19 settembre 2025

Centropadane, il centrodestra chiede la convocazione urgente del Consiglio Provinciale

In merito alla vicenda dei quattro licenziamenti avvenuti in Centropadane, il centrodestra in Provincia di Cremona attacca duramente la maggioranza e il presidente. Con una nota ufficiale, i consiglieri Valeria Patelli, Giovanni Rossoni e Filippo Raglio annunciano la loro partecipazione alla riunione del 23 settembre “solo per senso istituzionale e per rispetto dei lavoratori”, ribadendo però la richiesta di una convocazione del Consiglio Provinciale. Al centro della polemica, il Piano di Risanamento approvato lo scorso luglio, giudicato insostenibile e causa diretta del progressivo smantellamento della società, con otto dipendenti in meno in poche settimane.

"Signor Presidente,

riscontriamo la sua mail in calce, per comunicarle che il nostro gruppo consigliare parteciperà alla riunione da lei convocata per il giorno 23 settembre solo per senso istituzionale e per rispetto dei lavoratori di Centropadane.

Vogliamo però, ancora una volta, rinnovare la richiesta di convocazione del Consiglio Provinciale, perché la volontà di un ente si esplicita attraverso atti di indirizzo politico e delibere, non attraverso parole o messaggi whatsapp e riunioni informali.

E’ il Consiglio Provinciale la sede per discutere con gli altri colleghi gli ordini del giorno da noi presentati e valutare un nuovo Piano di Risanamento della società, atteso che quello prodotto dal CdA non è sostenibile. Alle nostre richieste lei si è fino ad ora opposto, rispondendo talvolta con toni sprezzanti a mezzo stampa, nonostante la situazione di crisi della società Centropadane si stia aggravando ogni giorno di più, nell’indifferenza generale dei vertici del Partito Democratico e di alcune sigle sindacali del tutto silenti rispetto al destino dei lavoratori e al pessimo trattamento loro riservato.

La “presa d’atto” del Piano di Risanamento presentato dall’attuale Consiglio di Amministrazione che lei e la maggioranza hanno votato nella seduta del 30 luglio scorso ha avuto l’effetto di uno tsunami. Ai 4 licenziamenti effettuati dal direttore il 31 luglio e mai revocati, si sono aggiunti altri 4 licenziamenti spontanei. In un solo mese la società ha quasi dimezzato il suo organico, con una significativa perdita di know how e di capacità produttiva. 

I limiti e le contraddizioni del Piano di Risanamento predisposto dal Cda della società erano palesi, così come le prevedibili conseguenze.

La società si trova in costante tensione finanziaria e priva di liquidità, al punto da rendere incerto il regolare pagamento degli stipendi e delle spettanze dei fornitori. La ricapitalizzazione al minimo di legge deliberata dal Consiglio Provinciale, documenta plasticamente l’assenza di fiducia della sua Amministrazione nelle prospettive della società, lasciata per mesi a galleggiare nell’incertezza.

Durante il Consiglio Provinciale del 30 luglio lei ci ha comunicato di attendere un’analisi del piano industriale da un professionista esperto. 

Leggendo la mail che lei ci ha girato il 15 settembre scorso, scopriamo che il professionista da lei citato è un ex amministratore della società, già destinatario quindi di una precedente nomina politica. Scopriamo anche che le “considerazioni personali” contenute nell’analisi al piano di rilancio non nascono da un incarico assegnato dalla Provincia di Cremona, ma da un’azione spontanea dello stesso professionista motivata “dall’affezione e la riconoscenza nei confronti della società e dell’ente provinciale”.

Infine la severa presa di posizione del referente della UILTuCS e le pesanti critiche al suo modo di operare, rappresentano solo l’ultima dimostrazione del disordine politico, procedurale e istituzionale con il quale lei e la sua maggioranza state affrontando una situazione complessa e delicata, che richiederebbe invece solide competenze, rigore metodologico, equilibrio nei rapporti, massima trasparenza e tanto rispetto per i lavoratori. 

Ribadiamo quindi la nostra richiesta di convocazione del Consiglio Provinciale, durante il quale ci attendiamo di esaminare un vero Piano di Risanamento della società, nel quale risultino chiaramente definiti gli impegni che i soci intendono assumersi in termini di affidamenti, di sostegno finanziario alla società, di tutela e valorizzazione del personale dipendente rimasto e di sostituzione dell’attuale governance con un amministratore unico esperto.

Stante le gravi responsabilità politiche e gestionali che questa vicenda porta con sé, abbiamo deciso di rendere pubblica la presente e le future comunicazioni."

Gruppo Centrodestra per Cremona

I consiglieri

Valeria Patelli

Giovanni Rossoni

Filippo Raglio


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