12 luglio 2025

Verso una gestione condivisa dei servizi: il GAL Oglio Po guida i piccoli Comuni al cambiamento

Prosegue l’attività del GAL Oglio Po nel fare rete tra i Comuni dell’area, dove le sfide dei piccoli Comuni sono sempre più grandi.

Il GAL ha investito risorse per supportare i Comuni del territorio, Enti che nell’ultimo ventennio si sono trovati a dover gestire nuovi bisogni con meno risorse, pur rappresentando il luogo nel quale il cittadino manifesta quotidianamente le proprie esigenze.

Grazie al progetto “Smart Community – Villaggi sostenibili, connessi e integrati”, approvato da Regione Lombardia a supporto delle aree considerate omogenee anche dall’Unione Europea in quanto aree rurali, da Marzo 2024 il GAL sta condividendo con i suoi 31 Comuni soci un percorso importante.

Tra Aprile e Luglio 2024, il GAL ha realizzato una ricognizione finalizzata ad analizzare la situazione dei nostri Comuni, conoscere lo stato dell’arte, i reali bisogni e valutare opportunità di aggregazione di servizi e le eventuali modalità di gestione “smart”.

Il progetto ha portato all’individuazione di soluzioni organizzative alternative e maggiormente rispondenti alle esigenze degli Enti Locali che necessitano di dare risposte tempestive e qualificanti ai bisogni delle Comunità, nonché di dotarsi di personale qualificato per rispondere alle pressanti richieste derivanti dalle riforme legislative.

L’analisi, effettuata a cura del Gruppo Nomisma S.p.A, Gruppo Maggioli S.p.A e Prof. Marzia De Donno, Docente di Diritto Amministrativo dell’Università di Ferrara, è stata condivisa il 28 Gennaio 2025 con i Soci  del GAL (67 realtà, tra cui i 31 Comuni, Provincia di Cremona, CCIAA di Cremona, Mantova e Pavia, le principali Associazioni di Categoria Economica, rappresentanti del terzo settore…) ed ha consentito di illustrare soluzioni migliorative e modelli gestionali innovativi per servizi e nuove funzioni in capo agli Enti Locali.

L’Oglio Po è stato il primo territorio che ha interessato due Province (Cremona e Mantova) ad ottenere dalla Regione Lombardia il riconoscimento di area con caratteristiche omogenee. 

Come ricorda il Presidente Domenico MaschiL’Oglio Po è area omogenea con caratteristiche di ruralità secondo i parametri dell’Unione Europea fin dal 2002, è sovraprovinciale (cade tra Cremona e Mantova) e supera i concetti di cui ultimamente si parla che riflettono principi correlati ai vecchi distretti sanitari. È un anno e mezzo che stiamo investendo e aggiornando i nostri Comuni, che ci hanno chiesto di andare avanti”. Prosegue il Vice Presidente Stefano Alquati “Il progetto Smart Oglio Po si è concluso, ma ci siamo adoperati per ottenere nuove risorse e proseguire, sempre tramite la Cooperazione tra aree rurali. Siamo ora in fase di affido dell’incarico per identificare e formalizzare i nuovi modelli organizzativi”.

Il Sindaco di Ostiano Canzio Posio spiega che “Ci sono diverse iniziative sui territori, anche di respiro sovraprovinciale come per il progetto Hub della Conoscenza, ma la nostra identità non è sempre omologabile a territori distanti. Penso ad esempio al mio Comune, che non si trova nel Casalasco, condivide i servizi sociali con il Cremonese e collabora con i vicini Comuni Bresciani…Riconoscendoci nell’ area Oglio Po, siamo contenti che si stia concretizzando il nuovo modello che sta promuovendo il GAL  poiché va oltre angusti confini promuovendo una collaborazione territoriale più moderna e coerente sia sotto il profilo storico identitario che organizzativo.

Il Sindaco di Calvatone Valeria Patelli, chiamata in causa anche perché ospita la sede del GAL, “Bisogna andare avanti come Oglio Po, così come abbiamo fatto quando noi piccoli Comuni abbiamo chiesto a Regione Lombardia che ci riconoscesse le caratteristiche di area interna e per cui ora stiamo finalizzando l’Accordo Quadro Tematico di Sviluppo Territoriale. Questa operazione non va in contrasto con l’area omogenea Casalasca ma, anzi, andrà in aiuto al percorso intrapreso dalla Provincia di Cremona e che si spera possa essere lo stesso per Mantova, arrivando a un’area omogenea sovraprovinciale prevista dagli statuti delle Province e coerente con l’intento di Regione Lombardia”.

Anche Giuseppe Torchio, Sindaco di Bozzolo ricorda che “I Comuni cremonesi e mantovani ormai collaborano su diversi fronti, i problemi sono gli stessi, pensiamo solo al Ponte tra Acquanegra e Calvatone e all’intervento unito delle due Province sollecitato dai Comuni di entrambe le sponde, oppure all’azione di concertazione delle politiche territoriali con il riferimento alle stesse opere come il raddoppio ferroviario. Unirci anche per condividere servizi è solo una fisiologica estensione di un sistema che ormai è sovraprovinciale da decenni. Non è il mio primo intervento su cosa significhi essere un territorio omogeneo, la collaborazione sovra provinciale è necessaria e non possiamo più rifarci a schemi superati. E’ una sfida a superare assurdi campanilismi che portano alla paralisi ed alla impotenza”.

Il Sindaco di Gussola Stefano Belli Franzini non dimentica che “Con le difficoltà di oggi la vera sfida è stare uniti e ci vuole meno energia a disfare che a proseguire con coerenza. Un piccolo Comune da solo non ce la può fare, è chiaro a tutti ormai. L’importante è che l’Amministrazione Comunale tenga la regia politico/amministrativa della gestione dei servizi e delle scelte sul territorio. Bisogna partire dalla gestione unificata dei servizi che già ci sono in capo agli enti, ma che possono generare economie di scala. Abbiamo chiesto in tanti anni di riconoscere l’Oglio Po come territorio ben definito e possiamo puntare ai progetti che la Regione sta portando avanti come una vera comunità di pianura”

Noi siamo piccolissimi” chiude Vittorio Ceresinie abbiamo bisogno di tutto. Vale la pena, però, ponderare bene le scelte perchè condizionano gli anni a venire. La mia esperienza da amministratore è che servono studi e condivisione per non fare passi falsi”.

 

 


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