aprire il rito e richiamare l'attenzione, quindi tre voci, che hanno letto il testo composto dai ragazzi del gruppo di teatro, e al termine, ancora rintocchi di campana, uno per ogni decina di donne uccise.

Presenti anche tre giovani studentesse del Liceo Anguissola del Comitato "L'amore non distrugge", che hanno portato le loro giovani ma già estremamente mature e consapevoli considerazioni sull'amore giovanile e sull'abbassamento dell'età dei giovani conivolti negli episodi di violenza e femminicidio, sia come vittime sia come carnefici. Un esempio le ultime tre studentesse 22enni uccise dai loro fidanzati, quasi delle coetanee o delle compagne di classe, con gli stessi sogni e gli stessi loro desideri, spezzati dalla mano violenta di giovani uomini.

Al tavolo dei relatori, donne e uomini delle istituzioni e delle forze armate: Cristina Pugnoli, consigliera di parità, Paolo Sambataro, colonnello Comandante Provinciale dei Carabinieri di Cremona, Barbara Santapà, maresciallo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cremona, Giulia Cristina, Capo della Squadra Mobile della Questura di Cremona, Sara Migliori,  Ispettrice della Polizia di Stato, Sonia Bernardi vicde Comandante della Polizia di Stato e Antonella Cappelli, medico direttore unità operativa Pronto Soccorso Ospedale Oglio Po.

E poi ancora, per le associazioni del territorio Elena Guerreschi, dell'associazione AIDA Associazione Incontro Donne Antiviolenza, Silvia Corbari, della casa Famiglia S.Omobono di Cremona e Francesca Marino, psicologa del Centro Uomini Maltrattanti di Castelleone.

Una rete virtuosa sul territorio cremonese, che ogni giorno lavora e collabora per cercare di insegnare alle ragazze e alle donne come intercettare la violenza di genere nelle sue diverse forme per prevenire episodi violenti e per mettersi al riparo da compagni e uomini abusatori ed in ultima istanza, per soccorrere le vittime della violenza, degli abusi e della sopraffazione.

Michela Garatti


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