Cingia de' Botti ritrova posto nel Casalasco: nuova infrastruttura per viabilità e turismo
Durante l'incontro promosso in Provincia di Cremona con i sindaci del territorio casalasco, Regione Lombardia, GAL Oglio Po, il presidente e il vicepresidente della Provincia, Roberto Mariani e Luciano Toscani, è emersa con forza la necessità di rilanciare e integrare il sistema infrastrutturale e turistico del Casalasco, cogliendo l'occasione di alcuni interventi in programma sulla rete stradale provinciale per colmare lacune storiche. Uno degli elementi centrali della discussione ha riguardato Cingia de' Botti, località che nel 2004, durante la definizione degli itinerari turistici del GAL Oglio Po, era rimasta esclusa dal tracciato ufficiale. Una mancanza che oggi, nell'ambito del potenziamento dell'asse viabilistico S.P. 87, si intende finalmente sanare. La proposta prevede la realizzazione di un collegamento a margine della S.P. 87, dall'intersezione con le S.P. 7 e 70 fino allo svincolo "Cingia Est" sulla via Giuseppina. Un'infrastruttura strategica sotto diversi aspetti: da un lato, l'intersezione tra la S.P. 87, la S.P. 7 e la S.P. 70 rappresenta il nodo dal quale si dipartono i collegamenti per San Martino del Lago, Ca' de' Soresini e Solarolo Rainerio; dall'altro, il nuovo percorso garantirebbe una via diretta, sicura e attrezzata per i cicloturisti e gli utenti dell'autodromo di San Martino, che potrebbero così raggiungere ed esplorare agevolmente le località di Cingia de' Botti, Vidiceto, Derovere, Cà de' Cervi, Dosso de' Frati e Solarolo Monasterolo. Particolarmente significativa sarebbe inoltre la possibilità di realizzare questa infrastruttura a margine del confine dell'autodromo, grazie alla disponibilità dei gestori del circuito a cedere gratuitamente il sedime necessario. Un intervento che, oltre a migliorare l'accessibilità ciclabile e turistica, offrirebbe una preziosa zona cuscinetto in occasione di manifestazioni di grande richiamo, come il mondiale Superbike, consentendo di limitare al minimo le restrizioni alla viabilità ordinaria. Presente all'incontro, il sindaco di Cingia de' Botti Nicolò Garavelli ha espresso piena condivisione per la proposta, sottolineando l'importanza di recuperare finalmente il collegamento con il sistema turistico e infrastrutturale casalasco. "Dopo oltre vent'anni dalla definizione degli itinerari turistici — ha dichiarato Garavelli — c'è finalmente l'occasione concreta di colmare una storica esclusione e di dare a Cingia de' Botti la possibilità di inserirsi in un circuito di collegamenti e opportunità di sviluppo, in sinergia con l'autodromo e con gli altri Comuni del territorio. L'amministrazione comunale di Cingia supporta con convinzione la Provincia in questa operazione, non solo dal punto di vista dello sviluppo turistico, ma anche per migliorare concretamente la sicurezza stradale dei cittadini. È evidente che la viabilità nell'area è notevolmente aumentata a causa del circuito e questa soluzione consentirebbe finalmente di risolvere un problema reale e sentito dalla popolazione. Inoltre, per Cingia de' Botti c'è un aspetto da non sottovalutare: la presenza di turismo, attratto dalle manifestazioni motoristiche internazionali. È nostro dovere mettere il paese nelle condizioni di cogliere appieno questa opportunità". Il vicepresidente della Provincia Luciano Toscani ha ribadito l'importanza di un lavoro condiviso: "La proposta emersa ieri è concreta, fattibile e sostenuta dal territorio. La Provincia di Cremona farà la propria parte per coordinare il percorso, raccogliere le adesioni e presentare alla Regione una progettualità forte e strutturata, capace di valorizzare le risorse esistenti e generare nuove opportunità di sviluppo per tutto il Casalasco". Il dossier sarà inserito nella proposta territoriale che la Provincia intende trasmettere a Regione Lombardia in vista dell'aggiornamento dell'Accordo Quadro per lo Sviluppo Territoriale del Casalasco.
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commenti
Manuel
23 giugno 2025 23:34
Ma questi amministratori, ci sono o ci fanno? Secondo me entrambe le cose.
Sono ancora qui a spigolare qualche quattrino pur di accontentare il tal impresario o il tal altro.
È ancora la politica dei Prandini, dei Nicolazzi, degli Scaiola: la stessa di cinquant’anni fa. Niente di futuribile o collegato alla realtà.
Ammesso che gli appassionati di corse motociclistiche arrivino a S. Martino del Lago in bicicletta, potrebbe anche stare che quel tratto di 1,5 km circa venga messo in sicurezza, perché effettivamente pericoloso, ma poi dove vai? Ritorni sulle strade ordinarie, anzi ancora provinciali, pur meno trafficate (2).
Dunque, si predisporrebbe un progetto per una settimana l’anno? Sempre sia usufruito.
“...inoltre la possibilità di realizzare questa infrastruttura a margine del confine dell’autodromo...”.
Scusate un po’, ma se ricordo bene, quella striscia arbustata era la minima compensazione che la provincia (di allora) riuscì ad ottenere dopo l’autorizzazione a costruire l’impattante autodromo. Ti credo che i proprietari si vogliono distinguere per generosità: a loro quei cinque metri di fascia verde hanno sempre dato fastidio, senza contare i ripetuti tentativi di sfoltimento ed abbattimento (che loro chiameranno mantenimento o valorizzazione).