Camera di Commercio, a Cremona nei primi mesi del 2025 perse 77 imprese. Male i settori alloggio e ristorazione, il commercio, i trasporti e la logistica. Negativo anche il trend dell'artigianato
“I dati relativi ai primi mesi del 2025 mostrano ancora una volta i segnali di difficoltà del panorama imprenditoriale, in particolare per il comparto artigianale che ha una grande rilevanza per i nostri territori- sono le parole del Presidente Gian Domenico Auricchio. -Va evidenziato, tuttavia, che il periodo gennaio-marzo è tradizionalmente un periodo in cui emergono valori negativi dovuti in parte alle chiusure che derivano dal mese di dicembre e dall’altro da una situazione di consolidamenti caratteristica dei primi mesi dell’anno. In questo panorama l’attenzione va, inoltre, data al persistere del cambiamento in atto ormai da oltre un decennio per quanto concerne la natura giuridica, con una crescita delle società di capitali, a fronte di un calo delle altre forme, più tradizionali. A livello settoriale le difficoltà maggiori sono legate alle attività tradizionali, in particolare il manifatturiero e le costruzioni, sul quale pesano maggiormente le sfide strutturali e le incertezze globali legate alla situazione internazionale. Proprio per questo motivo è difficile poter fare delle previsioni sull’andamento che avrà il 2025”.
I dati relativi alla natimortalità delle imprese nei tre territori di Cremona, Mantova e Pavia, per il primo trimestre del 2025, elaborati dal Servizio Promozione e Informazione Economica della Camera di Commercio, mostrano infatti complessivamente una leggera contrazione dell’andamento, con una differenza tra iscrizioni e cessazioni di segno meno per tutti e tre i territori. Complessivamente, la consistenza del Registro Imprese della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia ammonta a 107.341 aziende registrate a fine marzo. Il tasso di crescita dei tre territori risulta pari al -0,3%, con un posizionamento in territorio negativo anche per l’Italia (-0,1%), mentre a livello regionale emerge una sostanziale stabilità. Nel panorama lombardo si evidenziano performance negative per oltre la metà delle province, mentre ai vertici della classifica, con segno più, troviamo Milano, Brescia e Monza Brianza.
Per quanto riguarda la provincia di Cremona, il tasso di crescita risulta pari al -0,3%, con un saldo tra aperture e chiusure pari a -77 unità, per un totale di 27.497 imprese registrate a fine marzo 2025. Considerando le forme giuridiche, mostrano valori in crescita le società di capitali (+0,2%) e le “altre forme” (cooperative e consorzi), con un +0,6%, mentre in calo risultano le società di persone (-0,9%) e le ditte individuali (-0,3%).
L’analisi delle attività economiche della provincia cremonese evidenzia una contrazione per quasi tutti i settori economici tradizionali: l’agricoltura (-1%), le attività manifatturiere (-0,8%), le costruzioni (-0,3%), il commercio (-1,2%), il trasporto e magazzinaggio (-2,5%), i servizi di alloggio e ristorazione (-1,3%), le attività immobiliari (-0,9%), i servizi di supporto alle imprese (-0,7%) e le attività artistiche, sportive e di intrattenimento (-0,6%). Mostrano, al contrario, un trend positivo i servizi di informazione e comunicazione (+0,2%), le attività finanziarie e assicurative (+2,5%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+0,5%), l’istruzione (+1,4%) e le altre attività dei servizi (+0,4%).
Il comparto artigianale, che rappresenta un terzo del totale delle imprese iscritte alla Camera di Commercio, mostra nel primo trimestre del 2025 un tasso di crescita complessivamente negativo (-0,4%), così come nel dettaglio dei tre i territori. Anche a livello regionale e nazionale emerge segno meno con un valore rispettivamente pari al -0,3% e al -0,4%. A livello lombardo tutte le province si collocano in territorio negativo, con le performance peggiori per Pavia, Lecco e Lodi.
Per quanto riguarda il comparto artigianale cremonese mostra, nel primo trimestre dell’anno, un saldo negativo tra aperture e chiusure di -17 unità, per un totale di 7.904 imprese registrate a fine marzo, determinando un tasso di crescita negativo, pari al -0,2%.
Nel dettaglio dei settori nei quali opera l’artigianato di Cremona, si evidenziano contrazioni nelle attività manifatturiere (-0,6%), nelle costruzioni (-0,1%), nel commercio (-0,8%), nel trasporto e magazzinaggio (-1,5%), nelle attività di alloggio e ristorazione (-4%), nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (-1,4%), nelle attività di supporto alle imprese (-0,3%) e nelle attività artistiche, sportive e di intrattenimento (-1,8%). Risultano in ripresa, invece, l’agricoltura (+7%), i servizi di informazione e comunicazione (+5,9%) e le altre attività di servizi (+1,2%).
Per quanto riguarda la provincia di Mantova, il tasso di crescita risulta pari al -0,4%, con un saldo tra aperture e chiusure pari a -128 unità, per un totale di 35.359 imprese registrate a fine marzo. Nel dettaglio delle forme giuridiche, mostrano valori in crescita le società di capitali (+0,6%) e le “altre forme” (cooperative e consorzi), con un +0,1%, mentre in calo risultano le società di persone e le ditte individuali, entrambe con un -0,7%. Il comparto artigianale mantovano mostra, nel periodo gennaio-marzo, un saldo negativo tra aperture e chiusure di -47 unità, per un totale di 9.718 imprese registrate a fine marzo, determinando un tasso di crescita negativo, pari al -0,5%.
Relativamente alla provincia di Pavia, il tasso di crescita risulta pari al -0,2%, con un saldo tra aperture e chiusure pari a -96 unità, per un totale di 44.485 imprese registrate a fine marzo. Considerando le forme giuridiche, mostrano valori in crescita le società di capitali (+0,9%), mentre in calo risultano le “altre forme” (cooperative e consorzi) (-0,6%) e le ditte individuali (-0,8%); sostanziale stabilità per le società di persone. Il comparto artigianale di Pavia mostra, a fine marzo 2025, un saldo negativo tra aperture e chiusure di -69 unità, per un totale di 13.048 imprese registrate alla fine del primo trimestre dell’anno, determinando un tasso di crescita negativo, pari al -0,5%.
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