17 luglio 2025

Crema, la toponomastica si fa inclusiva: spazi pubblici intitolati a figure (soprattutto femminili) che hanno fatto la storia locale

L'Amministrazione Comunale di Crema riafferma il proprio impegno nell'utilizzare la toponomastica cittadina come leva culturale e politica per la costruzione di una comunità più equa, inclusiva e consapevole. Intitolare spazi pubblici a donne che hanno segnato la storia locale, nazionale e internazionale, così come a simboli dell'accoglienza e della solidarietà, rappresenta una scelta precisa, profondamente coerente con la visione di città che l'attuale Amministrazione sta portando avanti da anni.

L'iniziativa del Comune di Crema di intitolare nuove aree pubbliche a figure femminili di spicco si inserisce all'interno della campagna nazionale "8 marzo: tre donne, tre strade", promossa dall'Associazione Toponomastica Femminile con il patrocinio di ANCI. Dal 2012, questa iniziativa chiede ai Comuni italiani di intitolare tre luoghi pubblici a tre donne: una di rilevanza locale, una nazionale e una internazionale. L'obiettivo è chiaro: ridurre il profondo squilibrio di genere che ancora caratterizza la toponomastica nazionale, restituendo dignità e visibilità alle tante donne che hanno contribuito alla crescita civile, sociale e culturale, e modificando l'immaginario collettivo rispetto al ruolo avuto dalle donne nello scrivere la storia.

A Crema, l'adesione al progetto non è una novità, ma un impegno costante dell'Amministrazione negli ultimi anni. La Giunta comunale ha quindi aderito anche nel marzo scorso a questa campagna nazionale di sensibilizzazione sul tema della toponomastica femminile deliberando lunedì 14 luglio le seguenti intitolazioni:

1) la Ciclopedonale Crema-Campagnola alle Donne Staffette Partigiane, figure centrali della Resistenza, simbolo di coraggio, libertà e partecipazione civile che hanno rischiato e perso la vita per la libertà di tutti. L'intitolazione è stata richiesta di FIAB Cremasco e ANPI Sezione di Crema in occasione dell'ottantesimo anniversario della Liberazione.

2) il Parco compreso tra la Gronda Nord e via Milano a Fernanda Wittgens, prima donna direttrice della Pinacoteca di Brera, critica e storica dell'arte, museologa, ricordata per aver messo in salvo dai bombardamenti e dalle razzie naziste le opere di Brera, del Museo Poldi Pezzoli e della Quadreria dell'Ospedale Maggiore, ma anche per il suo forte impegno civile. E' stata insignita dell'onorificenza di "Giusta tra le Nazioni" per avere aiutato ebrei, ma anche antifascisti e perseguitati di ogni tipo, a trovare rifugio all'estero durante la Seconda Guerra Mondiale, anche a rischio della propria vita, venendo per questo arrestata e condannata a quattro anni di prigione.

3) la Ciclopedonale parallela alla Gronda Nord a Virginia Woolf, scrittrice, saggista, critica ed editrice, che è stata una delle voci più influenti e moderne della letteratura del Novecento e una femminista attivamente impegnata nella lotta per la parità di diritti tra i sessi. 

Come sottolineato dall'Assessora alle Pari Opportunità, Emanuela Nichetti:

"La toponomastica non è un dettaglio urbanistico, ma uno specchio del sistema di valori di una comunità. Dedicare aree di circolazione e spazi a figure femminili riducendo il gap di genere nelle intitolazioni di luoghi pubblici significa non solo riconoscere il ruolo che le donne hanno avuto — e continuano ad avere — nella storia dell'umanità, ma anche compiere un atto di giustizia storica e sociale, contribuendo a una maggiore equità nella memoria collettiva e dando un messaggio forte alle nuove generazioni. Consapevole dell'importanza di intervenire anche sui simboli per dare valore e visibilità pubblica all'agito femminile, la Giunta, nell'ambito del Progetto di Toponomastica femminile ha trasformato negli ultimi anni la parte del quartiere di San Carlo tra via Milano e la Gronda Nord in una zona interamente intitolata a donne, rendendola un esempio virtuoso e consolidato di questa politica di valorizzazione. Dopo il parco dedicato alle Madri Costituenti, si è proceduto infatti alle intitolazioni ad Hannah Arendt, Luigina Cadregari, Fernanda Wittgens e Virginia Woolf, per non dimenticare nella stessa zona il parchetto oltre via Milano, intitolato a Mahsa Amini".

Alla volontà di colmare il gender gap nella toponomastica si affianca un altro fronte altrettanto rilevante: quello della promozione di una cultura dell'accoglienza e della solidarietà con due le nuove intitolazioni simbolicamente potenti deliberate dalla Giunta comunale.

Su richiesta del Comitato 3 Ottobre, il parco di Via Lago Gerundo diventerà "Parco 3 ottobre", in memoria delle vittime dell'immigrazione, perché anche la toponomastica può dare il suo contributo per creare una cultura della memoria e dell'accoglienza nei confronti delle persone migranti, e promuovere il dialogo e l'inclusione.

Il 3 ottobre 2013, in un naufragio al largo delle coste di Lampedusa, hanno perso la vita 368 migranti. Per questo il Senato italiano ha individuato nel 3 ottobre una data simbolica per celebrare la Giornata in memoria delle vittime dell'immigrazione.

Il Parco della Vita di via Viviani sarà invece intitolato a don Agostino Cantoni, nel centenario dalla nascita, su richiesta presentata dall'Unità pastorale San Giacomo- San Bartolomeo, dal Gruppo Handicap San Giacomo odv, dalla Comunità Alloggio San Giacomo onlus e dall'Associazione Assistenza ai Disabili Fisici e Psichici "Ginevra Terni de Gregorj" ets-odv.
Don Agostino, figura carismatica della comunità cremasca e protagonista di un impegno instancabile in favore degli ultimi, è stato sacerdote, docente, educatore e importante punto di riferimento per le persone con disabilità. Significativo è stato il ruolo da lui avuto in ambito sociale, educativo, culturale e religioso, agito anche attraverso il suo costante impegno verso le fasce più deboli e in difficoltà, con particolare attenzione per il mondo della disabilità. Il parco di Via Viviani, recentemente oggetto di lavori dell'Amministrazione comunale per essere fruibile anche da persone con disabilità, si trova nella Parrocchia di San Giacomo, dove si è svolta principalmente l'azione del sacerdote.

Il Comune di Crema, con coerenza e determinazione, continua dunque a costruire una città in cui i nomi delle vie e dei parchi non siano solo indicazioni topografiche, ma anche strumenti educativi, racconti di vite che hanno lasciato un segno, simboli di valori in cui credere. Dalla memoria storica al femminismo, dalla solidarietà all'inclusione, la toponomastica diventa un atto politico e culturale perché è la forma di espressione di una comunità che ripercorre il passato guardando al futuro, e perché "le strade parlano".

 


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