9 giugno 2022

Al termine di tre differenti indagini i Carabinieri hanno denunciato tre autori di truffe e frodi informatiche

A conclusione di tre differenti attività di indagine i Carabinieri delle Stazioni di Rivarolo del Re, Soresina e Pizzighettone hanno denunciato per truffa e frode informatica tre cittadini italiani. 

I Carabinieri della Stazione di Rivarolo del Re hanno denunciato per frode informatica un cittadino italiano di 55 anni, residente in provincia di Napoli, con precedenti di polizia specifici a carico.

I militari hanno ricevuto la denuncia del raggiro da parte di un uomo del posto che ai primi di maggio ha risposto a un’inserzione, presente su un sito di vendite online, che proponeva in vendita del pellet al prezzo molto conveniente di 200 euro al bancale, con spedizione della merce entro 5 giorni. 

La vittima, dopo aver contattato il numero telefonico fornito nell’annuncio, ha deciso di comprare il prodotto e gli è stato fornito un iban verso il quale effettuare un bonifico. La vittima ha quindi effettuato il pagamento di 600 euro, per tre bancali di pellet, all’Iban che gli era stato comunicato. Il finto venditore ha quindi rassicurato l’acquirente che avrebbe inviato il bancale di pellet entro i 5 giorni, ma in realtà, trascorso quel tempo, alla vittima non è arrivato nulla. Dopo aver provato a ricontattare il venditore per avere spiegazioni o per avere indietro il denaro, gli è stato detto che avevano dei ritardi nelle consegne e che lo avrebbero inviato nei giorni successivi. Da quel momento il venditore ha smesso di rispondere alle chiamate e ai messaggi della vittima che, capito quanto accaduto, si è arresa di fronte all’evidenza che il presunto venditore si era reso irreperibile e non aveva effettuato la spedizione. Quindi, ha presentato la querela e hanno avuto inizio gli accertamenti.

Le conseguenti verifiche che i Carabinieri di Rivarolo del Re hanno svolto sull’intestatario dell’Iban e del telefono contattato per l’acquisto hanno permesso di svelare l’identità del truffatore che è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.

La seconda denuncia è stata eseguita dai Carabinieri della Stazione di Soresina per truffa e si tratta di un cittadino italiano di 41 anni, residente in provincia di Caserta.

A inizio aprile di quest’anno si è presentato nella caserma di Soresina una donna del posto che ha denunciato che di avere pubblicato, su un apposito sito online, un annuncio di vendita di un Rolex al prezzo di 3.900 euro. Dopo alcuni giorni è stata contattata da un potenziale acquirente. Fidandosi delle dichiarazioni e delle referenze fornite dall’uomo, ha iniziato a contrattare la vendita dell’oggetto e l’acquirente ha chiesto, per l’acquisto dell’oggetto, di poter tracciare il pagamento  e un documento che attestasse la lecita provenienza dell’orologio nonché la garanzia della casa madre. La donna, dopo la trattativa, ha accettato un incontro con l’acquirente, avvenuta il giorno seguente in un locale pubblico di Crema. I due hanno parlato dell’orologio e del relativo prezzo. La compravendita è andata avanti finché la donna ha consegnato all’uomo l’orologio e i documenti mentre quest’ultimo ha consegnato alla venditrice un assegno pari alla cifra pattuita. 

L’uomo si è allontanato rapidamente, mentre la donna il giorno successivo si è recata presso la sua banca al fine di incassare l’assegno. Ma qui ha scoperto che era contraffatto e risultava privo di copertura.

La vittima ha quindi presentato la querela e hanno avuto inizio gli accertamenti. Tramite i numeri di telefono utilizzati per contattarla è stato possibile risalire all’autore del raggiro e denunciarlo all’Autorità Giudiziaria competente. 

La terza denuncia è dei Carabinieri della Stazione di Pizzighettone che, al termine di un’attività di indagine, hanno scoperto il responsabile di una tentata frode informatica online, denunciando un 21enne della provincia di Caserta e con precedenti di polizia anche per reati specifici. A metà marzo si è presentato nella caserma di Pizzighettone un uomo del posto che ha denunciato che, dopo avere tentato inutilmente l’accesso al sito della sua banca tramite un’applicazione del telefono, è stato avvisato con un messaggio che il servizio era bloccato ed è stato invitato ad accedere a un link per riattivarlo. La vittima ha effettuato l’accesso al link fornitogli e ha provato a inserire il pin di accesso ma l’operazione non è andata a buon fine. Nel frattempo è stato contattato da un numero di telefono e l’interlocutore si è spacciato per un dipendente della sua banca che lo doveva guidare nelle operazioni di sblocco. L’operazione sembrava riuscita e, infatti, è riapparso il sito bancario. Terminata la telefonata, l’uomo si è insospettito e ha contattato la sua banca e l’addetto gli ha riferito che era stato vittima di una truffa e di essere riuscito a bloccare in tempo 4 bonifici  emessi a favore di un correntista di un’altra banca. 

Ha quindi presentato la querela e hanno avuto inizio le verifiche del caso. Tramite i numeri di telefono da cui era stato contattato e attraverso il numero di conto corrente verso il quale erano indirizzati i bonifici è stato possibile risalire all’autore della tentata truffa e denunciarlo all’Autorità Giudiziaria competente. 

 

 


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