Chiudono le pizzerie. La crisi del commercio colpisce anche via XX Settembre e corso Pietro Vacchelli, unica nota positiva il recupero di Palazzo Guazzoni Zaccaria
Con la chiusura della pizzeria Lievita al numero 32, parte di una catena di pizzerie gourmet che si ispira alla tradizione napoletana, si accentua la crisi del commercio anche in via XX Settembre e nell’adiacente corso Pietro Vacchelli. Nel giro di qualche settimana, infatti, su corso Vacchelli hanno chiuso un’altra attività gastronomica, la Pizzeria al taglio da Gigi, il caffè Cremona, l’Erboristeria Betulla ha lasciato le vetrine della sede originaria e si è trasferita in un locale più piccolo a poca distanza. Negli anni scorsi aveva già chiuso il colorificio Padano, uno dei punti di riferimento storici per colori e vernici. Anche Japanology, negozio di accessori e pezzi originali dal Giappone, ha preferito trasferirsi all’inizio di corso XX Settembre, all’ombra delle absidi del Duomo, quasi a fianco al negozio di antiquariato Avio Arte, già chiuso da tempo, mentre si è trasferita anche l’agenzia immobiliare Immobil Capital, lasciando vuoti i locali all’incrocio con via Speciano di fronte alla chiesa della Trinità.
Si accentua in questo modo l’impressione di vuoto di due storiche e nobili strade cremonesi. Corso XX Settembre, già chiamato via San Gallo, poi corso di porta Romana, venne così chiamato solo nel 1887, in ricordo della presa di Roma. Così descrive la storica via Gianfranco Taglietti: “Questo corso, una delle più belle strade della città, si apre dietro le absidi del Duomo ed avanza, larga e diritta, fino alla via Speciano (in salita sulla sinistra) e a corso Vacchelli, obliquo a destra. Ai lati, vetusti palazzi e case nobiliari: il n. 19 già sede della Banca d’Italia (ora dell’ACI); casa Lanfranchi, al n. 29; il palazzo Maggi (o Magio) al n. 37; la casa n. 53 in cui visse e morì la poetessa Rachele Botti Bind; la casa al n. 59, di gusto eclettico, secondo la riforma dell’inizio el 900 e casa Biffi al n. 65. Contrada mezzo signorile, mezzo artigiana, all’inizio del secolo<, ora é soffocata dal traffico e dalle auto parcheggiate”. E su corso Pietro Vacchelli. “E’ una strada antica: nel 1405 era Strata domorum novarum (delle case nuove), Nel 1751 era corso di porta Margherita; nel 1861 era contrata (e poi corso) di porta Romana. Il 20 ottobre 1917 questo corso fu intitolato al senatore Pietro Vacchelli, i cui meriti sono compendiati nell’sicrizione posta sotto il uo busto cllocatosu un portico del palazzo comunale”.
Grande nota positiva, e non da poco, il recupero di palazzo Guazzoni Zaccaria, il grande edificio storico situato in Corso Pietro Vacchelli sull’angolo con Piazza IV Novembre, in una posizione di grande passaggio e che i cremonesi conoscono da sempre per la sua inconfondibile architettura del delizioso cortiletto interno proprio al semaforo di “Porta Romana”. Il palazzo ha aperto le sue porte per la prima volta i sabato 19 e domenica 20 giugno 2021 dopo un lungo e faticoso lavoro di restauro messo in atto dai proprietari signori Gianluca Rossi con la moglie Enrica Sozzi e i figli Flaviano e Silvia.
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