"Tangenziale sud, Soresina balla da sola", perplessità e domande di alcuni cittadini
La lettera arriva da tre cittadini (così si firmano) di Annicco, Soresina e Casalmorano. I nomi comunque non sono quelli di cittadini qualsiasi ma quewlli di tre persone da tempo impegnati nel mondo ambientalista. Sollevano comunque un problema interessante riguardante la tangenziale sud di Soresina su cui, forse, sarebbe stato opportuno coinvolgere i paesi vicini che comunque ne verranno coinvolti. Ecco la lettera:
"Sono in procinto di partire i lavori di un altro pezzetto della tangenziale sud di Soresina e dalla politica locale è tutto un turbinio di approvazione, di giubilo, ricchi premi e ‘cotillon’. Ne manca un pezzo, il più importante e costoso (il salto della ferrovia), la promessa è ‘’lo faremo’’ con il concorso di RFI. L’altra promessa è ‘’coinvolgeremo il territorio’’: per fare che cosa se avete deciso da un pezzo il da farsi?
Annicco giustamente si lamenta per un aumento di riflesso del traffico nel suo abitato. Forse il territorio andava coinvolto in fase di progettazione iniziale, ora fa ridere, è solo un rito. E’ ovvio che di dubbi ne sorgono. Il progetto è di qualche decennio fa e la situazione del traffico e delle esigenze viabilistiche sono decisamente cambiate. C’era una logistica e ora un embrione della stessa, il resto è piccolissima industria.
Oggi a chi serve realmente la tangenziale senza un ripensamento lungimirante della realtà? Solo a consumare suolo agricolo prezioso e ad arricchire chi la costruisce?. La realtà soresinese negli ultimi decenni è stata un susseguirsi di chiusure di servizi e di attività, una riduzione degli abitanti (che sarebbe più vistosa senza i numeri degli immigrati, circa 1500), basta uno sguardo alle vetrine delle agenzie immobiliari per rendersi conto dell’evoluzione o meglio involuzione del tessuto sociale del paese (un numero impressionante di vendite). Con una fotografia della realtà di questo tipo le amministrazioni si sono concentrate sul loro ombelico e la perla è stata la facciata del Comune (neanche l’efficientamento dell’edificio), l’importante è l’apparire non la sostanza. E la sostanza sono politiche strutturali che intervengano sulle cause di tanto repentino deterioramento e un suo contrasto.
E’ certamente più facile fare una tangenziale che fare un salto culturale e mettere in discussione il proprio altezzoso isolamento (sum de suresina). Oggi senza una coralità territoriale si muore e l’invecchiamento della popolazione ne è la spia più distinguibile, i giovani non rimangono in questi territori che non danno nemmeno un barlume di speranza nel futuro. Qualche dubbio l’abbiamo anche sulla futura ciclabile Casalmorano-Soresina, il progetto prevede un tracciato tutto a nord della provinciale con ben due pericolosi attraversamenti della stessa evitabili con un disegno a sud e un’entrata a Casalmorano dal sottopasso del cimitero, forse la sicurezza dei ciclisti è di serie B? Questo territorio ha bisogno di una classe politica competente e lungimirante non influenzabile dalle vecchie logiche di partito o di legami economici di bassa fattura. Abbiamo l’impressione di essere nelle mani di vecchi rottami. No, non sono competenti: sono solo vecchie suppellettili senza visione del futuro, legati a un mondo in corso di decomposizione storica. Vecchi non di età: vecchi nella capacità di valutazione e analisi. Produrranno solo danni su danni".
Giuseppe Mainardi (Cittadino di Annicco)
Ferruccio Rizzi (Cittadino di Casalmorano)
Claudio Maggi (Cittadino di Soresina)
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