8 aprile 2025

11 aprile 1990, 35 anni fa, troupe televisive da tutta Europa per ammirare i profeti "ripuliti" dallo smog con una macchina laser utilizzata per la prima volta al mondo

11 aprile 1990, riecco i profeti del portale della Cattedrale dopo il restauro con il laser. Trentacinque anni fa la grande sorpresa si svelava ai cremonesi e al mondo. Arrivò una troupe della Bbc, una della francese RTF, un'altra di una televisione degli Stati Uniti per documentare i risultati di quella tecnica che era stata utilizzata per la prima volta. Tecniche tradizionali e tecniche d'avanguardia, questa la miscellanea di interventi che ha permesso il «miracolo» di ripristinare lo stato del Duomo che pareva ormai compromesso. Il restauro attuato sulla facciata è stato ovviamente di tipo conservativo, curando non tanto una pulitura in profondità dei marmi, quanto piuttosto una individuazione delle fonti profonde di alterazione della materia con consolidamento d'intervento attuate sulla facciata sono andate dal sistema delle parti maggiormente alterate. Le metodologie attuate sulla facciata sono andate dal sistema chimico di impacco ad uno meccanico manuale o strumentale che si è avvalso anche, in alcune occasioni come sui profeti, della tecnica sofisticata del laser. La Fabbriceria della Cattedrale aveva infatti dato all'Arecon la possibilità di utilizzare questo ultimo sistema di restauro in cantiere, unico esempio simile al mondo. La tecnica era quella messa a punto, dopo anni di ricerche e di sperimentazioni, da John Asmus dell'università di San Diego in California. Il principale vantaggio del metodo stava nell'elevatissima selettività raggiungibile e nella totale sicurezza della pulitura. Questa non è ottenuta attraverso azioni chimiche attive o meccanico - abrasive ma si basa su principi della fisica. Il laser cancellatore è dotato di un raggio che ha la proprietà di vaporizzare le parti scure così rapidamente da non intaccare assolutamente la superficie chiara sottostante. Lo strumento si avvaleva di radiazioni luminose altamente energetiche. L'apparecchio messo a punto dell'Arecon ed utilizzato sul cantiere cremonese, era notevolmente versatile e permetteva di graduare perfettamente la pulitura e la velocità. La patina e le superfici storiche originali sono state così perfettamente rispettate. Il risultato di quell'intervento, oggetto di dure polemiche anche in città e sulla stampa dell'epoca, è ancora lì da vedere a distanza di 35 anni nonostante le perplessità di chi non voleva l'accostamento di quei macchinari da "guerre stellari" alle antiche sculture. Tutti erano abituati a considerare quei profeti "neri", chiedendosi il perchè di quel colore inusitato che invece era frutto dello smog e delle piogge acide: a pulitura avvenuta tutto è cambiato. Si sono notate le diversità di materiale usato: il botticino, per i due personaggi a sinistra, ed un marmo greco, dalle tenui venature verdastre, per quelli collocati a destra. Risaltarono ancora di più le caratterizzazioni dei volti, dalle capigliature ai riccioli delle barbe, alle vuote orbite dello sguardo. Così sono emerse le caratteristiche dei quattro profeti negli stipiti del portale maggiore: Daniele, Geremia, Ezechiele ed Isaia.

L' impegno di restaurare il Duomo, procedendo al restauro architettonico e statico del monumento era stato preso nel 1985 dalla Fabbriceria della Cattedrale. Con grande coraggio l'organismo appena ricostituito, pur senza mezzi finanziari, preparò un programma di interventti da far tremare i polsi. Poi, man mano che si andavano a toccare le varie parti del monumento i guai evidenziati già dalle prime ispezioni apparvero di gran lunga superiori. I cornicioni che si staccavano, le statue che si sbriciolavano per il «cancro» del marmo, la pietra che si sbriciolava, le zanche di ferro arrugginite che ormai non reggevano piú nè decorazioni, nè statue, nè lastre di marmo: uno spettacolo terrificante per chi ha avuto la ventura di salire sulle prime impalcature. Ma anche un immagine da brivido per chi ha a cuore le sorti delle nostre antiche testimonianze artistiche. Ma il grande cantiere della Cattedrale, tra finanziamenti pubblici e donazioni private, ha poi restituito alla città, alla fede e alla cultura l'esatto specchio di quello che per generazioni è stato agli occhi dei nostri padre prima che lo smog, l'incuria, i piccioni avessero compiuto i loro disastri, intaccando i marmi e frantumando le pietre. 

I quattro Profeti (Novafoto), il restauro con il laser e la grande impalcatura (foto Muchetti)


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