A Roma suona il violoncello Stradivari recuperato dopo un naufragio nel Rio de La Plata. Il "Mara 1711" è fra i più pregiati strumenti al mondo del liutaio cremonese
Al Teatro Argentina di Roma un violoncello di Stradivari del 1711 sopravvissuto a un naufragio. È quello che utilizzerà Christian Poltera, tra i violoncellisti più acclamati della sua generazione, giovedì 9 in concerto al Teatro Argentina per l'Accademia Filarmonica Romana, al fianco della pianista inglese Kathryn Stott in un programma che spazia fra alcune delle pagine più celebri per violoncello e pianoforte di Brahms, Chopin e ProkofIev.
A impreziosire il debutto, sarà appunto lo strumento che Poltera impugnerà, il leggendario "Mara" costruito da Antonio Stradivari a Cremona nel 1711 che deve il suo nome al primo proprietario conosciuto, Giovanni Mara, violoncellista che venderà lo strumento per pagare i debiti. Mara, generalmente descritto dalle cronache dell'epoca come violoncellista di second'ordine, dovette la sua fortuna al matrimonio con Gertrude Elizabeth Schmohling, fra le migliori violiniste della sua epoca. Di lui si conosce anche un particolare delle sue abitudini, l'abuso di alcool. Sua moglie divorziò da lui nel 1799. Lo strumento è costituito da fondo in due pezzi d'acero riccio a marezzatura media-stretta, incollati a spina di pesce con apice in basso. Passato in mano a vari violoncellisti nel corso di due secoli ( Giovanni Mara; John Crosdill 1808; John Betts 1808; William Champion 1808/10; Lord MacDonald (Generale Boswell) 1810; Charles Lucas; Miss Miriam Lucas 1860; John Whitmore Isaac (Worcester) 1860; G. Swinton Isaac 1885; W.E. Hill & Sons 1887; Alessandro Pezze 1887/1902; H. J. Gardner 1902/08; W.E. Hill & Sons 1908/10; Carlos A. Tornquist (Buenos Aires) 1910/34; W.E. Hill & Sons 1934; Murray Lees 1934; Anthony Pini 1950; W.E. Hill & Sons 1953/54; Amedeo Baldovino (Roma) 1954; J. & A. Beare; Heinrich Schiff 1996) nel 1961 a causa di un naufragio di una nave nel Rio de la Plata, mentre il proprietario, Amedeo Baldovino, si trovava con il Trio di Trieste, lo strumento viene recuperato dopo essere rimasto immerso molte ore nell'acqua. A Londra ci sono voluti tre anni, (dal 1961 al 1963) di restauro e ricomposizione delle parti perchè lo strumento potesse riprendere a suonare.ed è ora affidato al talento e alla cura di Christian Poltera. Svizzero di Zurigo, classe 1997, Poltera inizia giovanissimo la carriera. A 17 anni viene chiamato a sostituire Yo-Yo Ma nel Concerto di Elgar con la Tonhalle Orchestra Zurich diretta da David Zinman, pochi anni dopo riceve il Borletti-Buitoni Award, viene nominato BBC New Generation Artist e per il 2006-07 è fra le Rising Stars della European Concert Hall Organization (ECHO).
Da allora è invitato a suonare solista con le più celebri orchestre internazionali, è un appassionato camerista, e vanta una nutrita e premiata serie di CD.
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