Entro la fine dell'anno verrà installato presso il depuratore di Cremona un impianto all'avanguardia che consentirà di essiccare i fanghi, il residuo della depurazione delle acque. Il progetto, illustrato oggi in Comune e candidato dall'Ato al Piano nazionale di ripresa e resilienza, verrà finanziato con i 3,5 milioni di euro del PNRR. “Un altro esempio di un sistema che, quando si muove, fa grandi cose”, ha detto il sindaco Gianluca Galimberti.
"Si tratta di un intervento fortemente ambientale che declina in modo concreto il concetto di sostenibilità”, ha commentato, aprendo la conferenza stampa, Alessandro Lanfranchi, amministratore delegato di Padania acque. Un capitolo del PNRR prevedeva lo stanziamento di 450 milioni di euro sul fronte del trattamento dei rifiuti. “Sono state presentate in tutta Italia 216 domande e accolte 61, delle quali solamente 2 in Lombardia: Como e Cremona”, ha spiegato il direttore generale di Padania, Stefano Ottolini.
Il nuovo comparto di essiccamento, che verrà realizzato all'interno di un edificio esistente senza comportare il consumo di altro suolo, consentirà di ridurre, in peso e in volume, la produzione di fango del depuratore della città: in questo modo la percentuale umida, di acqua, la principale componente di questo genere di rifiuto, scenderà dal 75 per cento di oggi al 20-25 di domani. E questo grazie alla costruzione di 5 essiccatori con una capacità di trattamento pari a 5mila tonnellate all'anno e l'entrata in funzione di una seconda linea per la disidratazione. La tecnologia del nuovo impianto si baserà sull'impiego della pompa di calore, facendo così ricorso soltanto al consumo di energia elettrica e non di gas naturale, con totale assenza di emissioni in atmosfera.
Il progetto avrà una serie di ricadute positive sull'ambiente e nella lotta contro l'inquinamento.
“Nel 2022 la nostra azienda ha smaltito 4.500 tonnellate di fanghi trasportate da ben 250 TIR e con un costo di 800mila euro. L'obiettivo è abbattere la produzione dei fanghi fino a 1.500 tonnellate portando la spesa a 280mila euro e a 80 il numero dei camion necessari con il conseguente beneficio per la viabilità nella zona e la riduzione di anidride carbonica”, ha sottolineato il direttore tecnico di Padania, Giovanni Sala.
Tutti d'accordo, gli altri intervenuti alla presentazione del piano (il presidente di Padania Cristian Chizzoli, il presidente dell'Ato Stefano Belli Franzini con il direttore Damiano Scaravaggi, il vicepresidente della Provincia Giovanni Gagliardi), nel parlare di “risultato molto importante, specialmente dal punto di vista dell'ecologia, che si aggiunge agli altri già ottenuti”.
Conclusioni affidate al sindaco Galimberti. “Con orgoglio diciamo che abbiamo in Padania un guerriero, un tutore dell'ambiente, un esempio virtuosissimo di efficienza. Per quanto riguarda l'inquinamento, nel 2022 siamo andanti bene rispetto agli anni precedenti. Siamo sotto i limiti di legge. Non c'è una ricetta per il tema dell'aria, ma una pluralità di approcci: ogni tassello è prezioso e quello finanziato dal PNRR lo è davvero molto”.
Le foto sono di Gianpaolo Guarneri (fotoStudio B12)
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