18 febbraio 2025

Ai Comuni del cremonese 10 milioni in meno nei prossimi cinque anni e Piloni commenta i dati: "Erano soldi per i servizi ai cittadini. È una scelta politica del Governo, e mai scelta fu più sbagliata"

Meno soldi ai Comuni, meno soldi alla Provincia, meno servizi per i cittadini. Sono questi i risultati che si possono intuire da una prima analisi dei dati che il consigliere regionale Matteo Piloni ha condiviso questa mattina (In allegato all'articolo l'ammontare delle cifre che interesseranno ogni singolo comune). Di questi tagli aveva già parlato anche il sindaco di Cremona Andrea Virgilio, che li aveva definiti come un metodo del Governo di "scaricare il peso delle proprie scelte addosso ai cittadini", come riportato in un articolo pubblicato su Cremona Sera (Leggilo QUA).

Andando ad analizzare i dati forniti dal Consigliere del PD, subito salta all'occhio che il territorio cremonese subirà tagli più o meno significativi in base alle dimensioni del Comune, al proprio bilancio e altri coefficienti, e per questo "Cremona è in linea con i tagli che avverranno in tutta la Lombardia, la nostra situazione è molto similie a quella di Mantova" spiega Piloni. Secondo il Consigliere Regionale, il quale precisa che "non si tratta di tagli nella forma, ma lo sono nella sostanza", le scelte del Governo "portano via risorse comuni, a Cremona ci saranno 10 milioni di euro in meno. 8 milioni e mezzo in meno ai Comuni, più di un milione in meno alla Provincia, così ci avviciniamo ai 10 milioni".

Il piano di accantonamento descritto nella tabella seguirà un percorse della durata di 5 anni, ma "è come togliere a Cremona e alla Provincia due milioni tutti gli anni - precisa Matteo Piloni -. Il problema è che sono soldi che i Comuni non avranno a disposizione per i servizi rivolti ai cittadini. È un metodo del Governo per fare cassa". 

In un comunicato stampa (Leggilo QUA) Alessandro Portesani spiegava che la motivazione di questo accantonamento era stata descritta dall'assessore Francesca Romagnoli come "cifre solo congelate, per contribuire in minima parte alla restituzione del debito per le quote ricevute dall'amministrazione comunale pari con fondi Pnrr". In merito alla questione del Pnrr, Piloni spiega che "il Pnrr sono soldi che arrivano dall'Europa ai Comuni e ai territori, quindi non si tratta di ripianare nessun debito. È una scelta politica, e mai scelta fu più sbagliata". 

Luca Marca


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti