23 luglio 2024

150 anni fa nasceva sul Po Gaspare Bolla: in 12 giorni il brevetto di pilota e il sacrificio per l'Italia, colpito in volo dagli austriaci nel 1915

Quelle del Grande fiume, sull’una e sull’altra riva, sono terre di musicisti e poeti, pittori e scrittori, patrioti ed inventori, campioni dello sport e grandi imprenditori. Terre di uomini e donne che, tra le nebbie e le gelate d’inverno, il caldo e l’afa estiva hanno avuto successo nei rispettivi campi, facendosi onore a livello anche nazionale ed, in non pochi casi, anche mondiale. Soltanto tra il Cremonese ed il Parmense ci sarebbe da fare un libro (e sarebbe corposo) sui personaggi nati e cresciuti tra le due rive del Po. A suo modo cremonasera.it ci vuole provare ad accompagnare i lettori alla scoperta di questi personaggi del fiume, dell’una e dell’altra sponda. Uno di questi è Gaspare Bolla, nato ad un “tiro di schioppo” dal cremonese esattamente 150 anni fa.   Un anniversario che non può e non deve essere dimenticato, anche per i legami che questo pluridecorato cavaliere e pioniere dell’aviazione aveva nientemeno che con il grande poeta, scrittore  drammaturgo Gabriele D’Annunzio e qui gli “intrecci” cremonesi non mancano, basti pensare alla figura di Fulvia Tenchini, cremonese di Volongo, fedele domestica del  celeberrimo “Vate”. Fu lei ad assisterlo anche nella drammatica sera del primo marzo 1938 quando D’Annunzio morì improvvisamente per una emorragia cerebrale. Per saperne di più si può solo indicare la lettura dell’articolo di Fabrizio Loffi https://cremonasera.it/il-personaggio/fulvia-la-cameriera-cremonese-di-d-annunzio.

Tornando a Gaspare Bolla, questi nacque a Pieveottoville (frazione di Polesine Zibello) il 28 luglio 1874 e morì nel cielo del Basso Isonzo, a Gris, in provincia di Udine, il 18 luglio 1915. Figlio del cavaliere Gaspare (ucciso quasi due mesi prima della sua nascita) e di Pia Marchi, apparteneva ad una delle più illustri famiglie della Bassa e, dopo aver frequentato il Collegio militare di Firenze, ne uscì nel 1896 col grado di sottotenente. Assegnato al Nizza Cavalleria  ne divenne istruttore e vi rimase per otto anni per poi passare, con le stesse qualifiche, alle scuole di Pinerolo e di Tor di Quinto. Cavaliere di grande ardimento e valore, col suo celebre cavallo Blitz guidò alla vittoria i colori italiani nelle massime competizioni ippiche internazionali, da Saumur a Vienna, da San Sebastiano e Buenos Aires. Si dedicò poi all’aviazione e fu tra i primi ad ottenere, dopo appena dodici giorni, il brevetto di pilota nel gennaio 1912 alla scuola di Pau nei Pirenei ed anche in questo campo mise presto in evidenza grandi doti di coraggio e abilità. Volontario nella guerra italo turca fu decorato di medaglia d’argento e destinato, in seguito, comandante del campo militare di Mirafiori, frequentato da provetti aviatori. Partecipò alla prima guerra mondiale al comando di una squadriglia di aerei ottenendo una seconda medaglia d’argento ed altre decorazioni, anche straniere, al valore. Il 18 luglio 1915, colpito di ritorno da una esplorazione sul campo nemico da batterie austriache precipitò col suo aereo incontrando morte gloriosa. Il grande poeta Gabriele D’Annunzio celebrò il compagno d’arme caduto con una squillante dedica e dettò alla Malpensa una solenne epigrafe che si può in parte leggere sul basamento del monumento ai caduti in piazza Battisti a Pieveottoville, a due passi quindi dal cremonese, nel bel mezzo delle terre del Po. “Questo campo di Cascina Costa – si legge – la giovane Italia alata , dedica al nome e all’esempio di Gaspare Bolla, cavaliere perdutissimo che parve, coll’impennata estrema del suo cavallo, raggiungere negli astri della Patria, i più alti eroi dell’ala sanguinosa”. L’epigrafe fu scritta di proprio pugno da Gabriele D’Annunzio per glorificare il proprio compagno d’arme caduto col suo aeroplano. La stessa epigrafe fu riportata in una lapide marmorea artisticamente arricchita da fregi in bronzo che un tempo accompagnava, a Pieveottoville, la lapide dei Caduti in guerra. Tale lapide scomparve dopo l’installazione del monumento del professor Pelizzoni e ad oggi non è mai stata ritrovata. La vecchia e gloriosa targa venne poi sostituita da altra con lo stesso contenuto, ma molto più anonima. A Gaspare Bolla, giusto ricordarlo,  è tra l’altro intitolato, come noto, l’Aero club di Parma. A 150 anni dalla nascita il suo ricordo è del tutto doveroso.

Eremita del Po

 

Paolo Panni


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