Appello delle città di pace, adesione anche per Bozzolo con il sindaco Torchio e il vescovo Napolioni. Vescovi e sindaci chiedono per il 26 aprile “un giorno di tregua per l’ultimo saluto al Papa”
“Tacciano le armi, cessi il fuoco, si fermi l’industria bellica, non si pronuncino parole d’odio”. All’indomani della morte di Papa Francesco, sindaci e vescovi di quattro città simbolo della pace (Verona, Firenze, Assisi, Lampedusa) – tutti luoghi tappa del cammino pastorale dello stesso Pontefice – hanno sottoscritto un appello ai capi di Stato e di Governo e alle delegazioni diplomatiche che da tutto il mondo presenzieranno alle esequie del Santo Padre, perché sabato 26 aprile sia “Giorno di silenzio e di pace”.
Alle quattro città il 25 aprile si sono aggiunte anche Asti e Bozzolo, con l’appello sottoscritto dal sindaco Giuseppe Torchio insieme al vescovo di Cremona Antonio Napolioni, nel ricordo anche della visita che il 20 giugno 2017 Papa Francesco fece sulla tomba di don Primo Mazzolari.
Nell’appello firmato dalle Città della pace, al fianco di Verona, che nel solco dell’Arena di Pace e della visita di Francesco ha generato nuovi movimenti per la pace, c’è Firenze, città di don Lorenzo Milani, amministrata anche da Giorgio La Pira; Assisi, culla del Santo della pace per eccellenza, ispiratore delle fondamentali encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti; Lampedusa, ribattezzata da Papa Francesco come “il più grande cimitero del mondo”. E ora anche la cittadina mantovana in diocesi di Cremona che ebbe come guida spirituale colui che Francesco definì “il parroco d’Italia”, sulla cui tomba nell’estate del 2017 volle farsi pellegrino primo di recarsi, lo stesso giorno, a Barbiana, nel 50° delle morte di don Milani.
All’appello possono ancora aderire sia altre città che realtà associative, scrivendo all’indirizzo e-mail treguaxfrancesco@gmail.com.
“Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo! … Sono queste le “armi”‘ della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte!”, sono le parole con cui si apre il documento, citando quanto scritto da Papa Francesco nei giorni scorsi per la Pasqua.
“Noi Sindaci e Vescovi di alcune città italiane che sono state tappe dell’instancabile pellegrinaggio di pace di Papa Francesco – si legge subito dopo – ci rivolgiamo ai Capi di Stato e di Governo, e alle delegazioni diplomatiche, che da tutto il mondo saranno presenti ai funerali del Vescovo di Roma affinché sabato 26 Aprile sia per tutto il mondo un giorno di silenzio e di pace: tacciano le armi, cessi il
fuoco, si fermi l’industria bellica, non si pronuncino parole d’odio. Un giorno di pace, un segnale di tregua, è la manifestazione più vera del cordoglio e del saluto ad un uomo di Pace. Abbiamo fiducia che questa grazia si avveri, confidando nella volontà di chi può farlo”. L’appello si conclude con la richiesta “a tutte le donne e a tutti gli uomini di buona volontà, alle istituzioni, alle associazioni, di sostenere questa richiesta”. (www.diocesidicremona.it)
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