Anche Cremona tra i sapori d’Italia al Castello di Paderna
Anche Cremona, con i suoi saperi ed i suoi sapori, in particolare con la sua mostarda ed il suo torrone, è stata tra i protagonisti della trentesima edizione de “I Frutti del Castello” che si è tenuta sabato e domenica al Castello di Paderna a Pontenure (PC). Una vetrina importante, vista anche l’elevatissima partecipazione di visitatori e di esperti del settore (sono intervenute infatti migliaia di persone), alla spettacolare rassegna di frutti antichi, fiori, piante, prodotti dell'agricoltura e dell'artigianato punto di riferimento imprescindibile nel panorama del florovivaismo italiano. Un appuntamento infatti sempre molto atteso e seguito anche dal pubblico cremonese. Trent'anni di storia, tradizioni e generazioni di coltivatori che hanno fatto di questa manifestazione un vero patrimonio culturale del territorio. Tantissimi, tra l’altro, gli espositori presenti da tutta Italia. Per Cremona, il suo territorio ed i suoi prodotti, una nuova e bella occasione di promozione e una significativa collaborazione tra territori, a beneficio delle nostre tipicità, della genuinità e della qualità. Nel complesso, trent'anni di storia, tradizioni e generazioni di coltivatori che hanno fatto di questa manifestazione un vero patrimonio culturale del territorio. Dal 1996 a oggi, la rassegna è cresciuta ed evoluta mantenendo intatto il suo spirito originario: la valorizzazione della biodiversità, il recupero delle varietà antiche e la promozione di un rapporto autentico con la natura. Come suggeriscono le parole di Mahatma Gandhi che hanno anche apeto il programma, è il momento di “essere il cambiamento che desideriamo vedere nel mondo”. I cortili e il parco del Castello di Paderna si sono trasformati, ancora una volta, ma in modo ancora più speciale, in un universo naturale incantato, con oltre 150 espositori provenienti da ogni angolo d'Italia (diversi arrivati anche dal cremonese), conducendo ed accompagnando i tanti visitatori in un viaggio nella natura d’autunno, tra tesori botanici di inestimabile valore, frutti antichi dalle varietà dimenticate, fiori che raccontano storie di terre lontane e piante che custodiscono la memoria genetica della nostra agricoltura.
Eremita del Po
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