17 luglio 2025

"Vi racconto l'umanità del carcere", grande partecipazione di pubblico per la serata promossa dall'associazione Olmo. Le parole e i racconti di don Roberto Musa, cappellano del carcere di Cremona

Una serata molto partecipata quella promossa lunedì scorso a Pieve d'Olmi dall'associazione Olmo APS presso la Casa della Cultura: un momento intenso e toccante che ha messo al centro il tema dell’umanità carceraria, grazie alla presenza e alla testimonianza di Don Roberto Musa, cappellano del carcere di Cremona: "Vi racconto l'umanità del carcere" il titolo scelto per la serata di riflessione introdotta da Thomas Priori e moderata dalla giornalista Michela Garatti che ha guidato gli interventi e facilitato un dialogo tra don Roberto e il pubblico.

L’evento si è proposto come un momento importante di ascolto, confronto e consapevolezza, restando lontani da ogni giudizio per avvicinarsi alla realtà di chi vive il mondo della detenzione. In questo, don Musa ha portato la sue esperienza diretta, raccontando la vita quotidiana dietro le sbarre, fatta di sofferenze, solitudini, speranze, tentativi di rinascita che purtroppo non sempre hanno successo, raccontando un'umanità che spesso resta fuori dai radar, composta sia dai detenuti che da agenti, educatori, i volontari.

Il suo racconto ha commosso ed emozionato, aprendo uno squarcio su un’umanità fragile ma viva, fatta di storie che chiedono ascolto più che condanna; molte le domande da parte del pubblico, su tematiche profonde e sfidanti: il significato della pena, le possibilità di redenzione, il ruolo della comunità fuori dal carcere. “Non si può parlare di giustizia senza parlare di misericordia,” ha commentato Don Musa, richiamando il dovere etico e civile di non voltarsi dall’altra parte. L’iniziativa si inserisce nel ciclo di incontri promossi da Olmo APS, che da tempo lavora per promuovere la cultura dell’inclusione e i momenti di confronto


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