Coldiretti: “Quattro alunni su 10 fanno merenda con i distributori automatici. Serve rilanciare le mense scolastiche come luoghi di educazione e salute"
Il rapporto "cibo e bambini" e l’impegno per assicurare un’alimentazione sana e naturale ai più piccoli, anche a partire dalla merenda e dalla mensa nelle scuole, saranno al centro del progetto didattico che Coldiretti Cremona sta già preparando per il prossimo anno scolastico.
“Per il nostro progetto-scuola si è appena chiuso un anno particolarmente positivo, con oltre 2500 bambine e bambini protagonisti di sei percorsi e con una festa finale alle Colonie Padane che è stata un grande successo. Ora, mentre i piccoli si godono le meritatissime vacanze, noi ci dedichiamo alla programmazione del prossimo anno, confermando l’impegno di dedicare massima attenzione al valore dell’educazione alimentare. Convinti come siamo che l’alimentazione sana e naturale sia un fattore fondamentale nello sviluppo e si traduca in una crescita sana. Indagini e dati alla mano, prendendo atto della fortissima diffusione del “cibo spazzatura” rivolto ai più piccoli, direi che il lavoro da fare in questo ambito è davvero ancora moltissimo. Ed è fondamentale”. A parlare è Giovanni Roncalli, Direttore di Coldiretti Cremona, a partire dai dati dell’indagine Coldiretti/Ixè diffusa in occasione del lancio del Manifesto per l’Educazione Alimentare nelle Scuole presentato da Coldiretti nel corso dell’evento su “Cibo naturale: un patrimonio da difendere” organizzato al recente Villaggio contadino a Udine.
Secondo l’indagine – spiega Coldiretti Cremona – il 40% degli alunni e degli studenti italiani acquista abitualmente prodotti come snack dolci e salati e bevande energetiche per fare merenda a scuola, con un impatto potenzialmente devastante sulla crescita e sulla salute, come evidenziato ormai da sempre più numerosi studi scientifici.
Nonostante i Criteri ambientali minimi previsti dalla legislazione nazionale per i contratti della ristorazione collettiva – prosegue Coldiretti Cremona – in tante mense scolastiche, soprattutto quelle gestite da grandi appalti industriali, possono essere serviti cibi ultra-formulati, spesso per ragioni di costo, conservazione e praticità, come evidenzia un’analisi di Fondazione Aletheia. Questi alimenti subiscono numerosi processi industriali e contengono additivi, conservanti, coloranti, emulsionanti e ingredienti artificiali che li rendono poco salutari, soprattutto per i bambini. Si va dai bastoncini di pesce industriali, che spesso contengono più panatura e additivi che vero pesce, alle polpette con carne ricostituita e aromi artificiali, fino al purè liofilizzato. Ma ci sono anche formaggini fusi spesso addizionati con sali di fusione e conservanti, pane in cassetta pieno di conservanti, dolci come merendine, biscotti confezionati ricchi di zuccheri, oli vegetali raffinati (spesso palma), aromi e coloranti. Senza dimenticare i piatti pronti surgelati.
Ancora più impattanti sulla salute delle giovani generazioni – prosegue Coldiretti Cremona – sono i distributori automatici con il loro carico di prodotti ultra-formulati. Secondo un’analisi della Fondazione Aletheia sulla base di un’indagine del sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, la categoria di prodotto più presente nelle “macchinette” onnipresenti nelle scuole italiane sono gli snack dolci (nel 77% dei casi analizzati) davanti a snack salati (76%) mentre la presenza di yogurt o latte è appena del 2% e quella della frutta all’1%.
“Un fenomeno – sottolinea il Direttore Roncalli – che mette a rischio la salute delle giovani generazioni e dinanzi al quale occorre intervenire da subito, anche per rispondete al grido d’allarme che viene dalle famiglie italiane, sempre più preoccupate per il futuro dei propri figli. Proprio per sensibilizzare i ragazzi sui pericoli della cattiva alimentazione la Coldiretti, con le Donne Coldiretti e le fattorie didattiche in prima linea, promuove il progetto Educazione alla Campagna Amica, che negli ultimi vent’anni ha coinvolto circa 10 milioni di bambini, praticamente mezzo milione all’anno, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra 4 e 11 anni, dalla scuola dell’infanzia alla primaria e il 30% studenti più grandi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Anche a Cremona siamo fortemente impegnati in questo progetto”.
Coldiretti Cremona invita alla lettura del rapporto "cibo e bambini" (disponibile suhttps://bit.ly/4letsPU), che fa il punto sugli stili alimentari pericolosi riportando dati, politiche e strumenti per arginare i rischi legati all’aumento del consumo di cibi ultra-formulati. “Questi prodotti, poveri di nutrienti ma ricchi di zuccheri, grassi, sale e additivi, sono altamente appetibili ma poco sani – spiega Coldiretti –. Il consumo regolare è collegato all’obesità, purtroppo sempre più diffusa anche nel nostro Paese, e a patologie cardiovascolari, diabete, disturbi comportamentali e, secondo recenti studi, anche a un maggiore rischio di allergie”. In Italia quasi il 10% dei giovani è obeso e oltre il 27% è in sovrappeso mentre a livello globale l'obesità infantile è quadruplicata dal 1990 al 2022.
“Il cibo ultra-formulato minaccia il futuro dei nostri giovani e la qualità del cibo è la chiave. Vogliamo costruire un futuro più sano per i nostri figli, partendo dall’educazione al cibo. Un’alimentazione consapevole è la prima forma di prevenzione e rispetto per la salute, l’ambiente e l’economia agricola del Paese” conclude Giovanni Roncalli.
Nel Manifesto, Coldiretti evidenzia come l’allarmante aumento dell’obesità infantile nel nostro Paese richieda l’avvio di una strategia nazionale strutturata, con obiettivi chiari e condivisi tra istituzioni, scuole e famiglie. L’agricoltura italiana è pronta a dare il suo contributo, mettendo in campo filiere garantite, campagne di sensibilizzazione e iniziative educative per promuovere un’alimentazione più equilibrata e consapevole. Per costruire un vero cambiamento, serve però un patto educativo tra scuola, famiglia e agricoltori, soprattutto per far capire ai ragazzi l’importanza dell’origine del cibo e il valore di una dieta sana e sostenibile. In questo senso, Coldiretti mette a disposizione la propria rete di fattorie didattiche e le esperienze maturate attraverso Campagna Amica per realizzare percorsi formativi capaci di coinvolgere non solo gli studenti, ma anche le loro famiglie.
Un punto centrale della strategia – conclude Coldiretti Cremona – è rilanciare le mense scolastiche come luoghi di educazione e salute. Il primo passo è l’introduzione sistematica di cibo a km zero, locale, stagionale e di filiera corta, sottraendo le gare d’appalto alla logica del massimo ribasso economico, che penalizza la qualità e la sostenibilità.
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