26 maggio 2025

Canoisti trentini sul Po guidati dal medico cremonese Giorgio Bianchini: da Polesine all'Isola degli Internati di Gualtieri. E il 2 giugno torna per la 72ª volta il raid motonautico Pavia-Venezia

Una bella impresa, nel segno del turismo e della cultura fluviale, quella realizzta da un gruppo di canoisti trentini che, guidati dal cremonese dottor Giorgio Bianchini (già primario di ortopedia dell’ospedale di Cles) hanno sfidato il Po, a colpi di pagaia, da Polesine Zibello all’Isola degli Internati di Gualtieri. Lo hanno fatto nel fine settimana appena trascorso  con sosta a Casalmaggiore, dove hanno ricevuto la cortese ospitalità degli “Amici del Po”. La spedizione trentina sul fiume ha coinvolto un gruppo di amici, tutti soci del circolo nautico Santa Giustina dell’omonimo borgo della Val di Non che, abituati a sfidare le acque del Lago di Santa Giustina, guidati dal presidente, il cremonese Giorgio Bianchini appunto, stavolta hanno deciso di percorrere il Po, partendo da Polesine Zibello appunto, con successive tappe a Casalmaggiore e arrivo all’Isola degli Internati di Gualtieri. A Polesine Zibello sono stati accolti dal circolo Aironi del Po di Legambiente rappresentato da Massimo Gibertoni, hanno pernottato, all’ostello comunale “Giacomo Chiesi” ed hanno gustato i prodotti tipici del territorio all’Hosteria del Maiale di Massimo Spigaroli. Poi la tappa a Casalmaggiore, dopo aver percorso buona parte dell’asse fluviale parmense e cremonese, con l’ospitalità agli Amici del Po. La loro avventura l'hanno compiuta a bordo di due canoe canadesi, un kayak ed una canoa a vela, definita Origami, perché realizzata con legno piegato, costruita dallo stesso Bianchini, da tempo trasferitosi in terra Trentina ma cremonese doc oltre che stimato ortopedico. E’ stato proprio lui, insieme ai soci del circolo di cui è presidente, anche a dare vita lo scorso anno una singolare iniziativa realizzando un isolotto galleggiante in mezzo al lago, chiamandolo "L'isola che non c'è". Si tratta di una piattaforma galleggiante di 25 metri quadrati e di forma esagonale che sulla sua superficie in legno di larice, sostenuta da elementi galleggianti in poliestere estruso, ospita inoltre della vegetazione quasi a voler diventare un'aiuola sospesa sull'acqua. La sua funzione è principalmente quella di garantire ai natanti di medie dimensioni l'ormeggio, attualmente possibile solo alle Plaze del molo a riva, struttura che risulta insufficiente alla luce dello sviluppo degli sport nautici sul lago. Una idea  nata quasi per scherzo ma che ben presto ha preso piede ed è stata portata a termine. Strutture del genere  sono molto rare nel mondo, ma  hanno una grande valenza estetica e l'esempio più famoso è l'oasi galleggiante di Copenaghen in Danimarca. Costruita interamente dai soci, l'isola è in grado di resistere agli eventi climatici e di adattarsi a cambiamenti di livello del bacino artificiale: "La priorità nella costruzione – ha spiegato lo stesso Bianchini - è stata naturalmente la sicurezza della struttura che in inverno, quando la quantità d'acqua diminuisce, si trasformerà quasi in un'aiuola in grado di appoggiarsi sul fondale. Ci abbiamo lavorato per quasi un anno e guardando al futuro l'intenzione è quella di triplicare la sua superficie con altri due moduli analoghi. Sicuramente rimarrà un approdo per i natanti, ma lanciando un po' più in là lo sguardo immaginiamo un suo utilizzo un po' più 'spinto': la struttura si presterebbe infatti perfettamente ad ospitare anche dei concerti, dal momento che si affaccia su un vero e proprio anfiteatro naturale con sullo sfondo il Brenta, la Catena delle Maddalene e il castello di Cles".

Un ortopedico con la passione per le acque e per l’arte, Bianchini, capace di guardare avanti, con lungimiranza, anche in campo turistico e culturale.  Per quanto riguarda il  fiume, il Po, questo si prepara ad ospitare, anche nei prossimi giorni, una serie di iniziative legate proprio allo sport acquatico. In particolare il primo giugno è previsto l’arrivo a Polesine della manifestazione Vogaposse partita da Milano  mentre il 2 giugno transiterà, sempre dal Parmense, lo storico raid motonautico Pavia- Venezia, evento presentato  nella storica sede dell’Associazione Motonautica Pavia, giunto alla 72ª edizione. Si tratta della  maratona motonautica in acque interne più lunga del mondo, in programma il 2 giugno. L’evento ha segnato ufficialmente il conto alla rovescia verso una delle competizioni più affascinanti e storiche del panorama motonautico internazionale. Alla presentazione sono intervenute personalità istituzionali, del territorio e del mondo sportivo, tra cui il Presidente della Federazione Italiana Motonautica Giorgio Viscione, il Presidente dell’Associazione Motonautica Pavia Enrico Beltramelli, il Vice Presidente del Comitato Organizzatore del Raid Angelo Poma, diversi piloti, tra cui i pavesi Paolo Romagnoli, Alberto Huober e Mauro Balzarini, e il patron del Motor Bike Expo Francesco Agnoletto. Presente anche Guido Cappellini, dieci volte campione del mondo di Formula 1 motonautica e vincitore delle ultime due edizioni della gara, che per l’occasione ha esposto il suo F1 DAC/Mercury, imbarcazione con cui punterà a battere il record di percorrenza del Raid, stabilito nel 2005 da Dino Zantelli con un tempo di 1 ora, 44 minuti e 45 secondi alla media di 203,34 km/h. Durante l’incontro sono state presentate alcune novità pensate per migliorare ulteriormente l’efficienza e la sicurezza della manifestazione, tra cui un nuovo sistema di tracking GPS. Grazie a dispositivi dedicati, scaricando l’app Sporttraxx Races per iOS o Android, sarà infatti possibile visualizzare in tempo reale da telefono la posizione di ciascuna imbarcazione. Una soluzione pensata per offrire al pubblico un’esperienza ancora più coinvolgente e, allo stesso tempo, consentire all’organizzazione di monitorare con precisione l’intero svolgimento della gara e la movimentazione delle unità in acqua.

Uno degli aspetti più affascinanti del Raid Pavia Venezia è la grande varietà di mezzi che possono partecipare. Non si tratta solo di barche da corsa; il regolamento ammette tantissimi tipi di imbarcazioni, purché siano in grado di viaggiare ad almeno 60 km/h: catamarani monoposto e biposto, barche sportive con motori potenti, ma anche imbarcazioni da diporto di dimensioni contenute, moto d’acqua e persino sciatori nautici e idroscivolanti con elica aerea. La classifica generale e le classifiche per classi saranno definite sulla base della somma dei tempi di percorrenza dei concorrenti, regolarmente arrivati a Brondolo, dei tratti cronometrati. Saranno quasi 100 i mezzi che prenderanno il via da Pavia il 2 giugno, a conferma dell’interesse crescente verso il Raid da parte di piloti professionisti, appassionati e team provenienti da tutta Italia e dall’estero. Quattordici gli equipaggi stranieri, provenienti da Emirati Arabi, Austria, Belgio, Germania, Malta Principato di Monaco e Svizzera. Una ricchezza di partecipanti che rende questo evento non solo una gara di velocità, ma un vero spettacolo sull’acqua, aperto a professionisti e appassionati con mezzi molto diversi, uniti dalla stessa passione per il fiume e la Motonautica. “È con grande emozione che, per la prima volta da Presidente della Federazione Italiana Motonautica, partecipo alla presentazione del Raid Pavia Venezia. Una competizione unica al mondo, che coniuga sport, storia e territorio, e che incarna perfettamente la visione che stiamo portando avanti: una Motonautica più accessibile, inclusiva e vicina a nuove generazioni e appassionati. Manifestazioni come il Raid dimostrano che la nostra disciplina può essere vissuta da tutti, in sicurezza, con passione e spirito di avventura. Ringrazio le Associazioni di Pavia e Venezia, gli enti locali e tutti coloro che rendono possibile questo evento straordinario” ha commentato il Presidente della FIM Giorgio Viscione. "Siamo giunti alla 72° edizione del Raid Pavia Venezia, un evento che mi ha accompagnato per tutto l’arco della vita. Fa parte di me da sempre, ed oggi ho l’onore ed il piacere di organizzarlo ancora una volta. L’interesse sempre crescente nei confronti del Raid è per me una grande soddisfazione: negli anni difficili in cui non si è potuto disputare, dal 2012 al 2020, ho vissuto il timore che il sogno si fosse spento definitivamente, ma nel 2021, con l’intervento dell’amico Giampaolo Montavoci, Presidente dell’Associazione Motonautica Venezia, siamo riusciti a ripartire ottenendo un successo quasi inaspettato. L’edizione 2025 proporrà diverse novità che, sono certo, sapranno soddisfare le esigenze di una manifestazione che vogliamo in crescita continua e capace di soddisfare le esigenze di tutti i partecipanti. Ringrazio ancora una volta l’Associazione Motonautica Pavia ed il suo Presidente Enrico Beltramelli per la fiducia dimostrata nei miei confronti nel consegnare nelle mie mani le chiavi di comando di questo storico e prestigioso evento. I miei ringraziamenti vanno anche alla Federazione Italiana Motonautica, alle Autorità Locali che ci supportano e ci consentono con la loro collaborazione di realizzare la gara, agli sponsor ed agli amici che ci seguono e ci aiutano da sempre, a tutte le associazioni che forniscono il loro prezioso aiuto volontario sul fiume, senza le quali non si potrebbe dare il via ad un’opera così impegnativa, ed a tutti i concorrenti, che amano il Raid Pavia Venezia ed ogni anno si presentano numerosi con voglia di vivere la passione motonautica in un contesto così particolare e forse unico." ha commentato il Vice Presidente del Comitato Organizzatore del Raid Angelo Poma.

Il Raid Pavia Venezia è molto più di una gara: è un viaggio nella storia della Motonautica, un racconto vivo che da 96 anni attraversa fiumi, territori e generazioni. Un evento che ha saputo conservare nel tempo la propria anima pionieristica, diventando un simbolo della passione per il fiume e dello spirito d’avventura. Dal 1929 a oggi, il Raid ha visto sfidarsi campioni leggendari come Dino Zantelli, vincitore di otto edizioni e detentore del record ancora imbattuto, Renato Molinari, Fabio Buzzi e Antonio Petrobelli, ma anche protagonisti di altri mondi, attratti dal fascino unico della sfida: Andrea Bonomi, Adriano Panatta, Alessandro Benetton, Clay Regazzoni, Christian Ghedina e Thierry Sabine, ideatore ed organizzatore della Parigi-Dakar. A rendere speciale il Raid è la sua capacità di parlare a tutti: molti partecipano non per l’ambizione di vincere, non per la pura sfida alla velocità, ma solo per il gusto di esserci, per poter dire “io c’ero”, per vivere un’esperienza fuori dall’ordinario, dove sport, natura, tecnica e passione si fondono in un’unica, indimenticabile traversata.

Eremita del Po

Paolo Panni


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