400 anni del Santuario Lauretano: il 2 maggio pellegrinaggio cittadino alla Santa Casa di Loreto a S.Abbondio. “Al cuore della nostra città”, lettera pastorale del vescovo
Avrà un significato particolare quest’anno a Cremona il tradizionale pellegrinaggio cittadino del 2 maggio al Santuario lauretano presso la chiesa parrocchiale di Sant’Abbondio. Non segnerà solo ufficialmente l’apertura del mese mariano, ma inaugurerà il 4° centenario della Santa Casa cremonese. Proprio in questa occasione sarà disponibile la lettera pastorale “Al cuore della nostra città. Nel IV centenario del Santuario Lauretano in Cremona” scritta per l’occasione dal vescovo Antonio Napolioni.
L’appuntamento è fissato per le ore 21 in Cattedrale: da qui si snoderà la processione con i flambeaux che percorrerà piazza del Comune, largo Boccaccino, via Mercatello, corso Mazzini, corso Matteotti, vicolo Lauretano e piazza S. Abbondio. La preghiera mariana sarà guidata dal vescovo Antonio Napolioni e vedrà la presenza del Capitolo della Cattedrale e, insieme alle proprie comunità, i sacerdoti della zona pastorale 3.
Ad accogliere vescovo e pellegrini nella chiesa di Sant’Abbondio sarà il parroco don Andrea Foglia.
Conclusa la preghiera del Rosario il vescovo terrà l’omelia, quindi, al canto del Magnificat, accompagnato dai sacerdoti presenti, si recherà all’interno del santuario per l’omaggio alla Madonna Nera.
Al termine della celebrazione anche tutti i fedeli potranno accedere alla Santa Casa e sostarvi in preghiera e sarà in distribuzione la lettera pastorale dedicata al Santuario lauretano con il programma degli eventi che accompagneranno i prossimi mesi, fino a dicembre. Il volumetto delle linee pastorali ha in copertina la statua della Vergine incoronata con il Bambino in primo piano, sullo sfondo un’immagine panoramica della città vista dal cielo.
La storia del Santuario lauretano di Cremona risale agli inizi del 1600. Il giureconsulto e nobile cremonese Giovan Pietro Ala, molto devoto alla Madonna nera, visitava ogni anno il santuario di Loreto. Con l’avanzare dell’età si accorse che la lontananza e i disagi del viaggio non gli avrebbero permesso di recarsi più a Loreto, così decise di costruire una copia della casa di Nazareth, conservata a Loreto, all’interno del cimitero di Sant’Abbondio, contiguo alla chiesa omonima. Due padri teatini andarono di persona a Loreto per riprodurre con disegni le misure esatte e le fattezze della Santa Casa. La posa della prima pietra risale al 1° marzo 1624 quando alcune fonti storiche riportano dello scavo delle fondamenta e parlano della costruzione delle mura in piena somiglianza alla Santa Casa di Loreto. Ci vollero 36 giorni per completarla, un tempo relativamente breve grazie al meteo favorevole che accompagnò la realizzazione dei lavori.
Quella di Sant’Abbondio è una delle copie più antiche della casa di Maria. Anzi, fu essa stessa modello per altre copie che si diffusero in tutta Italia e anche all’estero. A Pozzaglio, nel Cremonese, ne esisteva una sotto la custodia dei Barnabiti, ma oggi non ne resta traccia perché fu demolita.
Il 21 gennaio 1625, su istanza di Giovan Pietro Ala, fu emesso il pubblico decreto secondo il quale la città veniva posta sotto la protezione della Santissima Vergine della Santa Casa. È da allora che i cremonesi si recano presso il santuario che si trova nel centro della città.
La statua della Madonna nera fu scolpita – non si conosce il nome dell’autore – sempre nel 1624. E da quella data campeggia sopra l’altare della Santa Casa. È noto che nel 1630 fu portata in processione per scongiurare l’ingresso della peste manzoniana in città. Proprio per questa epidemia morì Giovan Petro Ala che, per sua volontà, fu sepolto nel cimitero di Sant’Abbondio.
La Santa Casa e il Museo lauretano conservano ancora oggi una preziosa raccolta di ex voto. Sono circa cento pezzi, in gran parte risalenti agli anni immediatamente successivi alla fondazione della Santa Casa. Per lo più si tratta di piccoli quadretti dipinti con la scena del miracolo. Gli autori sono presumibilmente personaggi ospitati nella residenza dei teatini. Si tratta di opere dall’indubbio valore storico oltre che religioso. (www.diocesidicremona.it)
La foto della Santa Casa è di Antonio Leoni
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