11 luglio 2025

2026, arriva l'anno di Mozart, Cremona ne ricordi il passaggio: è l'unica città che nulla ha fatto per il genio di Salisburgo

Salisburgo, 27 gennaio 1756: veniva al mondo Wolfgang Amadeus Mozart. Astro universale della musica di tutti i tempi. Il 27 gennaio del 2026 ricorreranno così i 270 anni della sua nascita. In Italia sono già in corso i preparativi per celebrare, nel modo più degno, questo anniversario. Nei conservatori, anche in quelli a noi più vicini come a Piacenza, si stanno studiando le rappresentazioni da mettere in scena. Studi da pubblicare in questo anno che si annuncia appunto come ‘mozartiano’. 

A Cremona? Nulla sembra essere stato programmato. Del salisburghese non si trova traccia in nessun programma artistico. Ignorato. Nessuno ha annunciato eventi particolare. Tutto dorme nella calura estiva della piana padana. Con il ritornar delle nebbie autunnali, qualcuno si risveglierà e inizierà ad arrabattarsi per dare un senso a questa importante ricorrenza. Ma per ora nulla si vede all’orizzonte. Solo la calura che sale dai campi.

Eppure, per il giovane Mozart, Cremona fu tappa di rilievo nel suo primo viaggio in Italia che si articolò negli anni 1769,70,71. Per altro è stato lo stesso compositore austriaco a ricordare in una lettera la tappa cremonese il 20 gennaio del 1770. Accompagnato dal sempre premuroso padre Leopold, violinista di notevole importanza, fu ospite della famosa locanda della Colombina o Colomba, l’attuale palazzo accanto alla Loggia dei Militi in piazza sant’Antonio Maria Zaccaria. In quella serata fu spettatore, nell’allora teatro del Conte Nazzari, dell’opera seria La Clemenza di Tito dell’allora conosciutissimo compositore di origine napoletana Michel’Angelo Valentini. Il giovane Wolfgang ne scrisse moltissimo di questa rappresentazione. Appuntò, anche in maniera ironica e sfacciata, vezzi e difetti di ballerini e cantanti. Ma ciò che tutti gli storici hanno sottolineato fu il riferimento all’ orchestra: Gut , [buono] vergò il compositore austriaco. Un riconoscimento non solo agli strumentisti di cui facevano parte Giacomo Arrighi, allora maestro di cappella e direttore al cembalo della stagione operistica, ma soprattutto lo Spagnoletto: violinista di gran fama. Erede di una famiglia di esecutori che avevano spopolato alla corte spagnola nei decenni precedenti.  Ma ci fu ci andò oltre nell’interpretazione delle parole dell’autore del Don Giovanni . Come l’amico e collega di sempre Elia Santoro che spiegò quell’apprezzamento mozartiano come un riconoscimento implicito alla perfezione della nostra liuteria che, già stava vivendo però la stagione post stradivariana. 

Dunque, tanti i temi che legano Mozart alla città di Stradivari. E preso atto che nessuno si è mosso si potrebbe comunque pensare a un piccolo gesto come quello di una lapide: o sul palazzo della Colombina, o nel cortile Federico II o al teatro Ponchielli.  

Molte città hanno ricordato il passaggio del genio. La vicina Bozzolo. Venezia, Lodi, Firenze, Rovereto, Mantova, Milano, Padova, Bologna e Verona. Cremona no. Mozart non merita questo. 

Musicologo

 

Roberto Fiorentini


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commenti


Marco

11 luglio 2025 13:50

Se spiegate a Leonardo chi era Mozart, magari fa qualcosa... che so assaggi sul corso Garibaldi di Strudel di mele, di Salzburger Nockerl, di Kaiserschmarren... o di Mozartkugel

Luca G

11 luglio 2025 19:59

Questa giunta sembra avere problemi di memoria, tranne il 27 gennaio, con iniziative sempre uguali a se stesse... annunciano l'arrivo di somme ingenti che prima ancora di giungere sono destinate ad eterne mangiatoie... e le strade? Il delfino von i suoi trichechi sono troppo presi dallo spostamento comune-ristorante per pensare alle prioritá reali. La musica comporta orecchie fini e una mente che colga armonie. Mozart è troppo impegnativo per la giunta Virgilio.