Biometano e inceneritore, è bufera sulle dichiarazioni di A2A. E il tema rischia di essere dirimente anche in campagna elettorale lacerando il centrosinistra
La battaglia sull'impianto di biometano che A2A intende realizzare in zona Bosco ex Parmigiano dilaga e rischia di giocare un ruolo determinante nelle prossime elezioni. A riaccendere con vigore l'aspro confronto è stato l'amministratore delegato e direttore generale di A2A, Renato Mazzoncini, con alcune dichiarazioni rilasciate ieri, riassumibili in poche righe: l'impianto si deve fare, così come ulteriori investimenti verranno destinati all'inceneritore, della cui chiusura non se ne parla almeno per i prossimi 12 anni.
Al netto dei contenuti, le dichiarazioni hanno innescato una bufera anche per i modi con i quali si è espresso l'amministratore, che riguardo alle tante proteste dei cittadini ha così replicato, secondo quanto riportato dalla Provincia: «Le proteste? Purtroppo la sindrome di Nimby (‘not in my backyard’, ossia non nel giardino dietro casa mia; ndr) la conosciamo bene tutti; così, ovunque si cerca di realizzare un impianto si registrano discussioni...».
Ecco allora, puntuale, la dura replica a firma di Michel Marchi, Sindaco di Gerre de’ Caprioli; Luca Ferrarini, Sindaco di Bonemerse; Luigi Lipara, Presidente comitato BiometaNo Cremona.
“Apprese dalla stampa le dichiarazioni dell'AD di A2A Mazzoncini sugli investimenti che la multiutility intende realizzare nella nostra provincia – dichiarano Marchi, Ferrarini e Lipara in una nota stampa congiunta –, ed in particolare sul comparto del Parco del Po e del Morbasco, interessato dalla presenza di tre impianti gestiti da quella società e dal progetto di realizzazione dell'impianto a Biometano, interveniamo per stigmatizzare con fermezza il tono utilizzato che riteniamo offensivo. Tacciare i residenti di una delle città più inquinate d'Europa di essere affetti dalla sindrome di Nimby con l'arroganza di chi sventola la bandiera dello strapotere economico è solo un poco gradevole tentativo di denigrare e ridimensionare un movimento di cittadini e Amministrazioni Locali che si è organizzato nei modi previsti dalla Legge per difendere i propri interessi legittimi, il proprio territorio ed i beni comuni che lo caratterizzano”.
Non solo: la nota prosegue sottolineando che “Di fronte alle tante evidenze inoppugnabili illustrate in sede pubblica ed eccepite in sede di Valutazione di Impatto Ambientale dal Comitato Biometano Cremona e dalle Amministrazioni Comunali di Gerre de’ Caprioli e Bonemerse, riteniamo irricevibile la prepotenza dei toni con cui la società che si è voluta spacciare per la "multiutility dei territori" sostiene i propri progetti in barba ai vincoli presenti. Mentre gli studi epidemiologici ci confermano che nel nostro territorio si muore di più, i bambini si ammalano di più e necessitano di assumere più farmaci della media, non possiamo tollerare che soggetti privati insultino i cittadini senza alcun rispetto per i vincoli urbanistici e naturalistici presenti sul Parco del Po e del Morbasco”.
“Sottolineiamo inoltre – incalzano Marchi, Ferrarini e Lipara con spunto polemico anche verso il sindaco di Cremona – come ancora una volta è la stessa Società a smascherare la narrazione del Sindaco Galimberti che prometteva, ancora una volta, lo spegnimento dell’inceneritore in luogo del nuovo impianto di Biometano: non è così! Nella logica aziendale di A2A gli impianti lavorerebbero insieme e per l’inceneritore si prevede un utilizzo di almeno altri 12 anni”.
Alla luce di questo, concludono Marchi, Ferrarini e Lipara, “Auspichiamo che tutte le forze politiche sollevino con noi l'enorme problema democratico che si cela dietro a pratiche più vicine al neocolonialismo che a veri processi condivisi, che non hanno rispetto nemmeno per i numerosi vincoli presenti all'interno del PGT, frutto di percorsi partecipativi che le comunità locali hanno scelto di istituire e confermare negli anni per tutelare i beni comuni. Per questo annunciamo ulteriori iniziative volte a fermare ogni forma di speculazione che minacci il nostro ambiente, la nostra salute, la nostra sicurezza e il nostro patrimonio pubblico e privato”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
PierPiero
13 marzo 2024 11:23
Mah!?
Dichiarazioni del genere, oltre a denotare sicuramente arroganza, mi fanno pensare.
Leggendo tutte le carte e guardando all'evidenza dei fatti, l'impianto non si dovrebbe sicuramente realizzare in quel punto (Non si dovrebbe realizzare comunque ma certamente non in una zona che ancora due giorni fa era con la falda a livello del terreno).
A questo punto mi domando, con la valutazione ancora in corso, cosa abbia spinto A2A a rilasciare una dichiarazione così sfrontata. Che cosa hanno in mano?
Per il resto, concordo con Marchi, Galimberti ci ha propinato per anni e ancora di più recentemente, la fola che l'inceneritore sarebbe stato spento. I suoi partner industriali affermano il contrario.
Ricordatevene in fase di votazione, questa è la serietà di alcuni "sinistri".
Chemist
13 marzo 2024 17:02
Sì, è strano però non ci siano dichiarazioni, di solito sollecite, dall'altra parte politica... Questa è una vera entrata a gamba tesa e leggere solo le prese di posizione degli ottimi Marchi, Ferrarini e Lipara mi fa specie
ANTONIO SIVALLI
13 marzo 2024 12:48
LA SVENDITA DI LGH A A2A HA PRODOTTO QUESTO RISULTATO, D'ALTRONDE A GALIMBERTI" LE BANCHE LO CHIAMAVANO DI NOTTE"
Pasquino
13 marzo 2024 12:52
Cosa si aspetta a fare una lista di ecologisti con un PD asservito a A2A e una destra silente ?
Manuel
13 marzo 2024 17:02
Cosa aspettano i tre benemeriti amministratori a candidarsi in una lista civica di rottura a Cremona?
Marco
13 marzo 2024 19:04
Quante volte negli anni scorsi abbiamo chiesto come associazioni ambientaliste al sindaco Galimberti che smettesse di fare promesse sulla chiusura dell'inceneritore perché l'unica cosa vincolante era ed è ottenere una deliberazione ufficiale sulla chiusura da parte del CdA di A2A divenuta proprietaria dell'inceneritore San Rocco.