Arrestati dalla Polizia due albanesi per una rapina violenta in una casa del Cambonino
Sono stati arrestati dalla Polizia di Stato due soggetti di origine albanese, indagati per essere gli autori di una violenta rapina in abitazione avvenuta a Cremona il 23 maggio.
Alle ore 13 di quel giorno, infatti, il personale della Squadra Mobile e delle Volanti della Questura di Cremona è intervenuto in via Panfilo Nuvolone, a seguito della segnalazione di una rapina in abitazione subita da un uomo di origine thailandese.
Le tempestive indagini dell'ufficio investigativo, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cremona, hanno permesso di identificare in pochissimo tempo i due presunti autori materiali e di identificare un terzo soggetto complice, che avrebbe avuto la funzione di palo durante la commissione del delitto.
Infatti, i due albanesi, dopo aver contattato durante la mattinata l'uomo al telefono su un numero reperito su un sito di incontri, avevano fissato con lui un appuntamento, presentandosi davanti alla sua abitazione intorno alle 13.
Una volta aperta la porta, tuttavia, i due hanno aggredito violentemente la persona offesa, percuotendola più volte e minacciandola con un coltello alla gola, tanto da cagionargli lesioni giudicate guaribili in 7 giorni.
Dopo avergli sottratto circa 500 euro, un computer e numerosi telefoni cellulari, i due avevano raggiunto il terzo connazionale, che li attendeva in macchina, allontanandosi in direzione Parma.
Alla luce dell'analisi dei sistemi di videosorveglianza, dei varchi stradali e delle "scie digitali" lasciate dai presunti autori e dall'assunzione delle dichiarazioni delle persone informate sui fatti, la Squadra Mobile è riuscita a dare un nome ai tre indiziati, due residenti nel cremonese ed uno a Sassuolo.
Giovedì 14 luglio, alle prime luci dell'alba, il personale della Squadra Mobile, con l'ausilio del Commissariato di Sassuolo, ha dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dal G.I.P. del Tribunale di Cremona su richiesta della Procura della Repubblica, arrestando uno dei indagati a Sassuolo ed accompagnandolo presso la casa circondariale di Modena.
L'altro, tuttavia, è stato rintracciato solo dopo 24 ore di incessanti ricerche, anche grazie ai continui colloqui con i familiari e, anche per lui, si son aperte le porte della casa circondariale di Cremona.
Infine, il terzo soggetto, accusato di aver avuto comunque un ruolo importante nella pianificazione della rapina e della successiva fuga, risulta attualmente indagato a piede libero ed è a disposizione dell'Autorità Giudiziaria procedente.
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