Chiusura Villa Verdi: Piero Maranghi, membro del CDA del Ponchielli, chiede allo Stato di acquistarla
"Noi chiediamo al governo della Repubblica di intervenire prontamente perché questo inalienabile capitolo della Storia d’Italia appartenga a tutti noi."
Così scolpisce in un intervento, pubblicato da "Il Foglio", Piero Maranghi, editore, direttore ed amministratore delgato di Sky Classica HD nonchè membro del CDA del Teatro "A.Ponchielli" di Cremona.
Oggetto del dibattito più che mai aperto è la chiusura, avvenuta il 31 ottobre scorso, di Villa Verdi a Villanova d'Arda.
Da tempo gli eredi discutevano sul futuro della villa, con una battaglia che perdura ormai da anni. Il problema sostanziale nasce dal fatto che nessuno dei discendenti hanno la disponibilità economica necessaria a liquidare le quote degli altri, pertanto la casa del Cigno di Busseto è giunta alla sua scadenza legale ed andrà probabilmente all'asta.
"Giuseppe Verdi è Padre della Patria. Lo è quanto Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Camillo Benso Conte di Cavour - continua Maranghi - Per certi aspetti lo è ancor di più, non per eroismo o superiorità artistica e intellettuale, lo è perché Giuseppe Verdi abbraccia l’Italia tutta, lo è perché il nome di Giuseppe Verdi non è mai divisivo, le melodie di Giuseppe Verdi sono la nostra storia, gli eroi di Giuseppe Verdi sono il nostro Risorgimento, i cattivi di Giuseppe Verdi sono i nostri nemici di ieri e quasi sempre i nostri difetti di oggi."
Tanti sono gli esempi attuali di residenze storiche acquisite dallo Stato ed aperte al pubblico.
"Le case di Mazzini, Garibaldi, Cavour appartengono allo Stato. Esiste una qualche ragione, ci chiediamo, perché Villa Verdi non debba esser acquistata dall’Italia? Esiste un diritto di prelazione, noi chiediamo che sia esercitato."
Sicuramente per alcune soluzioni siamo fuori tempo massimo, la Villa ormai giace chiusa in attesa che il buon senso torni ad abitarla. Per usare le parole dello stesso Maranghi "Non c’è tempo da perdere!"
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